C'E' DESTRA E DESTRA
Da oggi si aggiunge ai collaboratori del sito, con il suo articolo "Potere, carisma e società", un personaggio che si distingue, se non per altri motivi, per una totale assenza di compromesso che si staglia nettamente sullo sfondo impastato di un panorama ideologico assolutamente amorfo come quello italiano di oggi.
Il
sito personale di Ercolina Milanesi, scrittrice a tutto campo - politico, storico, sociale, filosofico, teologico - ti accoglie con un'impaginazione grafica che non lascia dubbi sul carattere del personaggio. I volti forti, le espressioni marcate, i colori decisi del Caravaggio, nelle varie icone che contrassegnano le sezioni del sito, sono accompagnati, di lato, da una fiamma tricolore animata, tanto discreta quanto eloquente: qui i voltafaccia di Fini alla storia - e quindi le ambiguità in generale… … - non trovano casa nemmeno di passaggio.
Di se stessa, con giusta autoironia, Ercolina dice: "Da sempre milito nell'area politica di destra […] Non per nulla sono definita 'la reazionaria'". Ebbene, a conferma di ciò che a nostra volta scriviamo nella pagina "
La nostra posizione politica", diamo il benvenuto a Ercolina Milanesi come persona prima di tutto coerente e lineare, che fa chiaramente discendere - nel bene e nel male - le proprie posizioni da un ragionamento empirico, e non da premesse intoccabili, giungendo così spesso a posizioni del tutto antitetiche a quelle che nascono dal dogmatismo imperante di oggi, di destra o di sinistra che sia.
Il rispetto assoluto va prima di tutto all'Individuo, in quanto essere pensante, autonomo e coerente con se stesso.
La Redazione
POTERE, CARISMA E SOCIETÀ
L’establishment dominante visto da Mosca, Weber, Triepel, ed altri.
di Ercolina Milanesi
Il Potere può essere definito come il possesso del controllo degli altri esseri e delle cose nell’ambiente sociale e naturale, possesso che implica la possibilità di agire su di essi. (W. Lloyd Warner ).
Il potere sociale può scaturire da un carisma personale per cui si è indotti ad obbedire al "genio" di un capo individuale. Il potere dello Stato supera ogni altro potere. E’ un potere politico cui si accompagna il monopolio del potere legale e del potere militare.
In democrazia il Partito politico è la risultante della lotta dei partiti politici.
Nell’analisi di Weber il Potere o autorità significa la "sicurezza di trovare obbedienza da parte di un dato gruppo di persone, a determinati comandi". In ogni vero rapporto di potere esiste un determinato "minimum" di voler obbedire, cioè un interesse esterno o interno all’obbedienza.
Herbert Goldhamer e Edward A. Shils sostengono che una persona ha potere quando è in grado di influenzare il comportamento altrui in armonia con le sue intenzioni.
Abramson, Kautz, Cutler considerano nel concetto di Potere Sociale vi siano tre elementi comuni: "un agente", "un obiettivo", "una linea d'azione". Chi detiene il potere si pone, sempre, degli scopi da raggiungere. Il Potere Sociale non potrebbe sussistere senza finalità, quali che siano.
Nella concezione di Mosca (negli ultimi decenni dell’800) si ricollega il problema del potere politico al Machiavelli, a Saint-Simon, a Comte e al Taine dove, in ogni società costituita, a prescindere se esercitata in nome del popolo, di una democrazia dominante o di un sovrano, "i governanti, ossia quelli che hanno nelle mani ed esercitano i Pubblici Poteri, sono, sempre, una minoranza di persone, e che al di sotto di questi, vi è una classe numerosa che non partecipa mai "realmente", in alcun modo, al Governo, non fa che subirlo; essi si possono chiamare i "governati".
Per Mosca un governo consiste nell’organizzazione della classe politica; è la diversità della sua organizzazione che dovrebbe essere presa a fondamento di ogni classificazione.
Vi sono due principi generali: coloro che fanno parte della classe politica non possono esservi costretti dalla forza: essi devono distinguersi per una sorta di superiorità. Con il primo "postula" l’adesione volontaria di coloro che debbono disporre e comandare al governo: "passione naturale all’ uomo per il Potere e per i vantaggi che vi vanno annessi". Con il secondo presuppone che coloro che fanno parte della classe politica siano dotati di qualche merito o qualità di grande importanza e non posseduta da tutti.
I dirigenti, cioè i membri della classe politica, non riconosceranno, mai, che essi governano per essere i più atti a governare, ma daranno giustificazione al loro potere in un principio astratto, in una formula che Mosca chiama "formula politica".
Il "dirigente naturale", secondo Weber, accettando il concetto di "carisma" privo di valore morale, è una persona dotata ed investita di qualità specifiche di corpo e di mente, ritenute non accessibili e non comprensibili a tutti, cioè "soprannaturali".
Il carisma non conosce che determinazioni "intrinseche" e limitazioni "proprie".
Colui che è investito del carisma non fa che assumere il compito a lui spettante ed esige obbedienza e seguito in virtù e in forza della "missione stessa".
Nelle sue analisi dei tipi di Potere, Weber si sofferma sul valore della legittimità e nei rapporti sociali e nei fenomeni culturali l’influsso del Potere è più ampio di quanto sembri.
Vi sono tre tipi puri di dominio legittimo: I° - "dominio legale": si presta obbedienza al Capo nell’ambito a lui formalmente assegnato; II° - "dominio tradizionale": si obbedisce a chi sia chiamato al potere; III° - "dominio carismatico": si obbedisce per fiducia personale nel Capo.
Per il Triepel la potenza è sempre interiore, nel senso che anche ciò che si definisce "potenza esteriore", e cioè la capacità di premere sugli altri con la violenza è pur tenuta da qualche forza interiore, "una potenza chiave ".
La potenza è un concetto amorfo che si determina da: il "grado" della capacità d’agire sulla volontà altrui; il "contenuto" di fatto del rapporto di potenza; la "volonta’" di stabilire, con il proprio dominio, il grado della possibilità d’influenza; il "fondamento" sul quale è basata la capacità d’influenzare.
Il Triepel nega valore ai tipi di dominio del Weber, in quanto vi può essere potenza senza autorità. Il dominio si serve del comando e della costrizione, l’autorità necessita della conferma di chi vi è sottoposto.
Tre sono gli elementi essenziali che determinano i rapporti di potenza: "il grado" che è intermedio tra la sola influenza che è l’elemento più basso, e il "dominio" che è il più alto. Il "collegamento" necessario con l’autorità sia cognitiva, sia emotiva o dell’una e dell’altra natura insieme. "Il carattere" originario dell’autorità.
Non è il potere che crea l’obbedienza ma, piuttosto, il sentimento consapevole della necessità dell’ordine che crea il Potere!
Ercolina Milanesi
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