(Segue comunicato Faremondo).
Comincia a tirare una pungente brezza settembrina, e con essa arrivano i primi segnali di una nuova ondata di dibattiti sull’undici settembre che rischia, questa volta, di diventare globale.
In America le primarie repubblicane, che vedono Rudy Giuliani nettamente in testa nei sondaggi, hanno già provocato la dura reazione del Sindacato dei Pompieri, che ha prodotto un filmato nel quale il cittadino è apertamente invitato a non votare per lui. Ufficialmente, l’invito è giustificato dalle accuse a Giuliani di non aver provveduto alla sostituzione delle radio di servizio che già nell’attentato al WTC del ’93 avevano mal funzionato. Inoltre, Giuliani nel video viene accusato per la sua riprovevole fretta di mandare al macero i resti delle Torri Gemelle, quando ancora più della metà dei resti dei pompieri - e quindi, si presume, anche delle altre vittime - non era stata recuperata.
Noi naturalmente possiamo immaginare il motivo della fretta di Giuliani, che entro tre mesi è riuscito addirittura a rivendere la stragrande maggioranza dell’acciaio di Ground Zero per farlo riciclare dai paesi orientali, e di certo il motivo lo conoscono anche i pompieri di New York, ... ... ma ufficialmete la loro accusa si ferma alla incompetenza di Rudy come leader, e alla sua scelta etica di gettare al macero i resti delle vittime non ancora recuperati. Ma la faccenda è tutt’altro che risolta, come resta da risolvere la sua gravissima affermazione di aver saputo in anticipo del crollo del WTC, senza per questo aver fatto nulla per avvisare i pompieri al suo interno, e con il probabile scaldarsi dell’atmosfera politica, in vista della conclusione delle primarie, questi argomenti rischiano di raggiungere la superficie mediatica, facendo esplodere l’intero calderone. Non ci contiamo, naturalmente, ma sarebbe davvero bello, in questo caso, poter confermare la validità del detto “Chi di spada ferisce...”
Personalmente, ho condotto un breve sondaggio fra alcune televisioni nel mondo, e pare che per il prossimo anniversario molte di queste affronteranno finalmente in modo diretto un argomento che fino a ieri da loro era ritenuto tabù. Altri paesi invece hanno già abbondantemente digerito il pesante boccone: in Olanda “di undici settembre non ne possono più”, e questo sarà probabilmente il primo anno in cui “non” parleranno più dell’insostenibilità della versione ufficiale. Anche in Svezia erano in dubbio se programmare nuovamente qualcosa (“qui ormai lo hanno capito anche i bambini cosa è successo”), dopo che già gli svedesi hanno avuto modo di vedere “Loose Change” in versione integrale. (Curioso, Olanda e Svezia, due paesi da sempre all’avanguardia sul fronte sociale, e su quello dei diritti individuali). Noi però, nel caso particolare, non possiamo lamentarci: anche gli italiani hanno ormai avuto modo, lo scorso autunno, di conoscere i termini principali del dibattito, e di farsi ciascuno la propria opinione.
Per il resto, dai Paesi Arabi come dall’America del Sud, le sorprese non dovrebbero mancare.
In attesa di parlare più a fondo di tutto questo, pubblichiamo un comunicato del gruppo Faremondo di Bologna, che dopo il successo del Convegno Internazionale dello scorso anno, organizzerà a Roma un proprio evento – ancora da definire - in data 8 settembre. (Ogni coincidenza con il “V-day” è del tutto casuale.)
Massimo Mazzucco
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“Ballando sull’11 settembre” – Comunicato di Faremondo
Stando alle ultime notizie sembra che l'imminente anniversario degli eventi dell'11 settembre 2001 vedrà l'iniziativa del movimento internazionale svilupparsi in molte città e a diversi livelli.
In Europa è senz'altro da seguire e supportare la marcia che per domenica 9 settembre
United for Truth sta organizzando a Bruxelles. Dalle 14 si attraverserà il cuore della capitale belga lungo la direttrice nord-sud, da una stazione ferroviaria all'altra. Per seguire da vicino la preparazione di questo evento e per inviare adesioni anche dall'Italia il sito di riferimento è: http://virb.com/unitedfortruth (scorrendo la pagina, c’è anche il testo in italiano).
Un'iniziativa analoga per lo stesso 9 settembre sta tentando di metterla in piedi a Madrid l'
Asociacion por la Verdad sobre el 11 de Septiembre (www.911truthmadrid.org).
Da sottolineare che nelle intenzioni dei promotori entrambe le manifestazioni dovrebbero mettere insieme realtà che lavorano sull'11 settembre e gruppi attivi su temi come l'aumento della povertà, la scomparsa della democrazia, la libertà di espressione e l'opposizione alla macchina mediatica della "guerra al terrorismo".
Negli Stati Uniti, almeno in alcune città il 911 Truth Movement si sta impegnando per la prima volta in una campagna per arrivare ad uno sciopero generale dichiaratamente politico proprio nel giorno del sesto anniversario, martedì 11. Dovesse riuscire anche solo in due-tre città, sarebbe comunque una mobilitazione di profondo significato storico, a quattro decenni di distanza dalle dimostrazioni contro la guerra in Vietnam. Per gli aggiornamenti conviene andare su www.911blogger.com.
Quello che segue è il volantino : http://photobucket.com/http://photobucket.com/
In Italia noi di Faremondo, Aginform (www.aginform.org) e Villaggio Globale stiamo preparando a Roma un incontro un pò diverso da quello svoltosi lo scorso anno all'Arena del Sole di Bologna. L'idea, al di là degli approfondimenti e dei contributi dei ricercatori, è soprattutto quella di avviare una riflessione che porti il movimento italiano ad individuare i passi da fare in futuro. Vorremmo collegarci agli organizzatori della marcia di Bruxelles in quanto condividiamo appieno l'idea di unire aggregazioni nuove di movimento che lavorano tutte su questioni profondamente connesse.
Un nodo cruciale su cui si potrebbe trovare l'intesa di tutti è l'avvio di una nuova investigazione e di una sorta di commissione o grand jury internazionale sull'11 settembre. Il punto è che per mettere in piedi un'iniziativa di tale portata bisogna davvero unire le forze di tutte queste realtà formando una specie di comitato europeo di coordinamento.
Alcuni studiosi (su tutti Griffin, Tarpley e Meyssan) già da tempo si muovono in questo senso. Tuttavia noi pensiamo che la spinta principale possa e debba provenire direttamente dalle nuove aggregazioni che formano il movimento. Su questa questione vogliamo allora che si apra la discussione, a partire proprio dall'incontro di Roma al Villaggio Globale.
Non tragga in inganno il grumo di senso contenuto nel titolo: quella sull'11 settembre non è la danza che altri hanno fatto e stanno facendo, è la nostra propria danza alla ricerca della verità, di una diversa consapevolezza e di un nuovo orizzonte di pensiero per provare a sopravvivere ad una civiltà che ormai può soltanto riuscire a sottrarre possibilità di futuro al pianeta, alla nostra e alle altre specie.
Attendendo le vostre idee e le vostre proposte, un saluto a tutti con la speranza di ritovarci insieme a Roma.
Emanuele Montagna / Faremondo
QUI potete scaricare il volantino che da alcuni giorni sta girando in rete (stessa immagine accanto al titolo, in grande).
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VEDI ANCHE:
Forza Rudy. L’ex sindaco in chiaro imbarazzo nel tentare di confutare la sua scomoda affermazione sulla pre-conoscenza del crollo del WTC. Con la sua infelice scelta di negarla del tutto (ora non può più nemmeno dire che “sì lo sapeva, ma...”).