Il mondo dei libertarian americani è in tempesta. Dopo che Rand Paul, figlio di Ron, ha annunciato il suo appoggio ufficiale alla candidatura di Mitt Romney, molti hanno gridato al tradimento. Provate a fare una ricerca su Google con i termini "Ron Paul" e "traitor", ed vedrete oltre mezzo milione di hits.
Fino ad oggi, la linea strategica di Ron Paul era stata molto chiara: pur sapendo che non avrebbe mai ottenuto la nomination repubblicana, ha condotto una coraggiosa campagna elettorale, riuscendo a portare il messaggio libertarian nelle case di milioni di americani grazie ai dibattiti televisivi fra i vari candidati. L'idea era che Ron Paul si sarebbe poi ritirato, "lanciando" il figlio Rand - che già è senatore, e che da tempo promuove le stesse idee del padre - per riprendere fra 4 anni la battaglia libertarian contro l'establishment.
Invece l'altro giorno, con grande sorpresa di tutti, Ron Paul ha annunciato che la campagna elettorale per lui è finita (Romney ha già superato da tempo il quorom dei delegati per vincere la nomination), mentre Rand Paul annunciava, a poche ore di distanza, il suo appoggio ufficiale a Mitt Romney per la presidenza ["endorsement"]. Questo significa praticamente una inversione di marcia di 180 gradi, visto che Romney rappresenta proprio il peggio della cricca di banchieri, politici e industriali che ha sempre criticato.
E' curioso notare come Rand Paul sia stato invitato alla riunione dei Bilderberg, la scorsa settimana, uscendone con una grossa donazione da parte della Goldman Sachs - la stessa società che fino a ieri voleva portare in tribunale per illeciti finanziari di ogni tipo e dimensione.
Alex Jones - libertarian a tutto tondo -
era chiaramente turbato nel dare la notizia ai suoi radio ascoltatori. Aveva il groppo in gola, mentre cercava di farsi una ragione per questa svolta imprevedibile, mentre diversi sostenitori di Ron Paul descrivevano la propria delusione al telefono con lui.
Lew Rockwell, rappresentante del Von Mises Institute (scuola economica austriaca),
ha cercato di difendere Ron Paul, ... ... dicendo che in fondo "Rand è una persona diversa da Ron", e che "a questo punto deve pensare al proprio futuro politico". Ma l'amarezza in lui era evidente, ed il motivo sembra molto chiaro: con l'uscita di scena di Ron Paul, e con l'improvviso voltafaccia di Rand, il movimento libertarian, che negli ultimi mesi aveva acquisito grande forza e consapevolezza, resterà privo di un leader e rischia di dissolversi nel nulla.
Anzi, è probabile che molti di loro - magari meno preparati e meno coerenti degli altri - finiranno per seguire l'indicazione di Rand Paul, e a novembre voteranno per Mitt Romney come "minore dei mali" (nella destra americana il "male" si misura comunque con il livello di ingerenza da parte del governo federale sul "libero mercato", ed in questo Obama supera Romney in ogni caso).
Rand Paul verrà sicuramente ripagato per questo inatteso regalo a Mitt Romney, e già si mormora che in cambio avrà la nomination alla vice-presidenza. Questo porterebbe automaticamente una valanga di voti aggiuntivi - attualmente "senza proprietario" - a favore di Mitt Romney, rendendo una sua vittoria molto più probabile e realistica di quanto lo sia stata fino ad oggi.
Cercando di vedere l'aspetto positivo della vicenda, Lew Rockwell ha detto che "comunque una buona semina del messaggio libertarian è stata fatta". Ma serve a poco seminare per un giorno intero, se poi alla sera il seminatore se ne va a cena con il produttore dei veleni che uccideranno qualunque nuova coltivazione.
Massimo Mazzucco
P.S. Aggiungo un chiarimento che avrei dovuto fare già nell'articolo. Fino a ieri Ron Paul aveva tenuto vivo il movimento libertarian promettendo di andare alla convention di Tampa e scatenare una battaglia, basata sul numero dei delegati disponibili, per imporre al futuro candidato repubblicano una piattaforma più vicino possibile alla loro filosofia.
Ma l'altro giorno Ron Paul ha fatto un voltafaccia, e di colpo ha annunciato che la sua campagna elettorale era finita, e che non si andava più a Tampa "a combattere per la piattaforma libertarian", ma semplicmente per "comportarsi in modo rispettoso con i vertici del partito". In altre parole, per votare tutti compatti per Mitt Romney. L'annuncio di Ron Paul è stato seguito, a due ore di distanza, dall'annuncio di Rand, che dava il suo appoggio ufficiale a Mitt Romney.
Di colpo quindi migliaia di giovani che ancora stavano combattendo nei vari stati (dove le primarie non sono ancora avvenute) per raccogliere il numero maggiore possibile di delegati da portare a Tampa, si sono sentiti traditi da un voltafaccia che ha contemporaneamente invalidato tutte le loro fatiche e consegnato il controllo della convention repubblicana nelle mani di Mitt Romney.