Botta e risposta fra due bugiardi patentati. Solo che lui è molto più bravo.
L'avvisaglia era arrivata già un paio di settimane fa, con lo scontro aperto fra Clinton e Kean, il presidente della Commissione per il 9/11, sulla mini-serie della ABC di cui, paradossalmente, Kean era anche consulente alla sceneggiatura. Si cercava di far passare i democratici della passata amministrazione come degli incompetenti che non avevano saputo "dare la caccia" in maniera efficace all'imprendibile bin Laden, e Clinton non l'aveva digerita.
L'ex-presidente aveva quindi mandato a Kean un pubblico messaggio nemmeno troppo difficile da interpretare: "Caro Kean, mi stupisce vederla sostenere quelle che lei sa benissimo essere delle bugie plateali, e questo getta una brutta ombra sulla splendida aura di bi-partisanship che si era venuta a creare con la Commissione da lei presieduta". Che si potrebbe tradurre tranquillamente così: vi abbiamo coperto le chiappe quando ce lo avete chiesto, ... ... ora cercate di non fare i furbi e di gettare la colpa addosso a noi.
Ma le elezioni di novembre incombono, e il disastro nella "guerra al terrorismo" è sempre più evidente (anche perchè in realtà non sono mai esistiti ne l'una nè l'altro): l'Iraq è da mesi in stato di guerra civile, mentre dall'Afghanistan si viene a sapere che i talebani sarebbero tornati a controllare il 90 per cento del paese.
D'altronde chi glielo spiega, agli americani, che a Cheney e Company intererssa solo controllare Kabul, per tenerci il governo-fantoccio, e i quattro snodi cruciali dove procede a ritmi serrati la costruzione del famoso gasdotto che sta all'origine di tutta la faccenda? Sai quanto glierne importa, a loro, della "democrazia" in Afghanistan. Ma ufficialmente le cose vanno male, perchè è proprio la democrazia che erano venuti a portarci, e quella è ben difficile sostenere che abbia attecchito più di tanto.
Ecco quindi i repubblicani tornare all'attacco nella subdola forma di un'intervista a Bill Clinton da parte della Fox-Tv, il network americano apertamente schierato dalla parte di Bush. Solo che Clinton è più volpone di loro, e invece di farsi cucire addosso la trappola, appena iniziata l'intervista è partito deciso all'attacco, spiazzando completamente il parrucchino di turno, Chris Wallace.
Pare che lo spezzone bollente sia stato visto già 800.000 volte in America, nelle svariate versioni che sono immediatamente comparse su Youtube. Questa è una delle tante:
http://www.youtube.com/watch?v=ErrdLvWjm8o
Provate a fare il conto di quanti secondi in tutto riesca a parlare Wallace, sugli oltre sette minuti di filippica dell'ex-presidente. E contate quante volte Clinton riesce a dire, in quei sette minuti, che i repubblicani hanno fatto fuori Richard Clarke, e che se uno solo leggesse il suo libro, capirebbe immediatamente perchè lo abbiano fatto.
Naturalmente a questo punto la diretta interessata, Condolezza Rice (fu lei a non volere Clarke nel momento più delicato), non ha resistito alla tentazione, ed ha abboccato in pieno alla controtrappola di Clinton, dichiarando che le sue sono tutte "flat lies", delle bugie sfacciate.
Non resta quindi che stapparsi la classica biretta, accomodarsi sul divano, e prepararsi ad assistere a quella vendetta che, a mio parere, cova sotto le ceneri ancora da tempi dell'impeachment per il caso Lewinsky.
La cosa triste, è che questa sceneggiata si svolga tutta all'interno di una premessa che ambedue i contendenti sanno benissimo esser falsa, e cioè che davvero bin Laden fosse un cattivo da catturare e uccidere, e non il prezioso agente double-face che si incontrò tranquillamente con i suoi colleghi della CIA, in un ospedale di Dubai, proprio nell'Agosto del 2001, senza che a nessuno passasse minimamente per la testa di arrestarlo.
Massimo Mazzucco