Questa sera sono andato a sentire una conferenza nella cittadina dove abito, in Calabria.
Il tema della conferenza era l'informazione, dal punto di vista filosofico e sociale. Dopo l'introduzione però, con mio grande stupore, ho visto comparire sullo schermo le immagini delle Torri Gemelle che bruciavano.
Il relatore infatti aveva deciso di utilizzare l'argomento dell'11 settembre come punto di partenza per una discussione sul meccanismo dell'informazione e della comunicazione.
Con mio grande piacere ho così potuto vedere sullo schermo un'intervista a Bob McIlvaine (padre di una vittima delle Torri gemelle, ed uno dei più noti attivisti del Movimento per la verità sull'11 settembre). Poi ho sentito un intervento di Giulietto Chiesa, ... ... che parlava della grande menzogna dell'11 settembre. Poi il relatore ha parlato del giudice Imposimato, spiegando chi fosse e cosa stesse facendo nell'ambito del Movimento.
Durante tutto questo il pubblico ascoltava tranquillo, come se l'idea dell'inside job sull'11 settembre non li sconvolgesse minimamente. Chiarisco: non si trattava di un pubblico specializzato (come quelli che vengono alle mie conferenze, e che di 11 settembre sanno già più o meno tutto). No, questo era un pubblico generico, fatto di avvocati, di commercianti e di impiegati, che era interessato agli aspetti sociali e filosofici dell'informazione.
E quando alla fine lo stesso relatore ha espresso i suoi dubbi sulla versione ufficiale, nessuno ha fatto una piega. Mi è sembrato evidente che l'idea dell'autoattentato fosse già stata accettata e digerita dalla grande maggioranza del pubblico presente.
Naturalmente, potete immaginare come mi sentissi io in quel momento: seduto in ultima fila, mi "godevo" silenziosamente questo effluvio di informazioni "sconvolgenti" che già conoscevo, mentre capivo che il grande lavoro fatto da me e da moltissimi altri in tutto il mondo sta iniziando finalmente a dare i suoi frutti. In qualche modo, quella che una volta era soltanto una conoscenza riservata a "pochi eletti", oggi viene condivisa da strati sempre più ampi della popolazione.
La strada è ancora lunga, ma stiamo certamente andando nella direzione giusta.
Massimo Mazzucco
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