ALTRI FATTI D'AGOSTO
L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO - Sconfessato in poche ore il nuovo capo della CIA scelto da Bush.
CHAVEZ VINCE, CARTER CONFERMA, ANSA DIMENTICA – Tanto per capire chi controlla oggi l’informazione in Italia.
ANNEGATO - Un italiano in più, un “marocchino” in meno.
ITALIA RAZZISTA– Il nostro paese accusato dai francesi di razzismo e xenofobia, sull’onda dell’ultimo libro di Oriana Fallaci.
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L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO
Con la sua solita aria da furbetto impunito, George W. Bush ha annunciato al mondo di aver finalmente trovato la persona giusta per rimpiazzare George Tenet, il dimissionario capo della CIA. Si tratta di Porter Goss, al momento deputato repubblicano, che fra le altre qualità vanta – ci dice Bush – “una vasta esperienza internazionale, soprattutto nel campo del terrorismo”.
Non sono passate 24 ore che Michael Moore si è ricordato di aver intervistato Goss, la scorsa primavera, per il suo Fahrenheit 9/11. L’intervista non aveva trovato spazio nella versione definitiva del suo film, ma Moore ha recuperato i vari spezzoni e li ha mostrati ai giornalisti. Ad un certo punto, con un notevole “intuito politico”, Moore chiede proprio a Goss come reagirebbe se un giorno gli chiedessero di diventare lui il capo della CIA. E la risposta di Goss è tanto onesta quanto disarmante (cito a braccio): “Non credo proprio che me lo chiederanno mai. Io di terrorismo capisco poco, e come conoscenza delle lingue sono limitato al ceppo latino (italiano, francese, spagnolo). Qui invece ci vuole qualcuno che non solo parli l’arabo, ma che conosca e capisca bene anche la cultura e la storia di quei popoli, e quello non sono certamente io. Infine, oggi bisogna essere tecnologicamente molto agguerriti, all’avanguardia direi, mentre io passo le giornate a farmi prendere in giro dai figli perchè non so nemmeno bene da che parte si accende un computer.”
Un altro centro perfetto di George W.Bush.
(Il problema è che con lo stesso identico criterio da noi vengono scelte decine e decine di dirigenti, ai più alti livelli nazionali, che sono essenzialmente dei politici, ma che non hanno la minima idea di quello che sia l’ambiente effettivo in cui si troveranno a navigare. Un pò come Iva Zanicchi, che quando ha saputo di essere stata scelta per andare a Strasburgo, ha dichiarato candida candida che si sarebbe finalmente messa a studiare un pò di inglese).
CHAVEZ VINCE, CARTER CONFERMA, ANSA DIMENTICA
Chavez ha comodamente vinto il referendum che gli permette di restare alla guida del Venezuela, nonostante gli sforzi evidenti che Washington sta facendo, ormai da tempo, per tirarlo giù a tutti i costi (petrolio e socialismo non sono mai andati particolarmente d’accordo). Degno di nota il fatto che la destra abbia (ovviamente) gridato alla frode elettorale, ma sia stata subito zittita da Jimmy Carter in persona (presente nelle vesti di osservatore internazionale), il quale dichiarava invece che le elezioni si erano svolte in maniera assolutamente regolare. Curioso infine come l’ANSA abbia riportato, nel titolo, solo due terzi della notizia, ovvero, Chavez vince, la destra accusa di brogli. Si è dimenticata di Carter, lasciando così, nel lettore più disattento, il seme di un sospetto che invece non dovrebbe esistere.
ANNEGATO
Non sappiamo con certezza se avesse i documenti a posto o se fosse un clandestino, ma di certo oggi c’è un italiano vivo in più, grazie ad un “marocchino” che ha dato la vita per lui. E’ il 27enne senegalese Cheick Sarr, annegato nel mare di Livorno dopo aver salvato al vita ad un bagnante che stava per soccombere alla furia del mare. Ciampi gli ha voluto dare la medaglia d’oro al valore civile, ma al funerale sono andati soltanto molti ragazzi del luogo, oltre ad una trentina di connazionali di Sarr. Si vede che per le “persone serie” non basta una rondine a far primavera.
Ed infatti...
ITALIA RAZZISTA
L’Italia si è presa del paese razzista dai cugini d’oltralpe, sulla prima pagina di un importante quotidiano francese. Pare che il figlio di un loro giornalista sia stato trattato in maniera discriminatoria (leggi: come un appestato) dalla guardia di finanza di Venezia, per il solo fatto di essere arabo. Tornato a casa ha raccontato tutto a papà, e papà ha raccontato tutto al suo direttore. Il quale ha scelto di fare un articolo dove questo episodio veniva inserito nel più vasto quadro del recente successo del libro di Oriana Fallaci, appunto contro l’Islam. L’accusa al nostro popolo di xenofobia e razzismo ha provocato una risposta indignata del ministro Pisanu, proprio mentre la Fallaci faceva sapere da New York che lei “non ha fatto che riportare nel libro quello che la gente pensa, ma non ha il coraggio di dire”. (Ed io che credevo che i libri servissero ad esprimere opinioni proprie).
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A questo punto viene naturale una domanda: Fallaci ha scritto un libro contro l’Islam, facendo pieno e legittimo uso della sua libertà di parola, all’interno di un sistema democratico che a sua volta rispetta in pieno la libertà di stampa. Ed infatti, al di là dei giudizi personali di ciascuno, nessuno ha avuto da ridire sotto questo aspetto.
Ma se un domani qualcun altro scrivesse un’identico libro contro gli ebrei, sostenendo a sua volta di “aver soltanto scritto quello che molta gente pensa ma non osa dire” (o anche se lo pensasse lui soltanto, la cosa non cambia), non verrebbe invece additato da tutti come “antisemita”, messo all’indice sia sociale che letterario, ed obbligato prima o poi a “scusarsi” in qualche modo con il popolo di Israele?
Perchè anti-islamico si può, ma anti-semita no? Rivolgo la domanda, senza nessuna sfumatura di polemica, a chiunque sia ebreo ed abbia la risposta.
(Se io fossi ebreo – sia chiaro - mi batterei per primo, con tutte le forze che ho, perchè questa distorsione, ovvia conseguenza dell’impatto emotivo della Shoah, avesse fine una volta per tutte. Proprio per poter sostenere i miei diritti di cittadino del mondo alla luce del sole, e senza ogni volta destare il sospetto di ricorrere al ricatto morale per ottenere ciò che voglio).
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Come dicevamo, queste sono alcune cose che sono successe. Niente di cui doversi scomodare, in realtà, da sotto l’ombrellone. L’unica notizia veramente degna di nota, forse, è il fatto che quasi nessuna di queste notizie sia stata data in Italia con una copertura che si possa chiamare decente. Vivere nell’era informatica, per doversi andare a raccattare i pezzetti di notizia che ci riguardano sui media esteri, non è che renda l’animo particolarmente felice. (Al proposito, vedi il precedente articolo sui clandestini, e a cosa dava importanza l’Ansa quel giorno).
Massimo Mazzucco