Se la notizia non fosse uscita sulla
BBC, si potrebbe licenziarla con una semplice pernacchia. Invece certe cose, purtroppo, “dobbiamo” prenderle seriamente.
Si tratta della "creazione" - questo il termine letterale usato nell'articolo - di un pollo modificato geneticamente, che non sarebbe in grado di trasmettere agli altri polli il virus dell’aviaria. In altre parole, anche se il pollo si infettasse, morirebbe soltanto lui.
Questo risultato è stato ottenuto – spiega la Prof. Helen Sang dell’Università di Edimburgo – iniettando nel pollo un gene artificiale che di fatto contagia il pollo con il virus, ma nel frattempo rende il virus innocuo per gli altri animali.
Questa scoperta, secondo i ricercatori inglesi, rappresenta un’ottima soluzione per affrontare il problema dell’enorme quantità di cibo che sarà necessaria per nutrire l’umanità nei prossimi 20 anni. L’idea di “produzione industriale” del cibo rimane infatti alla base del paradigma, e per certe menti sembra essere qualcosa di intoccabile.
Come ha invece fatto notare un allevatore di polli “organico”, basterebbe che gli animali crescessero in un normale ambiente di campagna, ... ... invece che inscatolati e pressati come sardine l’uno accanto all’altro, per evitare la diffusione di un contagio in primo luogo.
Ma questo naturalmente significherebbe un aumento dei costi, e come sappiamo nella nostra “società del benessere” l’unico benessere riconosciuto è quello della ricchezza personale, non certo quello degli esseri viventi in generale, umani o animali che siano.
Anzi, non contenti, i ricercatori inglesi hanno suggerito che lo stesso principio di modificazione genetica si possa applicare anche ai maiali, bloccando così sul nascere anche il rischio di diffusione di una nuova epidemia suina.
(Ma scusate, perchè allora non modificare direttamente gli uomini, rendendoli incapaci di contagiare gli altri esseri umani con qualunque malattia infettiva? Troppo intelligente, come soluzione? Troppo avanzata? Troppo “soluzione” per essere davvero accettata?)
Boh, davvero la cosa lascia perplessi.
In ogni caso scusatemi, ma ora devo andare a dare un pò di mangime al mio cane. Sì, avete letto bene: mangime. Il mio cane infatti ha tutta l’apparenza di un labrador, ma in realtà è un normalissimo pollo da allevamento, che ha già subito tre modificazioni genetiche. La prima modificazione servì a trasformare le ali in zampe anteriori, perchè il cane faceva molta fatica a passare tutta la giornata camminando su quelle posteriori. La seconda modifica servì a fargli cambiare il tono della voce, perchè il postino stramazzava dalle risate ogni volta che si sentiva “abbaiare” dietro da un cane che faceva “chicchirichì!”. La terza modifica servì per insegnare al cane che poteva anche guardarti dritto in faccia, quando gli parli, invece di girare sempre la testa da un lato e guardarti con un occhio soltanto.
Ora il cane è quasi perfetto. Abbiamo però fatto richiesta per un’ulteriore modifica, che consiste nell’applicazione del turbocompressore alle zampe posteriori, perchè il cane risulta ancora un pò lento nell’inseguimento dei gatti da cortile. Parte bene, ma poi perde subito potenza, e fa molta fatica ad “entrare in coppia”.
Massimo Mazzucco