L'altra Europa

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1 Anno 3 Mesi fa #51806 da Leveling
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L'ALTRA EUROPA
Umberto Visani

Questa globalizzazione potrebbe consegnarci una società disgregata e una mera parvenza di democrazia, al servizio del grande capitale che governa il mondo, e non certo all’uomo, quello umano.



Vi sono testi che, malgrado la propria importanza, ricevono scarso clamore e non ottengono il successo e la diffusione che meriterebbero. “L’altra Europa” di Paolo Rumor, ad esempio, rappresenta un caso eclatante, dal momento che le testimonianze in esso raccolte provengono da fonti autorevoli a differenza di altri saggi non supportati da pari credibilità. Fulcro del libro sono gli scritti che Giacomo Rumor conservò durante la sua vita, composti da alcune lettere a lui indirizzate da monsignor Giovanni Battista Montini (foto 2)nel 1943, da una lettera firmata dal cardinale Spellman nel 1961 e da alcune cartelle dattiloscritte consegnate da Maurice Schumann (celebre politico francese) alla fine degli anni Quaranta e a inizio anni Cinquanta quando si occupavano insieme della nascente Unione Europea. Infatti, subito dopo il secondo conflitto mondiale, era stato creato un nucleo paneuropeo di studiosi per valutare le fasi che avrebbero dovuto portare alla nascita dell’Unione. Le nazioni che vi avrebbero aderito avevano incaricato alcuni propri rappresentanti per articolare la natura giuridica e le funzioni dell’Unione. Rumor e Schumann fa cevano parte di questo gruppo e il politico francese si dichiarava esponente di un movimento europeista di estrazione francese, inglese e scozzese proveniente da un passato estremamente lontano, con nomi diversi nei millenni ma con l’obiettivo perdurante di unire i popoli che gravitano nell’area mediterranea. Tale Struttura (con la S maiuscola, come la chiamava Rumor) avrebbe operato indietro nel tempo fino ad almeno diecimila anni prima di Cristo, con la propria origine in Egitto, il che fa subito comprendere come si trattasse di materiale esplosivo. Ed è proprio in relazione all’Egitto che si sono subito avute conferme della potenziale assoluta veridicità di quanto contenuto in tutti quei documenti, dal momento che Schumann aveva trasmesso a Rumor una piantina dei sotterranei della Sfinge che sarebbero stati scoperti dagli archeologi solo molti anni dopo, il che faceva intuire come questa “Organizzazione” conoscesse alla perfezione i recessi di un monumento così antico. Il primo aspetto a colpire Paolo Rumor era rappresentato dal notare come i protagonisti della creazione dell’Unione Europea citati nei documenti fossero molto sicuri dei passi che andavano a compiere quando avevano iniziato ad attuare il progetto di unificazione, non solo come se sapessero perfettamente il risultato finale da raggiungere ma anche come se il loro agire fosse stato determinato estremamente in anticipo anziché durante un percorso di elaborazione dialettica all’interno del normale contesto politico.

LA STRUTTURA
In cosa consiste questa “Struttura”? I documenti inviati da Schumann a Rumor fanno espressa menzione di una “sorta di Struttura trasversale che funge da catalizzatrice a determinate decisioni contingenti di natura economica, sociale e politica, in concomitanza con certi momenti storici importanti, e che essa è operativa – nel senso di non quiescente – almeno fin dalla metà del diciannovesimo secolo ma, per quel che ho letto, esiste praticamente dall’alba della civiltà”, nello specifico fino dal diecimila a.C. Tale Struttura esiste anche ai giorni nostri e presenta una parte consultiva, una decisionale e una terza attuativa. Ognuno di questi settori è composto da gruppi di aderenti, ciascuno con il proprio referente, ragion per cui essa risulta fortemente blindata dall’interno e dall’esterno, con ogni gruppo che dialoga solamente con i propri membri. Tale organizzazione si nasconde nelle maglie dell’ambiente sociale, politico, religioso, scientifico e letterario di ogni epoca e, pertanto, risulta sostanzialmente indistinguibile dal contesto locale e storico, per quanto ricorra a tecniche di suggestione e dissimulazione per pilotare l’emotività dell’opinione pubblica, le sue aspettative e far così accettare cambiamenti strutturali la cui origine viene in realtà causata da essa stessa. I documenti di Schumann, in sostanza, affermano quindi l’esistenza di una Struttura sconosciuta, protetta da una specie di mimetizzazione e di autocensura, che opera all’interno dei centri di potere moderni, siano essi istituzionali, bancari, politici. Con riferimento all’Unione Europea, il gruppo dei suoi veri ispiratori non corrisponde a quelli di cui si fa menzione nei resoconti storici, dal momento che costoro rimangono nell’ombra e forniscono l’impulso in maniera mediata, eccezion fatta per lo statista francese Maurice Schumann, vero anello di congiunzione tra le figure “visibili” e quelle che, da dietro, tirano le fila. Questo aspetto era perfettamente noto anche al celebre statista inglese Benjamin Disraeli, il quale ebbe a dichiarare “Il mondo è governato da tutt’altri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte”, frase spesso dimenticata da coloro che gridano al complotto non appena si proceda ad analizzare in maniera critica la Storia. Il carteggio mostra quindi l’esistenza di un’organizzazione che assume diverse denominazioni a seconda della cultura e del periodo in cui si trova a operare. Di questa cultura e di questo periodo essa adotta i connotati tradizionali, così da rendersi sostanzialmente indistinguibile dal contesto storico-sociale esterno. La sua parte più interna si tramanda convinzioni particolari e indipendenti da quelle proprie del resto dei suoi membri nonché dalla formazione mentale dominante di costoro. Così facendo, la Struttura sarebbe riuscita a confondersi, nel corso delle epoche, con le espressioni e le tradizioni prevalenti, pur mantenendo intatta la propria personalità peculiare. Tale Struttura, stando a quanto compreso da Rumor figlio, si identifica solo formalmente con parti o spezzoni di altre strutture sociali, politiche, religiose, scientifiche e financo ludiche, umanistiche, letterarie e solidaristiche delle varie epoche, adeguandosi ai vari gradi e stati sociali. Dagli appunti risulta inoltre che vi sarebbe stata in India, in epoca molto precedente a quella alessandrina, una Struttura gemella con rapporti reciproci, poi estinta o riassorbita dalla prima, sita nella valle dell’Indo, in una zona chiamata Mero, che veniva tenuta in considerazione quale incrocio significativo tra due ley lines.

MEMBRI
L’elenco dei membri della Struttura parte dagli anni Sessanta per retrocedere nei secoli e persino nei millenni. Paolo Rumor ricorda che il frontespizio della relativa cartella era intitolato Elenco del secondo e del terzo Patto, e che vi erano elencati Charles De Gaulle, Maurice Schumann e altri personaggi pubblici di ampia notorietà, non solo politici ma archeologi, etnologi, antropologi, prelati, avvocati, notai, architetti, delle più disparate nazionalità e ambiti culturali, con una vasta rappresentatività. Per fornire un’idea più precisa degli appartenenti, ecco un parziale elenco a ritroso nei secoli con i membri più noti e la data di adesione formale alla Struttura: Henri Lobineau (1962), Matteo Paoli (scrittore svizzero, 1961), Hugh Auchincloss Brown (geologo, 1956), Harold Godwin (geologo, 1956). Charles Hapgood (geofisico, 1952), Alexander Thom (1945), Jean Cocteau (scrittore e drammaturgo, 1935), Henry Rider Haggard (scrittore, 1925), Gaetano Mosca (giurista, 1920), Adolf Eerik Nordenskiold (esploratore artico, 1888), John Dixon (archeologo, 1871), vari membri della famiglia Sinclair di Roslyn nei secoli, Andrew Ellicott (astronomo, 1789), Iolanda d’Angiò (1430), Jalqut al Rumi (geografo arabo, 1218), Hugues III de Gisors (1217), i Plantageneti, cui seguono vari esponenti nei secoli, più o meno conosciuti, risalendo a ben prima di Cristo. Dall’elenco mancano numerosi componenti perché Rumor figlio non ricordava tutti i nomi osservati nelle lettere fornite al padre da Schumann. Un nome che desta scalpore è senza dubbio quello di Henri Lobineau, poiché questi non esiste, trattandosi dello pseudo autore dei Dossiers Secrets, pubblicati nel 1967, all’origine della questione relativa al Priorato di Sion. Si ipotizza che dietro Lobineau si celino lo scrittore Philippe de Chérisey e Pierre Plantard. L’archivio Rumor, occorre precisare, accenna eccome all’esistenza di certi “Protocolli”: un programma politico di riorganizzazione dell’Occidente, scritto a metà del XIX secolo e utilizzato per l’impostazione delle prime fasi dell’Unione, ai tempi di Schumann. Tali Protocolli sarebbero ora custoditi nel Devonshire, in Inghilterra e, a inizio XX secolo, sarebbe stata messa in circolazione una serie di documenti fittizi allo scopo di discreditare quelli autentici all’interno di un’operazione di disinformazione che è riuscita nell’intento di togliere credibilità ai reali Protocolli, i quali non mostrano l’esistenza di un megacomplotto giudaico ma si limitano (e non è poco) a palesare i segni di un “potere superiore” in grado di guidare la storia al di sopra della dialettica cieca, casuale, messa in campo dai fattori politici, economici, sociali e ideali generalmente riconosciuti. Il che è il medesimo filo rosso mostrato anche da altri ricercatori del calibro di Serge Hutin i quali hanno ben mostrato come gli avvenimenti della Storia molto raramente siano frutto del caso ma, al contrario, siano diretti dall’alto da gruppi, famiglie e potentati che le persone comuni tendono a ritenere inesistenti. Altro soggetto presente nella lista a destare interesse è sicuramente Marcel Griaule, l’antropologo francese celebre per i suoi studi sui Dogon. Durante una spedizione negli anni Trenta Griaule venne a conoscenza della complessa cosmogonia dei Dogon e del loro sapere che Sirio fosse un sistema binario (con Sirio A e Sirio B, informazione che la scienza moderna avrebbe acquisito decenni più tardi) da cui provenivano i Nommo, creature anfibie giunte su questo pianeta a fornire conoscenza ai Dogon stessi

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
Negli appunti di Rumor sono elencate le località dove era diffusa la Struttura di partenza: 1) l’isola di Galonia, nel Mediterraneo meridionale; 2) la cosiddetta “Altura” del basso corso del Nilo; 3) l’antico golfo partico; 4) il golfo di Cambay; 5) la penisola di Kumari; 6) il continente di Kambu o Colba; 7) l’arcipelago di Vacca; 8) l’isola dei progenitori di Jomon; 9) il continente di Seille, tutte specificate come “prima dell’acqua”, il che fa ipotizzare un’epoca evidentemente pre-diluviana con conformazione diversa delle coste dovute a un livello del mare più basso. Oltre a questi luoghi, sono interessanti le indicazioni delle antiche sedi della Struttura: Neaufles- Saint Martin, nel 1300, oggigiorno comune francese di 1200 abitanti, celebre per un castello costruito nel 1097 da Guglielmo II d’Inghilterra; Urfa, nel 400 d.C., città turca ai confini con la Siria e corrispondente all’antica Edessa, forse il luogo nativo di Abramo; Busiris, in Egitto, l’attuale Abu Sir Bana; Ursu, antica città dell’età del bronzo nella Siria nord-occidentale vicino ad Aleppo; la colonia militare di Elefantina verso il quinto secolo avanti Cristo; la “Casa lunare sul Seir”, forse il Monte Seir, vicino al Mar Morto. Risalendo addietro nei millenni, il carteggio Rumor fornisce indiretta conferma sia al mito di Atlantide, con riferimento a una civiltà oggetto di un cataclisma verso i 10.000 avanti Cristo, sia all’esistenza di un mondo “antidiluviano” ben diverso da quello che vediamo oggi, con molte più terre emerse.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Lo scenario che emerge dai ricordi di Paolo Rumor di quanto osservato nei documenti del padre può apparire a prima vista inverosimile ma, a una attenta lettura, esso collima con tutto quanto appreso da molteplici fonti, tradizioni, scuole sapienziali, studiosi. È una “malattia” moderna tipica di certi ambienti quella di tacciare come complottismo tutto ciò che non sia allineato a una linea di pensiero secondo la quale gli eventi storici avverrebbero sempre per puro caso ma essa cozza con quanto gli stessi “manovratori occulti” affermano in maniera non occulta ma assolutamente palese. Basti pensare, in conclusione, all’affermazione di David Rockefeller che nelle sue Memorie ha dichiarato: «Alcuni credono che noi facciamo parte di una cabala segreta… complottando con altri in tutto il mondo per costruire una struttura politica ed economica globale più integrata – un solo mondo, se volete. Se questa è l’accusa, io sono colpevole e fiero di esserlo».

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