LA GUERRA DIVENTA IDEOLOGICA
E' passato da poche ore, negli Stati Uniti, un documentario intitolato "Perchè il mondo odia l'America", trasmesso dalla Fox News di Rupert Murdoch, catena dichiaratamente a favore della politica di Bush.
C'è stato addirittura un momento di "brivido", all'inizio, nel vedere Thierry Meyssan in persona intervistato dal conduttore del programma, accanto ad una versione inglese del suo libro-bomba sul Pentagono, "9/11, The Big Lie" (La grande bugia). Come molti sanno, è stato il libro di Meyssan, che in francese si intitola "L' Effroyable Imposture" (in italiano "L'incredibile menzogna"), a dare inizio all'ondata di critiche che hanno presto messo in luce le troppe incongruenze nella versione ufficiale dei fatti.
Ma l'illusione è durata poco, poichè si è subito capito... ... che si trattava di una di quelle classiche interviste-trappola, in cui si lascia dire all'autore tutto quello che ritiene di dire, per poi montare l'intervista in modo da farlo apparire un perfetto deficiente, incapace di seguire un filo logico, come di dare una qualunque solidità alla propria tesi. Basti pensare che lo scambio finale è stato più o meno questo:
- Signor Meyssan, perchè lei ritiene che in Europa oggi ci sia un antiamericanismo così diffuso?
- Perchè prima di tutto il mondo deve ancora vedere una sola prova che bin Laden sia stato effettivamente il responsabile di quegli attentati - ha iniziato a rispondere Meyssan - e quindi intrepreta il vostro intervento in Afghanistan …
- No, lasci che glielo dica io perchè ci odiano - lo ha interrotto con prepotenza il conduttore - E' per colpa di gente come lei, che dissemina stupidaggini infondate sul nostro conto, e mente al mondo intero con libri come questo".
Durante questa frase del conduttore veniva inserito un lungo piano d'ascolto di Meyssan, che era chiaramente stato ripreso in un altro momento, e che lo mostrava contrito ed attento come uno scolaretto di prima elementare.
L'intervista finiva lì, senza nessuna possibilità di replica per l'autore, e veniva seguita dal siparietto pre-pubblicitario che recita: "Fox News, the impartial and balanced news," le notizie imparziali ed equilibrate. (Se lo dice la TV…)
Il resto della trasmissione era dedicato a mostrare immagini caotiche e del tutto scollegate di rabbia antiamericana, soprattutto in Europa, lasciando chiaramente ad intendere che il prossimo ostacolo sulla via della supremazia globale sarà la messa in ginocchio del vecchio Continente. Chissà se l'Italia capirà in tempo da che parte convenga stare, al di là delle apparenze.
In tutto questo, intervenivano varie voci, tutte della destra radicale, che intonavano un inno alla necessità di "far capire al mondo" cosa davvero sia l'America, e quali siano i suo famosi "American interests abroad", gli interessi americani all'estero. Come se da Afghanistan e Iraq non lo si fosse ancora capito.
In conclusione, il messaggio per la "Red America" - il nuovo soprannome per gli stati del centro-sud che hanno votato compatti per Bush - era questo: ci odiano perchè non capiscono che vogliamo fare loro solo del bene, e la colpa è soprattutto di quei faziosi che ci accusano ingiustamente di colpe che non abbiamo.
Una formula pienamente auto-assolutoria, quindi, nella miglior tradizione di una visione della vita talmente radicalizzata che non conosce sfumature di grigio fra il bianco e il nero, e che non può permettersi di pensare per un solo istante di essere cascata dalla parte oscura del tabellone.
O con loro, o contro di loro. Lui l'aveva detto.
Massimo Mazzucco