Ho ascoltato l'intervista di Berlusconi a "La 7", sulla nostra presenza in Iraq, e devo dire che se uno non sta più che attento, in certi casi, si rischia quasi di dargli ragione. Lo dico senza nessuna ironia.
Si è infatti nuovamente dimostrato come una volta stabilita una certa premessa, all'interno del ragionamento aristotelico, la conclusione sia valida e garantita.
La premessa da cui parte il nostro Premier - che si è premurato di ripetere più volte che lui "era contrario alla guerra, e ha cercato in tutti modi di convincere Bush ad evitarla" - è che noi siamo legati a doppio filo alla politica estera americana, e che quindi se una cosa "si deve fare", si deve fare e basta. Non gli è passato nemmeno un attimo per la testa ... ... che noi non siamo l'America, ma una nazione teoricamente indipendente, che non è assolutamente obbligata a condividere certe operazioni che se proprio non ti lasciano macchiato di sangue, puzzeranno comunque di petrolio per il resto della storia a venire.
Forse non è il caso, quindi, di continuare a prendersela con lui - anche se è difficile non restare irritati dal suo opportunismo fin troppo trasparente - ma di cominciare a cercare di capire dove stia le vera radice del problema.
Lascio agli iscritti proseguire questo ragionamento, nella speranza di riuscire fra tutti ad individuare una possibile soluzione ad un problema che ormai ci riguarda tutti da vicino.
M.M.
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