In Bielorussia il filosovietico Lukaschenko ha vinto le elezioni, e gli americani protestano. Con il supporto degli osservatori internazionali gridano allo scandalo, sostengono che i risultati sono stati falsati, minacciano di non riconoscere il nuovo governo, e chiedono nuove elezioni.
Questa più o meno la posizione ufficiale di un governo, quello americano, che sei anni fa salì al potere grazie ad un intervento chiaramente anticostituzionale della Corte Suprema (a maggioranza repubblicana), la quale interrompeva d'autorità il conteggio manuale … … della schede ancora in corso in Florida. In quel momento George W. Bush era in vantaggio sull'avversario democratico, Al Gore, di circa cinquecento voti.
Si sarebbe poi scoperto che a migliaia di neri, che votano sistematicamente per i democratici, era stata tolta la possibilità di votare con dozzine di cavilli e sotterfugi, che andavano dalla mancata consegna del certificato elettorale, a veri e propri episodi di intimidazione personale. Altrettante migliaia di voti, in stragrande maggioranza democratici, finirono invece annullate, grazie ad un trucco semplicissimo: le macchine che "ingoiano" e leggono la scheda di cartoncino, su cui deve essere praticato un solo foro, hanno la facoltà di "sputare fuori" la scheda se risulta irregolare, oppure di trattenerla, calcolando automaticamente il voto come nullo. Curiosamente, in tutte le contee a maggioranza bianca (repubblicana), le macchinette erano state programmate per risputare la scheda irregolare, mentre in quelle a maggioranza nera erano state programmate per trattenerla, calcolando il voto nullo. Accadde così che ogni volta che un nero sbagliava a perforare la scheda, il suo voto veniva automaticamente annullato, mentre ogni volta che sbagliava un bianco, gli veniva data la possibilità di richiedere una nuova scheda, e di rivotare daccapo.
Questo fu solo uno dei mille stratagemmi adottati dai repubblicani in Florida, che riuscirono così a pareggiare in qualche modo i risultati iniziali del conteggio meccanico, obbligando gli scrutatori ad una seconda verifica, di tipo manuale (la legge della Florida dice che se i risultati della conta meccanica ricadono nel margine dell'1 o 2 per cento, diventa necessaria la verifica manuale). A quel punto scattò la trappola legale, che portò la Corte Suprema, in perfetto coordinamento con il Ministro degli Interni della Florida, la repubblicana Katherine Harris (Governatore il fratello di Bush, Jeb), a stoppare la conta proprio nel momento in cui George Bush risultava in vantaggio di pochissimi voti. In quel momento le contee dei neri, afflitte da mille impedimenti di tipo burocratico, stavano appena iniziando il loro spoglio manuale.
Ma tutto questo non fu più necessario, per riconquistare il potere quattro anni dopo, grazie all'avvento del voto elettronico.
Lo stato che decise l'elezione del 2004, dopo che i repubblicani ebbero di nuovo vinto per un soffio la Florida, fu l'Ohio. I sondaggi, che da tempo si aggiravano curiosamente sul 50 e 50, lo avevano ampiamente previsto, e proprio in Ohio si verificò quella sera un fatto più unico che raro nella storia delle elezioni. A poche ore dalla chiusura dei seggi, con il candidato democratico (John Kerry) ampiamente in vantaggio negli exit-poll, Bush realizzava una sorprendente rimonta, e proprio all'ultimo minuto, nello stupore generale, batteva Kerry per un soffio.
Di nuovo per una manciata di voti la Casa Bianca tornava ai repubblicani.
Due mesi dopo si presentava alla corte dell'Ohio un certo Clinton Curtis, di professione tecnico informatico. Quello che disse ve lo lasciamo scoprire da soli, in questo breve video che già pubblicammo l'anno scorso, ma che giova ricordare nel momento in cui la nostra stampa sembra dimenticarsi completamente di questi fatti vergognosi, mentre si allinea diligente a gridare allo scandalo per le "elezioni rubate" in Bielorussia.
Massimo Mazzucco
Il video si può vedere
qui in streaming, oppure si può scaricare in alta definizione da
Arcoiris TV.