Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Trump ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale: istituire una Task force che si occupi, tra le altre cose, di desecretare gli ultimi documenti inerenti all’omicidio Kennedy e, tecnicamente, cercare di unire i puntini.Ecco, giusto un mese fa si è tenuto il primo incontro, con testimoni d’eccezione, pezzi da 90 del caso Jfk, parliamo infatti di Oliver Stone, James Dieugenio e Jefferson Morley, tutta gente che mastica questo argomento da decenni e che sa letteralmente tutto.Mentre ascoltavo le domande e le esternazioni fatte dai membri della “Task force”, mi è venuta in mente quell’esilarante scena del film Tre uomini e una gamba, quando Giacomo dice a Marina: “no ma non sono attori, è gente presa dalla strada”. Già, perché questa “commissione”, formata da uomini e donne di entrambi gli schieramenti, non sa nulla sul caso in questione. Ma nemmeno sembra essersi preparata, magari leggendosi qualche libro.Le avvisaglie c’erano state quando mesi fa Luna Paulina se ne era uscita dicendo di aver visto un video che dimostrava che Oswald non era al 6° piano. sconvolgente! Peccato non sapesse che quel video è in circolazione da anni e smontato da tempo….bell’inizio direi.Tornando all’incontro del 1° aprile, se ne sono viste di tutte i colori. I democratici che hanno utilizzato il tempo a loro disposizione per fare politica ed attaccare l’amministrazione Trump in merito allo scandalo Signal, tanto per loro, testuali parole, non c’è nessun complotto dietro all’omicidio Kennedy, solo qualche lacuna da colmare. Ma tranquilli, di certo è stato il pazzo solitario.Forse però il commento più bello è stato quello di un deputato repubblicano che, con documenti alla mano, ha mostrato come Oswald si fosse recato a Mexico City e avesse incontrato nell’ambasciata russa il famigerato Kostikov, il capo del dipartimento eliminazioni del Kgb. In poche parole, stava insinuando che dietro c’erano i Comunisti! Peccato che nessuno l’abbia avvisato che Oswald non sia mai andato in Messico e quella fu una sceneggiata della C.i.a orchestrata, probabilmente, da David atlee Philips e James Angleton per incastrare il loro agente.In soldoni se queste sono le premesse dubito che si riusciranno a adempiere gli scopi che questa Task force si è data.Ma ora veniamo al terzo protagonista contenuto nel titolo: Polidoro.Certo non servono presentazioni, sappiamo tutti quanto si sia occupato del caso, spalleggiato dal noto debunker Verdegiglio, e infatti già quattro mesi fa, con un post su Instagram datato 24 gennaio, Massimo Polidoro ci avvisava che: “molti immaginano che lì dentro, nelle cose ancora secretate, ci sia il nome del vero assassino, la “pistola fumante” che finalmente incastra chissà quali complici di Lee Harvey Oswald. Il fatto è che il 99% di tutti i documenti sul caso, che sono 320.000, sono già stati resi pubblici. Resta un 1% in cui si manteneva il segreto perché contengono magari i nomi di alcuni agenti sotto copertura, che potrebbero essere ancora oggi in attività, o perché contengono elementi legati alla privacy. Ma non ci sono segreti che possono cambiare il corso delle cose, soprattutto perché le commissioni che hanno indagato sull’assassinio, dalla Commissione Warren a quella dell’House select Committee negli anni ‘70, hanno già avuto accesso a tutti quanti i documenti da subito, dal primo momento, prima ancora che venissero desecretati, e non hanno trovato assolutamente niente di diverso da quello che le loro conclusioni li hanno portati a definire, e cioè che l’assassino è stato uno solo, Lee Harvey Oswald, e non ha avuto complici.”Capito?A parte che solo uno stupido penserebbe che dentro questi documenti ci sia un memorandum di Allen Dulles in cui spiega che durante una cena tra agenti ha deciso di far fuori Kennedy chiedendo aiuto agli esuli cubani e alla mafia. Lo sanno tutti, anche i sassi, che una roba del genere non esiste.Tralasciando ciò, credo che Polidoro non sia del tutto informato sui fatti, e come vedremo la testimonianza di Jefferson Morley lo contraddice appieno.Intanto non esistono complici di Oswald perché lui non c’entrava assolutamente nulla con l’omicidio. Era solo il Patsy, come ammise durante il suo arresto. Ma per di più non è assolutamente vero che le commissioni hanno avuto accesso a tutti i documenti. Infatti, sia la Warren che la HSCA si scontrarono contro un muro per quanto riguarda le informazioni fornitegli da FBI e Cia, e questo Jefferson Morley durante la sua testimonianza l’ha spiegato benissimo.James Angleton, il capo del controspionaggio americano ai tempi dell’omicidio, ha mentito sotto giuramento all’HSCA sostenendo che Oswald non fosse in alcun modo soggetto a nessun progetto da parte della Cia. Questo ovviamente è falso, non solo perché ovunque si guardi nella vita dell’ex marine ci sono tracce di intelligence ovunque, ma soprattutto perché sappiamo che la sua posta veniva monitorata e letta. Grazie ai documenti da poco desecretati conosciamo anche i motivi dietro questa operazione gestita dall’ufficio di Angelton….reclutare possibili asset.Anche Richard Helms, agente e poi capo della C.i.a, ha mentito alla commissione Warren mentre veniva interrogato dal suo amico ed ex capo Allen Dulles. Quando quest’ultimo gli chiese se l’agenzia avesse conoscenza di Oswald e del suo passato, Helms rispose che avevano poco o niente. (it was probably minimal). Alla data del 22 novembre esisteva un dossier su Oswlad di 180 pagine, alla faccia del “poco o niente”.Infine, e, secondo me, questa è la ciliegina sulla torta che distrugge la storiella di Polidoro, c’è Joannidis. Nel 1978 l’HSCA chiese alla C.i.a di fornirgli un agente di collegamento per poter facilitargli l’accesso a personale e documentazione durante le indagini. Helms mandò George Joannidis che al tempo era in pensione. C’era però un piccolissimo problema, che non venne comunicato alla commissione. Joannidis era stato a capo delle covert operations della centrale di Miami, JM/wave, dove gestiva il DRE un gruppo studentesco anticastrista composto da esuli cubani. Il gruppo, nome in codice AMSPELL, si rese protagonista di operazioni politiche contro Oswald a New Orleans, la famosa rissa con Bringuier per intenderci, ma soprattutto all’indomani dell’omicidio l’organo di informazione del DRE pubblicò un articolo in cui sosteneva, quando ancora non si sapeva nulla, che Oswald fosse un agente comunista e che l’omicidio del presidente fosse stato ordinato da Castro.La cosa più assurda è che a Joannidis venne chiesto chi gestiva il programma AMSPELL e lui, mentendo, rispose di non averne idea. Ma era letteralmente lui a capo di quell’operazione!Un’altra piccola curiosità è quello che accadde all’ARRB. Dopo l’uscita del film di Oliver Stone JFK, un’ondata di indignazione popolare costrinse il governo americano ad istituire un’agenzia, l’Assassination Records Review Board, con lo scopo di desecretare quanti più documenti possibili in praticamente quattro anni.Quando l’agenzia doveva desecretare un determinato documento di interesse sul caso, si interfacciava con un agente di collegamento per chiedergli se ci fossero dei motivi per i quali non si dovesse procedere con la desecretazione.In un caso i membri dell’ARRB si sentirono rispondere da un agente della C.i.a: “al momento non mi viene in mente nessuna motivazione, ma sono sicuro che una ci sia”.Ecco questa è la trasparenza che millanta Polidoro, ignorando completamente fatti appurati. Ma c’era da aspettarselo da chi nega i legami di Oswald con la C.i.a e che probabilmente non conosce nemmeno il lavoro di Betsy Wolf dell’HSCA.Che ne pensate? Si arriverà da qualche parte?
