Se non avesse quel nome metafisico, potrebbe tranquillamente essere un nostro impiegato comunale, appena uscito – magari un pò brillo – dall’osteria sottocasa. Invece è il presidente di una delle più importanti nazioni del pianeta.
Mahmoud Ahmadinejad ieri sera si è divertito, di fronte alle telecamere della CNN, mettendo in scena la solita commedia del bambino buono che non ha fatto niente a nessuno, mentre “tutto il mondo ce l’ha con lui“.
Ha però anche offerto alcuni spunti interessanti, dando occasione di pensare a chi avesse ancora voglia di farlo, in un paese ormai colonizzato mentalmente dalla martellante propaganda mediatica: Iran male assoluto, Iran paese di terroristi, Iran minaccia atomica, Iran sterminatore di Israele, eccetera eccetera eccetera.
Quella che segue è una sintesi, fatta a braccio, dell’intervista di Larry King a Mahmoud Ahmadinejad, in occasione della sua visita di ieri alle Nazioni Unite.
L.K. - Come mai, secondo lei, c’è questa grande ostilità fra Iran e Stati Uniti?
M.A. - L’ostilità nasce da una parte sola. Noi non abbiamo niente contro gli americani. Sono loro che usano termini ostili nei nostri confronti, costringendoci a rispondere nello stesso modo. Ho anche scritto una lettera a Bush, ... ... chiedendogli di incontrarci di persona per discutere apertamente i problemi che ci dividono, ma non mi ha nemmeno risposto.
[Vale la pena di sottolineare che mentre Ahmadinejad parlava alle Nazioni Unite, tutti i diplomatici americani se ne sono andati, lasciando sul posto soltanto una dattilografa. Quando invece ha parlato Bush, Ahmadinejad è rimasto al suo posto fino alla fine].
L.K. - Chi preferisce che vinca le elezioni americane, Obama o McCain?
M.A. - Non mi interessa in modo particolare chi vincerà le elezioni, questa è una questione interna degli Stati Uniti, che va decisa dal popolo americano. A me interessa che il nuovo governo si comporti in maniera civile e che sia disponibile al dialogo con noi.
L.K. - E' stato contento di vedere che gli Stati Uniti hanno liberato il mondo da Saddam Hussein?
M.A. - Quando gli serviva, gli Stati Uniti lo sostenevano. Ora non gli serviva più, e l'hanno tolto di mezzo. Ma gli Stati Uniti non sono venuti in Iraq per quello, sono venuti per rimanerci, e per cercare di stabilire un loro caposaldo fisso in Medio Oriente.
L.K. - Cosa ci dice del programma atomico iraniano?
Di fronte a questa domanda, Ahmadinejad ha iniziato a rispondere seriamente, dicendo che l’Iran non ha nulla da nascondere, ma poi non ha saputo trattenere un sorriso, quando ha detto che:
M.A. - Chiunque si metta oggi a sviluppare armi atomiche è rimasto indietro di qualche decina d’anni. Oggi le armi atomiche non servono a nulla. Non sono servite alla Russia per evitare il proprio crollo, nè sono servite agli Stati Uniti per vincere le loro guerre in Iraq oppure in Afghanistan. Le armi atomiche fanno solo parte di una propaganda di vecchio tipo, che per noi non ha alcun significato.
Ahmadinejad non ha specificato quali siano le “vere” armi che contano oggi, ma Larry King, saggiamente, ha evitato di chiederglielo.
L.K. - Quindi voi sareste disposti a permettere agli americani di ispezionare i vostri impianti nucleari?
M.A. - L’Iran è il paese che ha offerto agli enti internazionali la maggior quantità in assoluto di informazioni sui propri programmi atomici nella storia. Nel frattempo ci sono altre nazioni che posseggono arsenali enormi - stiamo parlando di atomiche addirittura di terza e quarta generazione - che non vengono minimamente ispezionati. Le sembra giusto che lo stato sionista non debba essere sottoposto a questo tipo di verifiche? Esistono forse due pesi e due misure?
L.K. - Lei ha detto che vorrebbe cancellare Israele dalla mappa geografica. Lo conferma?
M.A. - Io non ho niente contro il popolo ebraico. Nel mio paese vivono moltissimi ebrei, che non solo non hanno problemi, ma sono addirittura rappresentati in parlamento secondo la giusta proporzione numerica. È lo stato sionista che deve scomparire, è il sionismo che è il male del secolo, ed è semplicemente ingiusto che questa gente sia arrivata ad occupare le case e le terre altrui, e ora li tenga sotto occupazione e sotto i bombardamenti continui, mentre dicono al mondo di volere la pace.
L.K. - Lei sarebbe disposto a sedersi ad un tavolo di pace con Israele?
M.A. - Non è mai servito a nulla sedersi a trattare con Israele, perché il loro unico interesse è quello di ampliare il loro dominio sul territorio. Bisognerebbe risalire prima alla radice del problema, e riconoscere che effettivamente si è trattato di una usurpazione illegale della terra altrui. A quel punto si potrebbe iniziare a discutere seriamente.
L.K. - Lei incontrerebbe Sarah Palin?
Nuovamente Ahmadinejad non è riuscito a mascherare quello che gli passava per la mente, e gli occhi gli brillavano di goliardia mentre diceva che sarebbe stato molto più interessante incontrarla quando ambedue erano semplici sindaci di una città.
Poi però non ce l’ha più fatta, e alla fine ha chiesto con finta sorpresa:
M.A. - Ma davvero lei potrebbe diventare presidente degli Stati Uniti?
Massimo Mazzucco
http://www.cnn.com/2008/WORLD/meast/09/23/ahmadinejad.lkl.transcript/index.html