[pubblicazione originale del 2005]
Madre e figlia camminavano allegre lungo il ponte, sotto il caldo sole di Agosto. Il vento agitava i capelli della bimba, che si teneva divertita alla mano della madre, quasi avesse paura di volare via.
- Mamma, allora me lo compri il cappellino blu?
- Certo che te lo compro, ma non subito; per il tuo compleanno.
- E quand'è, il mio compleanno?
... - Tra dieci giorni.
Dopo alcuni passi:
- Mamma, quanto sono dieci giorni? Sono più o meno di un mese?
- Sono di meno, molto di meno. Dieci giorni è come domani, poi ancora domani, poi ancora domani...
Le loro voci allegre si persero nel vento.
Se in quel momento avessero detto alla donna che nè lei nè la figlia, dieci giorni dopo, avrebbero festeggiato quel compleanno, ci avrebbe creduto a fatica. Se poi le avessero detto che non sarebbero nemmeno arrivate vive alla fine del ponte, ancora meno. Immaginiamoci se le avessero detto che non entro dieci anni, non dieci mesi, non dieci giorni, ma entro dieci secondi, nè lei nè la figlia sarebbero più esistite del tutto, fisicamente ....
L'Agosto era quello del 1945.
Il giorno in calendario era il 6.
L'ora, le 8.15 del mattino.
Il ponte, quello di Hiroshima.
Le "ombre al negativo", o zone chiare sull'asfalto, sono le zone che non sono state investite dall'onda di luce, perchè protette dai montanti della ringhiera accanto.
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Vedi anche questo breve filmato di Oppenheimer che commenta il primo test nucleare mai fatto nella storia (clicca sull'immagine):