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Post-scriptum in coda. Un chiarimento necessario. Segue Messaggio da parte di Giulietto Chiesa
Giulietto Chiesa è stato grandioso. Giulietto Chiesa ha sbagliato tutto. Giulietto Chiesa ha polverizzato Marco Taradash. Marco Taradash ha fatto polpette dl Giulietto Chiesa. Matrix è stato un trampolino di lancio formidabile. Matrix è stato una trappola mortale.
Come vedete, di ciascun evento si può sempre dire tutto e il contrario di tutto. Ma le opinioni vanno e vengono, mentre i fatti rimangono. E i fatti oggi ci dicono che in Italia, dopo Matrix, ci sono almeno tre milioni e mezzo di persone (il picco di ascolto della puntata di ieri notte) che sanno che esiste una questione 11 settembre. A questo va aggiunto almeno un milione di persone (butto là una cifra a caso, ma sicuramente in errore per difetto) che hanno saputo della stessa questione grazie alla lettera di Chiesa a Grillo. Mentre fino a una settimana fa ... ... le persone in Italia che fossero al corrente di un problema undici settembre - indipendentemente da come ciascuno la pensi - erano sicuramente meno di un decimo. E questo, innegabilmente, è stato merito di Giulietto Chiesa.
Se non fosse esistita una persona che avesse insieme la credibilità per dare voce a questo discorso delicato, e la voglia e il coraggio di rischiare la propria reputazione nel farlo, oggi non saremmo nemmeno qui a parlarne.
Dopodichè, tutto nella vita si può sempre fare meglio (si può fare anche molto peggio, volendo, non dimentichiamolo), ma per arrivare a quel meglio è indispensabile partire dalla metà del bicchiere che è già piena, e non da quella che è ancora vuota.
Di sicuro gli anni di siccità sono finiti, e da oggi nessuno morirà più di sete. Non sappiamo ancora bene fin dove si arriverà, nè come ci si arriverà, ma di certo, da qui non si torna più indietro. Il sospetto sull'undici settembre, visto lo spessore mostruoso della bugia che ricopre quei fatti, è difficile da insinuare, ma una volta entrato nell'organismo attecchisce con forza, e prolifera a una velocità pari al tempo di incubazione che lo ha preceduto. Quando uno si accorge di essere stato preso in giro per cinque anni, in altre parole, invece che per cinque mesi, si incazza dieci volte di più.
Nello stesso modo, lo sconforto che coglieva fino a ieri chi di noi non riusciva a vedere luce in fondo al tunnel, stava diventando ogni giorno più profondo e scoraggiante. Talmente profondo e scoraggiante, che nel frattempo si è fatto giorno pieno, e molti ancora non se ne sono nemmeno accorti.
A questo punto, vogliamo davvero metterci a fare le pulci a Giulietto Chiesa, per come ha condotto il dibattito in TV? E' vero che molti di noi, almeno una volta nell'arco della trasmissione, hanno avuto in bocca una risposta con cui avrebbero potuto dare una tal legnata al buon Taradash, da fargli schizzare la dentatura direttamente dal fondoschiena, ma questo in termini relativi, i nostri, gente cioè avvezza a ogni battaglia sull'argomento, affinata ad ogni più piccola sfumatura, che spesso convive serenamente con un Morbo di Ashcroft al terzo stadio avanzato.
Ma Chiesa non è andato da Mentana per appagare noi, ci è andato proprio per portare verso di noi quella grande maggioranza di persone che invece non sa ancora nemmeno che le Torri cadute fossero tre.
Molto significativi, in questo senso, sono apparsi i disperati tentativi di Taradash - e spesso anche di Mentana, che purtroppo non è riuscito sempre a rimanere al di sopra delle parti - di aggrapparsi a quello che vorrebbero tanto essere una verità acquisita: "Ma come - continuavano a dire - lo sanno tutti che cosa è successo quel giorno, lo abbiamo visto tutti in diretta TV, no?"
No, evidentemente, e la gente non è scema. Potrà non capire nulla di demolizioni controllate (che all'esperto sono evidenti da un miglio di distanza), o di guida di un 767 (che in condizioni normali non poteva assolutamente fare il "banking" finale che ha fatto UA175), ma quando un problema esiste lo capisce eccome.
Specialmente quando lo stesso Mentana si tradisce, verso la fine, dicendo che lo scontro fra le parti è stato violento, "ma non poteva che essere così". Perchè mai, Enrico? Se non esiste un problema, perche mai dovremmo scannarci come galli da combattimento? E perchè mai ci tieni sveglio fino all'una del mattino, tutto agitato e pure in ritardo, se "lo abbiamo visto tutti cosa è successo quel giorno"?
Queste contraddizioni magari non vengono decodificate razionalmente, ma passano come sensazioni di pelle, a livello inconscio, e spesso determinano da sole il verdetto "emotivo" nel pubblico meno preparato. Chissà perchè io, pur non sapendo niente di quello che ha combinato, ogni volta che vedo Andreotti in TV non riesco a credere a una parola di quello che dice?
Diciamo quindi che Chiesa ha scelto un approccio semplice e diretto, obbligando Taradash a fare ricorso a tutti i più infimi trucchi del mestiere, per contrastare la forza dirompente della verità. Abbiamo così rivisitato, nell'arco di poche battute, l'intero repertorio di scorrettezze dialettiche, dalla fallacia ad hominem ("antisemita"), alla fallacia di composizione (siccome il tale complottista era anche negazionista, e tu Chiesa sei un complottista, anche tu sei un negazionista); da una reiterata fallacia ad ignorantiam (siccome non sai dirmi chi l'ha fatto, non è vero che è stato un autoattentato), a quella più subdola di tutte della falsa premessa, dove tu stesso, senza fartene accorgere, inserisci la conclusione a cui vuoi arrivare nella premessa stessa (siccome c'è stata una commissione indipendente, democratica e bypartisan, che è quindi al di sopra delle parti…). La cosa, gentile Taradash, potrà anche essere vera nei libri di Bambi, ma comunque andrebbe esclusa a priori nel caso si sospetti cospirazione governativa, non crede? Visto che in questo caso si accusano proprio loro di averci ingannato, come si fa a partire dal presupposto - già tutto da dimostrare comunque - che "i governi non ci mentono"?
Lo stesso Chiesa è stato fulmineo a evidenziarne una simile, in cui Taradash partiva dal presupposto che tutti i servizi segreti del mondo siano un corpo unico di gente dedita solo al bene della nazione, "quindi non possono essere stati loro a farselo".
Al che Chiesa prontamente ha replicato, col giusto velo di sarcasmo, "come se Taradash non sapesse che nei servizi segreti di tutto il mondo ci siano quasi sempre due blocchi contrapposti, che agiscono proprio l'uno contro l'altro".
E chiaro quindi, se proprio si cerca un verdetto, che dialetticamente Chiesa ha sepolto Taradash sotto chilometri di vergogna. Non sono però così certo che questo sia stato recepito da tutti, specialmente fra coloro che di undici settembre sanno poco o nulla.
Qualche "sciura Maria" alla sceneggiata del Taradash scandalizzato, che "io di fronte a queste cose me ne vado", avrà pure abboccato.
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Se infatti c'è un appunto che a Chiesa vorrei fare - pur sapendo di apparire saccente e presuntuoso oltre ogni limite (cercherò di spiegare in seguito perchè lo faccio comunque) - è di tipo strategico, e non dialettico:
A mio parere Chiesa ha riportato, al massimo, una vittoria risicata, quando aveva la possibilità di infliggere una sconfitta indimenticabile alla causa avversaria, e ciò è accaduto proprio all'inizio, quando non ha saputo approfittare al meglio della splendida palla che onorevolmente Mentana gli ha offerto.
Se c'è un solo momento infatti, in una trasmissione che si prevede infida e burrascosa, in cui puoi far passare con chiarezza assoluta il tuo messaggio, è quello iniziale, dove la gente ti ascolta con la massima attenzione, mentre il Taradash di turno non può certo mettersi a fare la Callas alla prima parola che ti esce di bocca. Bene o male, anche un pessimo attore come lui ha bisogno di un pò di rincorsa, prima di potersi aggrappare ai tendaggi e urlare scandalizzato "ma io me ne vado, qui non si può continuare cosi!" Se no rivela troppo chiaramente le sue intenzioni, e perde la partita prima ancora di giocarla.
Invece Chiesa è partito con una marcia troppo lunga, che denunciava sì la consapevolezza di avere ragione - e la cosa è molto importante, per il famoso "verdetto emotivo" - ma che l'ha portato nel frattempo a consumare quei 90 preziosi secondi iniziali su un solo aspetto del problema, quello del Pentagono. Mentre Mentana gli aveva offerto l'occasione d'oro per snocciolare in un colpo solo tutti i punti deboli più importanti della versione ufficiale.
La storia non si fa con i se, lo sappiamo, e nessuno può dire oggi come sarebbe andata, se Chiesa avesse adottato un incipit diverso. Noi però siamo gente che su questa materia ha ormai i calli sulla lingua, dal tanto discutere che abbiamo fatto, in tutti questi anni, con i debunker di ogni razza e dimensione. E noi sappiamo bene che col debunker, con qualunque debunker, se non piazzi subito i paletti al punto giusto, dopo non lo blocchi più. Lo stoppi sul buco nel Pentagono, e lui ti entra sui crolli delle Torri; lo stoppi sulle dinamiche di caduta, e lui ti entra con l'aereo caduto in Pennsylvania; lo stoppi anche su quello, e quando ti sembra di aver finalmente ripreso il controllo della situazione, ti senti falciare da dietro con una bella entrata al sapore di Olocausto.
Il debunker in azione è come una scimmia impazzita, che ti scappa e ti morsica da tutte le parti, pur di non farti parlare. Ma è anche come mille biscioni insaponati, che non sai dove finisce uno e dove comincia l'altro, e non riesci a tenerne fermo nessuno nemmeno a pagarlo.
Alle scimmiette bisogna quindi legare le manine fin dall'inizio, mentre i biscioni bisogna sparpargliarli sul selciato larghi abbastanza da poterli bastonare uno per uno.
Si - dirà qualcuno - ma in termini pratici, cosa vuol dire?
Premesso che Chiesa avrà sicuramente fatto i suoi ragionamenti, e che noi non possiamo conoscerli, qui possiamo raccontare quello che noi solitamente facciamo, sul sito, di fronte al debunkrer che si presenta in assetto di guerra.
Prima ancora che spari un solo colpo (che equivale alla palla iniziale offerta da Mentana), gli diciamo:
Sappi che siamo davanti a una lunga serie di indizi, riscontrabili e verificabili da chiunque, che puntano tutti il dito verso l'amministrazione Bush. Se quindi vuoi sostenerne la tesi ufficiale, dovresti gentilmente offrire una risposta valida almeno ai più pesanti interrogativi che essi pongono:
UNO. Sulla facciata del Pentagono c'è soltanto un buco rotondo di quattro metri, e quasi tutte le finestre conservano ancora i vetri intatti dopo l'impatto. Mentre un Boeing 757 è largo quaranta metri, alto quattordici, e sul prato non c'è assolutamente nulla che si possa far risalire a quel tipo di aereo. Anzi, caso mai ci sono pezzi che è molto difficile che gli appartengano.
DUE. Dei quattro dirottatori, nessuno aveva mai guidato un jet nella sua vita, e soltanto due di loro avevano il patentino per guidare piccoli aerei da turismo. Che sarebbe come fare la patente per il motorino, per poi saltare sulla Ferrari di Schumacher e battere, al primo tentativo, il record di Maranello, visto che questa gente non solo ha saputo portarsi a spasso i Boeing come fossero docili cagnolini da passeggio, ma gli ha pure fatto fare manovre che riescono solo alle migliori pattuglie acrobatiche del mondo. Mentre gli altri due piloti avrebbero addirittura fatto le stesse identiche cose, senza nemmeno aver ottenuto quel patentino. Roba da licenziare tutti i nosti piloti dell'aviazione civile, che ci è costato una cifra allenare e istruire a dovere, e mettere al loro posto i primi beduini che passano per strada, che a quanto pare la guida dei Boeing "ce l'hanno nel sangue".
TRE. Nonostante i jet della difesa americana di solito raggiungano un qualunque aereo fuori rotta nell'arco di pochi minuti, quella mattina per ben due ore nessun jet è riuscito a intercettare uno solo dei quattro aerei dirottati.
QUATTRO. Le 3 Torri sono tutte crollate in un tempo assolutamente incompatibile con le più note leggi della fisica, per cui o qualcuno ci ha mentito, o quelle leggi vanno riscritte daccapo.
CINQUE - Le Torri si sono completamente polverizzate nel crollo, cosa assolutamente incompatibile con i cedimenti strutturali ipotizzati dalla versione ufficiale.
SEI - Nelle macerie sono state trovate, a sei settimane dagli attentati, pozze di acciaio fuso, con temperature fino a 800° C. Questo è palesemente incompatibile con dei cedimenti strutturali.
SETTE - Ci sono almeno settanta testimonianze documentate, di poliziotti, pompieri, giornalisti, e comuni passanti, che hanno sentito, o vissuto personalmente, numerose esplosioni alla base delle Torri, pochi istanti prima o durante i crolli stessi. Queste esplosioni sono assolutamente incompatibili con dei cedimenti strutturali.
Questi sono solo alcuni fra i più importanti indizi che suggeriscono che la versione ufficiale sia un falso clamoroso. A te la palla Taradash.
Tempo totale di enunciazione: un minuto e mezzo circa (dipende dai polmoni che hai, e da quante volte devi riprendere fiato durante la tirata).
Ma in ogni caso, ora puoi anche andare al bar a berti un buon caffè, che il gentile Taradash avrà fatto appena in tempo a riorganizzarsi un pò le idee per il tuo ritorno. Non hai assolutamente vinto, sia chiaro, ma ti sei preso un tale vantaggio sull'avversario che ora devi solo più gestirlo con oculatezza, evitando i tranelli più grossolani, per portare a casa tutta la posta in palio.
Perchè? Perchè la partita adesso l'hai impostata tu, ed è lui che deve inseguire.
Il bianco a scacchi non è solo avvantaggiato perchè "parte prima", ma perchè facendolo ha la facoltà di determinare il tipo di partita che si va a giocare. Se apro di gambetto, per fare un esempio, la tua difesa siciliana per questa volta te la scordi. E se vuoi provarci comunque, rischi davvero che "il bianco vince in tre mosse."
Questo è il vantaggio che Mentana aveva onorevolmente offerto a Chiesa, e che Chiesa, a mio parere, non ha saputo sfruttare al meglio. Nulla è facile, siamo d'accordo, ma proprio per quello bisogna riuscire a posizionare subito certi precisi paletti, in modo da costingere il Taradash di turno alla partita che vuoi tu.
Proviamo a continuare con l'esempio pratico: una volta impostati quei sacri paletti, se solo il buon Taradash, non riuscendo a districarsi, prova a tirare di mezzo, ad esempio, l'Olocausto, tu gli puoi sempre rispondere: se ti fa piacere, dopo parliamo anche dell'Olocausto, ma prima ti dispiace provare a darmi una qualche spiegazione per quei sette punti che ho elencato prima? Mi sembra che fosse questo, dopotutto, ciò che Mentana mi ha chiesto, no?
E se Taradash a quel punto commette l'errore che molto probabilmente commetterebbe, non avendo in verità molte vie d'uscita, e dice "non sta a me dare quelle risposte, ci sono i tecnici e le apposite commissioni governative per quello", tu lo siluri definitivamente dicendo: "giustissimo, hai perfettamente ragione. Siccome però il rapporto ufficiale della Commissione indipendente non è riuscito a darci una sola di quelle risposte, vuole dire che io e te ci mettiamo qui seduti, in paziente attesa che qualcun altro ce le dia, e poi casomai ne riparliamo. Noi le domande le abbiamo poste, e mi sembrano tutte più che legittime. Dicevi dell'Olocausto?"
Io naturalmente l'ho fatta facile, ma c'è una differenza fondamentale che va riconosciuta, nel mettere i paletti iniziali in quel modo: da lì in avanti potrai sempre permetterti il lusso di rispondere con una domanda, invece di essere costretto ad una risposta.
Chiesa invece, dopo qualche giro in cui ha resistito egregiamente agli attacchi di quel tipo, è lentamente crollato sotto le continue picconate del "dicci tu chi è stato", "dicci tu perchè lo hanno fatto", e alla fine si è comunque ritrovato a parlare del Mossad. Cioè di nulla, poichè ìn quel campo nulla è dimostrabile, ed è proprio quello a cui puntava Taradash.
Mi rendo perfettamente conto, come dicevo, di quanto arroganti e presuntuosi si possa apparire, nel voler dare, non essendo nessuno, questa specie di "lezione" ad un oratore esperto e preparato come Giulietto Chiesa.
Che qui non siamo nessuno, non ho problemi a riconoscerlo, e non ci interessa in ogni caso diventare "qualcuno", ci basta riconoscerci tutti nel sito che abbiamo costruito. Ma di fatto qui dentro ci siamo fatti le palle quadre, nel corso degli ultimi anni, a discutere con i debunker ogni minimo possibile aspetto della faccenda, al punto che è già da tempo che qui non se ne presenta più uno che sia degno di quel nome. Come avete visto proprio in un articolo recente, per riuscire ad avere un Attivissimo con cui discutere ancora un pò, bisogna ormai urlare a squarciagola.
Il perchè lo sappiamo tutti, e si sintetizza nella nostra sezione undici settembre, di cui siamo tutti giustamente orgogliosi. C'è una mole enorme di lavoro, dietro a quelle pagine, che riguarda sia ciò che vi viene presentato, sia soprattutto ciò che non lo è. Bisogna essersi confrontati a fondo almeno una volta, su ciascuno dei mille argomenti a disposizione, per sapere con tranquillità quali trattare e quali invece lasciare da parte.
Sarà infatti un caso, ma la nostra suddetta sezione, per quanto si tratti ancora della versione iniziale che ora finalmente potremo revisionare), risulta già ben difficle da perforare così com'è, da parte di chiunque.
In tutte le estenuanti visite che Attivissimo deve aver sicuramente fatto, travestito da un pincopallino qualunque, tutto quello che è riuscito a trovare è che abbiamo chiamato "gasolio" quello che invece correttamente si chiama kerosene. Al punto che l'errore l'abbiamolasciato, in bella vista, in onore della sua fatica.
Presuntuosi? Certamente. Ma non ci siamo spaccati la schiena in tutto questo tempo per nulla, e pretendiamo che il nostro lavoro, che oggi è a disposizione di tutti quelli che arrivano dopo di noi - come lo sarà il nostro DVD, di prossima uscita - siano giustamente riconosciuti.
Ed è in base a quel lavoro, e all'esperienza che ci ha permesso di accumulare in questi anni di dibattito acerrimo, che ci permettiamo di offrire a Giulietto Chiesa i nostri suggerimenti, anche a rischio di apparire presuntuosi.
Nessuno, per quanto robusto, esperto o preparato che sia, è in grado oggi di condurre da solo una battaglia come quella che si preannuncia, ormai imminente, sull'undici settembre. E visto che lui, volente o nolente, ormai è diventato l'alfiere ufficiale del nuovo "truth movement" italiano, non possiamo che accodarci con entusiamo e sostenerlo con tutte le forze che abbiamo, buttando sulla bilancia tutto quello che gli può servire nei duri scontri che lo attendono.
Vai Giulietto, sei tutti noi! In fondo, pur senza sapere chi fossi, ti aspettavamo da sempre.
Massimo Mazzucco
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P.S.: UN CHIARIMENTO NECESSARIO
Questo post scriptum, inserito a poche ore dalla pubblicazione dell'articolo, ne considera alcuni commenti apparsi nel frattempo, e intende completarlo con dei chiarimenti in merito.
Luogocomune non stringe nessuna "alleanza" con nessuno. In passato Luogocomune non si è mai ufficialmente alleato con altri siti, e molto difficilmente in futuro lo farà. Tanto meno con personaggi legati alla politica o direttamente in essa coinvolti.
Non solo la profonda avversità del suo responsabile al mondo della politica, chiaramente espressa in tempi non sospetti, e reiterata in modo particolare nel recente periodo pre-elettorale, glielo impedirebbe, ma associarsi ufficialmente a qualunque entità di colorazione politica tradirebbe l'essenza stessa di Luogocomune.
Al riguardo, ricordiamo a tutti coloro che non lo conoscessero, il caso emblematico, avvenuto oltre un anno fa, in cui il sottoscritto si battè a morte, arrivando a perdere alcuni degli iscritti più validi, per garantire il diritto ad una giornalista di dichiarata fede fascista di scrivere sul sito in piena libertà. Questo principio, di cui l'episodio è chiaramente la pietra miliare, nel tempo non ha fatto che rafforzarsi, arrivando a diventare l'essenza stessa di questo spazio comune.
Quello che il sito fa, in questo caso, è di offrire il suo supporto - tutt'altro che incondizionato, fra l'altro - ad una persona che stimiamo per i motivi già espressi nell'introduzione a questo articolo. Con questa persona condividiamo una causa comune, della quale oggi, volente o nolente, egli si ritrova ad essere percepito come pubblico leader.
Questo non significa affatto che siamo contenti che le cose siano andate così. Un movimento all'americana, nel quale non esistono leader dichiarati, ma entità distinte e indipendenti - per cui non è possibile "impallinarne" una a discapito di tutte - sarebbe stato di certo preferibile. Ma evidentemente in Italia la mancanza assoluta di personaggi di un certo livello, con un minimo di attributi al posto giusto, ha fatto sì che Giulietto Chiesa restasse evidenziato, nel bene e nel male, come uno che chiaramente ne possegga.
A questo punto, a noi non resta che una decisione da prendere: lasciare che marci da solo verso il fuoco nemico, oppure offrirgli comunque il nostro appoggio, come abbiamo scelto di fare.
Ma non lo facciamo certo perché Chiesa è di dichiarata appartenenza alla sinistra, lo facciamo perché Chiesa condivide con noi, come individuo, lo scopo per cui lottiamo quotidianamente da tre anni a questa parte.
A riprova di quello che diciamo ricordiamo che, alcuni mesi fa, abbiamo apertamente difeso Maurizio Blondet - che di certo di sinistra non è - nel momento in cui fu attaccato come "complottista" sull'undici settembre dal Giornale di Feltri.
Ma se solo un giorno Giulietto Chiesa, o chiunque altro, volesse tentare di "associare" in qualunque modo (leggi tranquillamente, senza nessuna falsa modestia, "cavalcare") la nostra purchè minima valenza pubblica, la nostra dissociazione sarebbe tanto immediata quanto assoluta.
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Ci si perdoni quindi una scelta che in questo momento può apparire come crudo pragmatismo, ma sinceramente non ci sembra più il caso di fare dell'accademia ideologica. Non solo su quel fronte abbiamo già ampiamente dato - e respinto - ma ci sembra giunto il momento di passare finalmente a quell'azione pratica tanto lungamente invocata nei "mesi di siccità" di cui sopra. E giunto il momento di chiudere il famoso gap, spesso lamentato in passato, fra il mondo "virtuale" della rete, è quello, più tangibile e reale, in cui tutti viviamo.
Forse non a caso esce proprio in questo momento il nostro DVD, che cerca di sintetizzare, in un'ora e mezza di audiovisivo, tutto il lavoro da noi svolto fino ad oggi.
È questo lavoro che noi mettiamo a disposizione di Giulietto Chiesa - la persona, non il politico - poichè lo riteniamo ampiamente meritevole di un gesto iniziale di completa fiducia. Saranno poi gli eventi a determinare, in base ai principi qui espressi, quella che sarà l'eventuale posizione ufficiale di questo sito.
Massimo Mazzucco
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Messaggio da parte di Giulietto Chiesa
Caro Massimo,
grazie per le tue considerazioni, tutte molto utili. Anche le osservazioni critiche.
Ma rivelo il mio "piano". Fin da prima dell'inizio avevo deciso che non avrei dovuto mettere tutta la carne al fuoco. Non per Taradash, che sapevo a memoria cosa avrebbe detto, parola per parola. Ma per il grande pubblico. Potevo recitare, forse (ma c'era comunque Mentana da tenere a bada) tutto in due minuti, senza tirare il fiato. Ma milioni di persone (quasi tutti all'oscuro) non avrebbero potuto recepire che alcune cose, e per giunta male. Commetti tu un errore di sottovalutazione del mezzo.
Rispondere in tv non e' la stessa cosa che scrivere una risposta sul computer a un debunker. Sono tempi diversi, mezzi diversi, velocita' diverse.
Ho scelto cosi', mi sembrava piu' giusto ed efficace. Alla luce del risultato credo di avere avuto ragione io.
Inoltre i filmati mostrati non li ho scelti io. E questo lo sapevo fin dall'inizio: gli spettatori avrebbero potuto vedere solo un pallido esempio di cio' di cui io e te (tu molto piu' di me) sappiamo. Avevo previsto anche questo. E mi ero preparato a giocare, per forza di cose improvvisando, su quello che non io e te ma gli spettatori avrebbero visto.
Ho fatto bene, ho fatto male?
Non so. Ma la televisione la conosco abbastanza bene e non ci sono andato alla leggera. Questo e' certo.
Cari saluti
Giulietto
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Grazie a te per il messaggio. Trovo che sia comunque bello essere in disaccordo sul modo migliore di vincere una battaglia, che comunque intendiamo vincere tutti e due con la stessa totale determinazione.
Inoltre, questa non era certo tutta la battaglia, ma solo una piccola scaramuccia iniziale.
A presto
Massimo
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