"Guardate, ci sono persino gli squibs delle demolizioni controllate!" ci avrebbero detto i sapientoni a 27 pollici. "E ci sono dozzine di testimonianze che parlano di esplosioni prima e durante i crolli stessi. E' chiaro che è stato lui". "E poi, lo sanno tutti che un edificio che crolla da solo non si polverizza come hanno fatto le Torri." "E come lo spieghiamo, se non con una demolizione, il fatto che due Torri alte 400 metri scompaiano nel nulla in dieci secondi ciascuna? Suvvia, ragazzi, non scherziamo, le leggi stesse della fisica lo proibiscono!" avrebbero tuonato indignati gli "esperti" della TV. "Per non parlare poi del WTC7 -avrebbero continuato - che viene giù in sei secondi netti come se fosse una fisarmonica! Quando fra l'altro tutti sanno che nessun edificio al mondo in acciaio è mai crollato a causa di un incendio!"
Figuriamoci poi cosa sarebbe successo alla scoperta delle pozze di metallo fuso: "Se ancora non bastasse - avrebbero aggiunto petulanti gli stessi esperti - queste pozze di metallo fuso, riscontrate dai soccoritori fra le macerie a sei settimane dai crolli, ... … indicano chiaramente la presenza di un qualche tipo di materiale esplodente, e non si spiega certo con il semplice incendio del kerosene."
Se bin Laden fosse stato il titolare di una ditta di demolizioni controllate, oggi persino i bambini saprebbero che il kerosene "all'acciaio je fa 'na pippa", e che questo "eccezionale termoconduttore è in grado di dissipare con rapidità il calore lungo tutta la sua struttura, disperdendolo quindi nel terreno in maniera irreversibile".
E invece no. Siccome bin Laden non fa il demolitore, e per tirare giù le Torri si è dovuto chiamare qualcun altro, allora siamo ancora tutti lì a discutere se bastano quattro pavimenti crollati a scatenare tutto quel putiferio, se i dieci secondi sono davvero dieci oppure undici e mezzo, se le Torri fossero state costruite in acciaio oppure con i bastoncini dello shangai, se le leggi della fisica possano essere enunciate anche da un "teologo qualunque", o se sia necessario avere sempre a portata di mano un Premio Nobel per la Fisica per poterle anche solo nominare.
E' sempre la premessa, la famigerata premessa all'interno del ragionamento deduttivo, che ci fotte: "siccome" è la parola maledetta, che ci accompagna dal mattino alla sera, e rende ogni nostro tentativo di pensare un calvario infinito. "Siccome" gli americani non si sarebbero mai fatti da soli una cosa del genere, "allora" bisogna spiegare per forza le pozze di metallo con una tubatura del gas che qualcuno si è dimenticato di chiudere. "Siccome" non si può permettere che la gente pensi male dei nostri governi, "allora" bisogna per forza che degli imbecilli abbiamo costuito il WTC7 proprio sopra la bocca di un vulcano spento. E soprattutto, "siccome" io ho preso questa posizione, e non posso cambiarla perchè io non ho mai torto, "allora" bisogna per forza far quadrare tutti i dati disponibili con la mia posizione. Ed ecco che di colpo le esplosioni che tutti hanno sentito erano soltanto dei ruttini di neonato del vicino orfanatrofio, ecco che un Nila Sagadevan è soltanto un lurido pezzente che non ha nemmeno la pelle chiara come la nostra, che gli aerei si possono guidare con cinque ore di addestramento su un motorino, che i passaporti dei terroristi sopravvivono agli schianti aerei a quattro alla volta, eccetera eccetera eccetera.
Come disse qualcuno, "le prove saranno sempre sufficienti per chi vuole credere, e non lo saranno mai per chi non vuole farlo".
Ma allora, mi domando, perchè cavolo stiamo ancora tutti qui a perdere tempo con chi non ha nessuna intenzione di vedere? Perchè sprecare un solo milligrammo di saliva con chi non vuole riconoscere quello che è talmemte evidente, che se solo la partita fosse stata capovolta, sarebbe lui il primo a voler sostenere?
Massimo Mazzucco