di Piero Merlo
Maggio 2005: tale Brian Chase da Nashville (ritenendo, a torto, di essere un buontempone) ha violato le (inesistenti) difese della Enciplopedia Online Wikipedia, modificando la biografia del signor John Seigenthaler, giornalista ed editore, in passato segretario amministrativo di Robert Kennedy.
Il malcapitato è così stato ingiustamente "coinvolto" negli assassini di John e Robert Kennedy. Quel che è peggio è che la calunnia è rimasta in rete, se non sbaglio, sino ai primi di dicembre, fino a quando lo stesso Seigenthaler, avvertito da un conoscente, ha energicamente protestato, ottenendo la doverosa correzione sulla Web-page.
Wikipedia ha (o avrebbe) limitato le pubblicazioni ai soli utenti registrati (solo dopo aver rimediato una pessima figura), e il calunniato ha preso atto delle scuse e delle notevoli capacità etico-intellettive del sig. Chase, rinunziando, bontà sua, ad azioni legali.
Tale avvenimento è assolutamente deprecabile e ci deve far riflettere sui danni che possono essere arrecati … … alle persone da un uso non "corretto" dei media. Tuttavia il problema non è nuovo, non riguarda esclusivamente la "rete" ma anche i media più tradizionali ed i c.d. professionisti dell'informazione (pensiamo al ben più grave scandalo Cia-Gate: sul New York Times, per i nobili fini che conosciamo, è stata resa nota l'identità di un'agente Cia, mettendone in pericolo la vita): in una parola non si tratta poi di una assoluta novità.
19 dicembre 2005: cercando notizie sulle fresche dimissioni di Fazio, su Goggle News Italia, mi sono ritrovato davanti a questo titolone, tutt'altro che rassicurante:
"Operazione verità sul web tolleranza zero per le fandonie" . Qualcuno, mi sono chiesto, sta forse invocando forme di censura su internet??? Non ho potuto fare a meno di cliccare.
Si trattava della trascrizione di un articolo apparso sul supplemento di Repubblica "Affari e Finanza", firmato da tal Laura Kiss (Laura Bacio?: sembrerebbe uno pseudonimo), professionista che proporrei, se ne avessi il potere, per il prossimo Premio Pulitzer.
La predetta giornalista ha preso spunto dal caso WIKIPEDIA per descrivere Internet come un "luogo" ove circolano quasi esclusivamente pericolosissime fandonie (non mi pare sia questa la realtà): "Una bufala che più bufala non si può, su un argomento atroce. Com'è stato possibile? ..... Orrore e delizia di Internet e dell'open source: chiunque può scrivere qualsiasi cosa su chiunque e questa cosa va in rete. ... Il dibattito in America sui controlli e sull'editing delle notizie in rete è divampato furibondo."
Uno scandalo senza precedenti?? Orrore e delizia di Internet?? Che c'entra l'"Open Source?? Il dibattito sui controlli sulle notizie in rete è diventato furibondo?? Sono molto preoccupato: mi sembra che si tenti di giustificare l'introduzione di misure di censura e di gravi limitazione della libertà di espressione, per cui continuo attentamente a leggere.
"La questione di come difendersi dai falsi non sarà certo risolta con il prevedibile terremoto a Wikipedia: basti pensare al proliferare di blog su ogni possibile argomento o a quelle tremende catene di S.Antonio che riportano notizie che nel 99% dei casi risultano false ... in rete c'è questo e anche di molto peggio."
Solo dopo una lungo (spassoso) elenco di "pericolosissime" fandonie telematiche, che non sto a descrivere per brevità, la nostra decide di scoprire le carte: "A cercare di venirne fuori ci ha pensato un giovane signore che si è inventato la professione di scova bufale online. Ha creato un "Servizio Antibufala" per scoprire e consigliare cosa fare, caso per caso, di fronte alle false notizie che si propagano in rete."
A questo punto inizio a mordermi le mani per non aver capito prima: non si tratta dell'istituzione della Internet-Censura, ma del benemerito ed indomito personaggio che lotta di propria eroica iniziativa contro le bufale, (vere o presunte, o più presunte che vere??) che circolano in rete da mane a sera.
"Si chiama Paolo Attivissimo, dopo un soggiorno negli Stati Uniti vive nel Canton Ticino, gira il mondo come moderatore di convegni, scrive, è esperto informatico e sul suo sito www.attivissimo.net .... L'elenco è lunghissimo, perché Attivissimo si è preso la briga di catalogare le bufale in un archivio delle indagini. "
Si è preso la briga? Non se ne sentiva proprio il bisogno. Naturalmente la nostra omette ogni riferimento alla sezione 11 settembre del sito del Super Eroe dell'antibufala. Parlarne significherebbe ammettere l'esistenza di dubbi sulla versione ufficiale dei fatti e questo, evidentemente, non sta bene. Inoltre la sezione 11 settembre è sicuramente la più debole sul piano logico ed è infarcita di vere ed evidenti BALLE (epica la foto del turista sul tetto del WTC con l'aereo sullo sfondo in rapido avvicinamento) che dissimulano, in funzione denigratoria, le questioni più serie, affrontate in maniera volutamente approssimativa.
Gran parte delle rimanenti sezioni (tralasciamo quella sulla discesa sulla luna che meriterebbe un discorso a parte) trattano, in maniera logicamente rigorosissima (bisogna ammetterlo), di fandonie talmente grosse (chissà chi le inventa e perchè si permette di infastidire il nostro Super Eroe, costretto a passare nottate insonni per smascherarle) da essere riconoscibili dal navigatore minorenne più sprovveduto.
Sono notevolmente ... , per questo spudorato spot pubblicitario mascherato da articolo giornalistico: ma nel finale la nostra editorialista riesce a calmarmi e persino a commuovermi: "Naturalmente il servizio antibufala è gratuito ... (meno male! n.d.r.) ... ma Attivissimo lancia un appello: «Se quello che leggete vi spinge a gesti di gratitudine, potete offrirmi una fetta di pizza con una donazione di 2 euro attraverso il servizio PayPal».
La commozione mi spinge a formulare un appello: partecipiamo compatti alla colletta (la pizza, specie con la mozzarella di bufala, costa tantissimo in Svizzera).
Qualcuno più generoso potrebbe anche, se lo ritiene, offrirgli una pizza intera, chiedendogli di inventarsi (visto che è tanto bravo) un altro mestiere.
Possiamo confidare nella divina provvidenza.
Piero Merlo (Pierone)
P.S. E' incredibile, ma nella versione italiana di Wikipedia è ancora possibile modificare gli scritti altrui senza nemmeno essere registrato. Ho provato di persona sulla biografia di un personaggio italiano (riflettete un pò voi sull'identità): ho solo inserito uno svarione grammaticale, ho verificato che l'errore era diventato pubblico, e poi ho corretto nuovamente eliminando l'errore. "Perseverare est diabolicum". Mi raccomando: che nessuno cada in tentazione.
SECONDO P.S. Chi si offre per inviare ad Attivissimo (in allegato alla PIZZA) il nuovo DVD ?? Potrebbe pur sempre convertirsi (o no??)