Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare:
In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi.
In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo.
La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento.
Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque.
Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato.
Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento.
Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino.
Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate.
Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato:
“Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata.
Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”?
Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.”
Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”.
Ugo Rossi
Pensare che se solo lo volessimo tutti, ogni qualvolta un governo si comporta da tiranno, decadrebbe immediatamente.
Ah! Si dimenticavo tranne gli auto nominati duri e puri naturalmente sempre immacolati coerenti ed onestissimi tutti gli altri sono gatekeeper e come tali da trattare.
PS: su delazione ed istigazione hanno anche chiuso il conto alla Associazione Vento dell'Est schedata politicamente come Visione TV.
Ci deve essere anche un articolo che dice che "Qualcuno" ha la facoltà di censurare e reprimere chi non gli piace. Non l'ho trovato ma sono sicuro che c'è altrimenti non farebbero quello che fanno.
PS: se non erro la Corte Costituzionale è formata da 15 membri di cui 5 nominati dalla Magistratura, 5 dal Pres. Rep. e 5 dal Parlamento. Se i partiti di Governo non hanno la maggioranza assoluta del Parlamento la nomina avviene congiuntamente con l'opposizione. Da qui si possono fare interessanti considerazioni matematiche.
E, se ci fosse libertà di opinione, si potrebbero anche fare interessanti considerazioni politiche e di diritto...
Tutto cambia quando hai un nemico da combattere, fai parte di un'alleanza militare e sei coinvolto politicamente in una guerra.
Le costituzioni e le leggi sono comunque carta straccia, e questo vale per il mondo intero.
Ne abbiamo avuto la prova definitiva cinque anni fa, e gli americani ventitré anni fa.
E per concludere, il diritto è una concessione, quindi può essere limitato o revocato del tutto.
Devo aggiornare il vocabolario
Ugo Rossi CONSIGLIERE COMUNALE DI TRIESTE sta esagerando esasperando un poco la situazione, parlare di censura sinceramente non comprendo il motivo, in fondo il docufilm in proiezione c'è stato, non ho letto di impedimenti in forza d'autorità oppure sequestri ecc.. non capisco ambiva passare su reti unificate? Oppure forse forse un po se ne approfitta e cavalca l'onda per avere visibilità o altro?
Fa finta forse di non conoscere l'ordinamento dello stato?
La carta costituzionale è un atto corporativo unilaterale perché mai messa a suffragio
Tanto dovrebbe bastare
Qualcuno la definisce carta straccia carta igienica
Vale molto molto meno (dal nostro punto di vista ovviamente)
E aggiungo
Consiglio
Meno la si nomina e meglio è per tutti..
... oppure ho capito male?... non è chiaro...
Utente oeta chiede perché non c'è nessuno che la fa rispettare?
Io ho risposto semplicemente non ha nessun valore universale perché non è mai stata messa a suffragio.. è un atto costituito da una commissione ergo ha valore unilaterale al pari di un qualsiasi regolamento disciplinare aziendale, può essere tirata in ballo forse solo se conviene e da una parte
elettronova
14-01-2025 20:41
Certo.
Saltiamo a piè pari tutte le difficoltà avute, tutti i bastoni fra le ruote, tutte le sale negate, tutte le minacce ai proprietari delle sale affinchè negassero il consenso all'utilizzo, tutti i diritti negati di utilizzo delle sale comunali agli assessori che ne avevano regolare diritto per regolamento.
Nooo, questa non è censura. "In fondo il docufilm in proiezione c'è stato".
Dai retta: togliti le fette di salame dagli occhi e facci un panino che è il loro giusto utilizzo.