Pare che prima di essere giustiziato, Fabrizio Quattrocchi abbia cercato di levarsi il cappuccio, affermando: “guardate come muore un italiano”. Non sappiamo se sia vero, ma la voce è stata sufficiente a scatenare un coro di lodi e manifestazioni di orgoglio patriottico in ogni cantone d’Italia. Il ministro degli esteri ha affermato che si tratta di un gesto eroico e tutta la classe politica gli si è accodata, da destra a sinistra, facendo leva sull’infantilismo di un popolo che si ricorda di essere una nazione solo di fronte a un cadavere. Ma l’Italia non ha bisogno di nuovi eroi; ne abbiamo, e abbiamo avuti, già da vendere.
L’Italia ha bisogno di pace, di distensione internazionale, e soprattutto di un governo serio, che sappia... ... essere autonomo rispetto alle nostre esigenze, e non schiavo di quelle altrui. Berlusconi invece ha fatto sapere che il vile atto non condizionerà la politica italiana in Iraq - come se appunto ce ne fosse una - e che i nostri soldati rimarranno al posto loro, agli ordini di Washington appunto.
“Guardate come muore un italiano”. Una frase che non solo non riesce ad emozionare, ma che in fondo impone una curiosa domanda: “Perchè, gli iracheni muoiono forse in un modo diverso?"
La Redazione