LETTURE CONSIGLIATE
23.07.04 - Pian piano, senza che quasi nessuno se ne accorgesse, il rapporto della commissione 9/11, che doveva in qualche modo vendicare la troppa sommarietà di quello ufficiale, si è trasformato in un numero speciale dell’Intrepido alto settecento pagine. Niente di più adatto da portare sotto l’ombrellone, per apparire persone serie ed impegnate, che non si lasciano certo tentare dalle frivolezze vacanziere per dimenticare il loro dovere di cittadini del mondo, mentre in realtà si gustano pieni di morbosità questa nuovissima formula letteraria – il feuilleton governativo.
Perchè da che mondo è mondo mai un rapporto analitico si era sognato di diventare uno strumento sintetico, e di produrre elementi nuovi invece di dedurre da quelli già esistenti.
Ma le regole, come ripetiamo spesso, sono state minate alla radice... ... da tutti coloro che hanno contribuito a disseminare consenzientemente la bugia, giorno per giorno, ed ora siamo al punto che gli stessi giornalisti, che per primi si sono asserviti a quel meccanismo, sono obbligati a raccontare cose che non stanno nè in cielo nè in terra. Anche letteralmente, visto che si parla soprattutto di acrobazie aeree degne del migliore Alan Ford.
Riprendendo da repubblica.it di oggi [grazie, Ska] veniamo a sapere che “I passeggeri tentarono di ribellarsi ai dirottatori anche sul volo 175 da Boston a Los Angeles, che si schiantò sulla Torre Sud del World Trade Center”. E poi, sempre grazie al miracolo di queste telefonate dal cielo coicellulari, che un passeggero disse "Le cose si mettono male papà, una hostess è stata pugnalata. Hanno coltelli, dicono di avere una bomba. La gente vomita e si sente male. L'aereo fa movimenti strani. Non sono i piloti a guidarlo. Penso che precipitiamo. Penso che vogliono andare a Chicago o altrove e schiantarsi su un grattacielo..." E dopo tre minuti, come se il passeggero si chiamasse Nostradamus (oppure avesse già letto la sceneggiatura), l’aereo colpisce la Torre Sud.
Ma il piatto forte, destinato a restare impresso per anni nell’immaginario collettivo (eh sì , perchè mica c’è solo l’inconscio, di colletivo), è dato dalle sensazionali acrobazie messe in atto da Ziad Jarrad, il quale rischia entro la fine del decennio di trovare posto nella storia accanto a Francesco Baracca e Mandy von Richtofen, il Barone Rosso (quello vero, non quello di Snoopy). Ecco un sunto dei passaggi:
“Ai comandi del Boeing, Ziad Jarrah cominciò a far rollare l'aereo a destra e a sinistra per far perdere l'equilibrio ai rivoltosi ordinando a un altro kamikaze di bloccare la porta della cabina. Si sentono rumori come di una rissa, piatti e bicchieri rotti, e Jarrah mandò il jet in picchiata e lo fece risalire bruscamente. Poco dopo le dieci si sente una voce in cabina: "E' cosi? Dobbiamo finirla?". Un altro dirottatore risponde: "No, non ancora, la finiremo quando arrivano tutti". "Nella cabina di pilotaggio! Se non lo facciamo moriremo!", grida un passeggero. “Stanno correndo tutti in prima classe, devo andare, ciao” dice una di loro nell'ultima telefonata alla famiglia. E quando ormai sembrava che i passeggeri avrebbero avuto la meglio, Jarrad girò il volante di controllo sulla destra facendo capovolgere il Boeing prima di farlo precipitare sui campi della Pennsylvania mentre un complice accanto a lui gridava: ‘Allah è grande’.”
E i giornalisti sono dei criminali.
Non potete scrivere cose del genere, sapendo che non sono vere. E non potete sapere che non sono vere, visto il mestiere che fate. E’ semplicemente la storia dell’umanità che è nelle vostre mani, ed è quella che voi state ammazzando giorno per giorno. Buone vacanze anche a voi.
Massimo Mazzucco
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