di Marco Cedolin
Come nella trama di un film di spionaggio, le ultime due settimane di luglio in
Val di Susa sono state utilizzate con destrezza dalla mafia del TAV (con forze dell'ordine, magistratura e pennivendoli in prima linea) per raggiungere uno scopo ben preciso: portare a Chiomonte la talpa deputata allo scavo del tunnel, senza dover fare i conti con la contestazione che prevedibilmente sarebbe scaturita da questo gesto. Purtroppo ci sono riusciti, ma è interessante riepilogare come.
La notte del 19 luglio, un abbastanza folto gruppo di manifestanti NO TAV, protesta (come accaduto decine di volte negli ultimi anni) dinanzi alle reti del cantiere fortino di Chiomonte. Vengono lanciati petardi e fuochi d'artificio, contrastati da una fitta pioggia di lacrimogeni. Forze dell'ordine e manifestanti vengono in qualche caso a contatto, con la conseguenza di qualche ferito lieve ed alcuni fermi a carico dei NO TAV.
Niente di trascendentale, a grandi linee la fotocopia delle scaramucce ripetutesi moltissime volte da quando esiste il cantiere, spesso documentate solamente nei trafiletti dell'Ansa.
Ciò nonostante tutti i grandi giornali danno (contrariamente a quanto avviene di solito) grande rilevanza all'episodio, ... ... parlando di guerriglia selvaggia e violenta battaglia, condotta con armi ed esplosivi di ogni genere. Coadiuvati da personaggi di grosso calibro del governo, Alfano e Lupi su tutti, che curiosamente si spendono per commentare la vicenda e condannare la violenza ormai secondo loro dilagante in Val di Susa.
All'alba di Lunedì 29 luglio, la Digos compie perquisizioni in alcune abitazioni valsusine e di Torino, procedendo alla denuncia di 12 NO TAV per i reati di terrorismo ed eversione che ben poco hanno a che fare con la lotta che da vent'anni i valsusini conducono contro l'alta velocità.
La notte del 30 luglio, mentre tutto il popolo NO TAV è impegnato in vari punti della Valle, nella gestione di presidi volti a contestare i deliranti capi d'imputazione sollevati dalla magistratura, le forze dell'ordine salgono in massa a Chiomonte percorrendo l'autostrada e calano nel cantiere fortino, dal viadotto sovrastante, la talpa che procederà a bucare la montagna. Agendo praticamente indisturbati e senza che al mattino i giornali lascino trapelare la minima notizia riguardo a quanto accaduto.
Senza dubbio un'operazione studiata fin nei minimi particolari e perfettamente riuscita, soprattutto se adesso che i giochi sono fatti, la Valle si rivelerà incapace di rispondere adeguatamente, facendo sentire la propria voce.
Marco Cedolin