Sciamanismo

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4 Anni 1 Mese fa #40937 da Al2012
Sciamanismo è stato creato da Al2012
Scusate.
Desidero riportare, anche sul nuovo sito di LC, un topic che avevo aperto sul vecchio sito, attualmente non accessibile.

Siccome ritengo la mia ricerca sul lo sciamanismo o sciamanesimo abbastanza ben fatta e stimolante ed avendo copia dei miei interventi desidero riproporli ….. :wink:

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Sciamanismo

Sciamanismo, mi riporta alla mente Castaneda e la sua esperienza con Don Juan, descritta nei suoi libri. Non credo d’essere l’unico ad associare Castaneda e sciamanismo. www.carloscastaneda.it/

Altra associazione che molti fanno è quella tra sciamanismo e piante allucinogene, cosa che è presente solo in pochi casi, la maggior parte degli sciamani non fa uso di sostanze, ma il ritmo del tamburo, canti e danze.

Della non importanza delle piante allucinogene, lo ribadisce lo stesso Don Juan a Castaneda:

«Il nagual parlava a lungo di alleati, di piante di potere, di mescalito, del fumino, del vento, degli spiriti dei fiumi e delle montagne.
Quando in un secondo momento lo interrogai in merito all’enfasi che dava a quegli elementi, ammise senza vergogna che nella fase iniziale del mio apprendistato aveva fatto ricorso a tutte quelle tiritere pseudoindiane per il mio bene.
Ero sbigottito.
Come poteva dire certe cose, quando era evidente che non erano vere?
Aveva parlato seriamente e, se c’era un uomo in grado di attestare la veridicità delle sue parole e dei suoi stati d’animo, quello ero io.
“Non farne un dramma”, rise don Juan. “Mi ha divertito molto dilungarmi in tutte quelle sciocchezze, soprattutto perché sapevo di farlo per il tuo bene…
Ti ho ingannato trattenendo la tua attenzione su elementi del tuo mondo che esercitavano su di te un grande fascino, e tu hai abboccato in pieno…”».

(tratto da: www.carloscastaneda.it/Castaneda-don-Juan-1.htm )

Per molti lo sciamanismo è “qualcosa” di tribale legato ad una cultura animistica primitiva, dando un giudizio molto negativo, basandosi solo su una conoscenza superficiale e sicuramente condizionata dalla propria cultura, e dal proprio ego culturale.
Tutte le volte che si vuole approfondire tematiche fuori dalla norma, occorre lottare con questo condizionamento (questo non è, perché non può essere) .

Che cosa può insegnare una cultura primitiva, ad una cultura evoluta come la nostra?
Lo sciamano opera basandosi su una visione olistica dell’universo, della natura.
Per lui l’uomo fa parte di questo insieme, è collegato a tutte le forme biologiche della natura, non è superiore (o padrone), è parte di un insieme.

Lo sciamanismo è stato perseguitato dalle religioni, che vedevano nell’uomo l’apice della creazione divina (a immagine e somiglianza), sia in Europa che in altre parti del mondo.
La cultura della frammentazione ha generato una visione piramidale della natura, al cui vertice siede l’uomo, che, non ha caso, utilizza la forza materiale per contrapporsi ad una visione “sferica” , una visione senza apici, senza inizio o fine.


Ora con internet, è possibile approfondire la conoscenza dello “Sciamanismo” , rendendolo accessibile e comprensibile anche a persone culturalmente differenti da quelle dello sciamanismo tradizionale.
Questo “ponte” di collegamento tra una cultura tribale ed una cultura occidentale è stato fatto dall'antropologo americano Michael Harner., che ha dedicato più di quarant'anni allo studio, di alcune, delle varie pratiche e tradizioni sciamaniche.
Pratiche sciamaniche che ha sperimentato direttamente, con assunzioni di varie piante, per poi apprendere che il “viaggio sciamanico” si poteva anche raggiungere senza utilizzo di piante, ma seguendo il ritmo del tamburo.

Nel merito trascrivo quello che dice Harner in un’intervista tratta da: “Saggezza Tribale: Il Sentiero Sciamanico” (vedi link alla fine)

“ (…)Il caso degli sciamani Inuit sembrava un altro punto morto perché nulla dimostrava che utilizzassero le piante psicotrope, eppure avevano delle esperienze spirituali molto forti.

Per molto tempo l’evidenza era di fronte ai miei occhi, ma non potevo vederla: il fatto che forse nel 90% delle culture sciamaniche si utilizzasse il suono monotono delle percussione per entrare in uno stato alterato di coscienza, piuttosto che le sostanze psichedeliche.
Infine, decisi di provare con il tamburo.
Avevo l’idea preconcetta che esso non sarebbe stato in grado di fare nulla, ma ecco, dopo vari esperimenti, funzionò.
Successivamente trascorsi del tempo con gli Indiani della Costa di Nord Ovest, i quali utilizzavano in modo molto efficace il tamburo per entrare nello stato sciamanico di coscienza.
Ora ho una grande considerazione per il suono monotono delle percussioni – particolarmente alla frequenza di 4-7 hertz (cicli per secondo), corrispondente alla gamma di frequenza delle onde theta del EEG – per la sua capacità di produrre esperienze simili e permettere alle persone addestrate di raggiungere gli stessi stati alterati di coscienza.
Naturalmente c’è sempre una differenza tra l’uso di una droga specifica e qualche altra tecnica.
Ma quelle differenze non rappresentano dei cambiamenti nella cosmologia di base o dei cambiamenti nelle conclusioni fondamentali che uno raggiunge.
Così la mia pratica sciamanica si basa sulla stimolazione sonora fornita dal suono monotono del tamburo e di altri strumenti a percussione.



Con il “viaggio” lo sciamano entra in una realtà non ordinaria, ma non per questo meno reale dell’ordinaria.
Lo sciamano è consapevole del suo “corpo eterico” immerso in una “realtà eterica”, ed interagisce consapevolmente con le “entità eteriche” così come fa quando interagisce coi i suoi simili nella realtà ordinaria.
Per lo sciamano non si tratta d’allucinazioni, ma è il passaggio da uno stato di coscienza ordinaria a quello non ordinario, senza perdita della consapevolezza di se stesso.
E’ vedere quel mondo, che guardando non si vede.

Il viaggio dello sciamano avviene in tre mondi, questa divisione è condivisa dalla maggioranza delle culture sciamaniche, che sono: Mondo di Sotto – Mondo di Mezzo – Mondo di Sopra.
Questi tre mondi sono uniti da un asse, axis mundi.
Al Mondo di Sotto si accede scendendo per un Tunnel, perché s’immagina che esista sotto la superficie della Terra.
Al Mondo di Sopra si accede attraverso un varco nel cielo, perché s’immagina che esista oltre l’universo fisico.
Al Mondo di Mezzo ci si è già, perché è il mondo dell’esistenza umana, nella sua dimensione spirituale, non ordinaria, che come quella ordinaria conosce sofferenza e dolore.

A secondo dell’influenza della religione, in cui è inserita la cultura, il significato di questi tre mondi può essere visto con tonalità negative.
In determinate culture, che sentono un condizionamento religioso (per esempio sciamanismo asiatico e siberiano), si preferisce il Mondo di Sopra, perché sede degli spiriti tutelari, con sembianze umane o animali.
Il Mondo di Sotto è, invece, la sede degli spiriti maligni, delle malattie.
Per le culture animistiche, in cui predomina la religione della Terra (per esempio nell'America Nord e Sud), il Mondo di Sotto non è negativo, è il mondo preferito dagli spiriti animali.

Lo sciamanismo non è un insieme di dogmi tribali, non è una religione, è un metodo che permette il collegamento tra la dimensione materiale e la dimensione della “energia eterica” dello spirito..
E’ grazie al collegamento tra questi due mondi (realtà ordinaria / realtà non ordinaria) che lo sciamano riceve “informazioni” da entità del mondo spirituale.
E’ grazie a questo collegamento con una realtà non ordinaria, che lo sciamano acquista esperienza e conoscenza, quindi maggior potere.

Harner ha compreso che è possibile imparare il metodo dello sciamano, ma per comprendere il significato dello sciamanismo, bisogna entrare in un'altra “dimensione” ed attraverso le visioni e sogni ricevere nuova conoscenza.

Harner ha elaborato un metodo, “core shamanism” o sciamanismo transculturale, che si basa su un’interpretazione dei metodi sciamanici tradizionalmente fondamentali, custoditi da culture differenti, cogliendo solo gli aspetti in comune, come il viaggio sciamanico e le varie tecniche di guarigione, tralasciando i rituali che sono tipici di una cultura. E’ il nocciolo (core) dello sciamanismo.

Per comprendere meglio “core shamanism” segnalo due video della dott.ssa Lorenza Mengoni (laurea in antropologia medica a New York, ed ha studiato e praticato sciamanesimo con Harner)…

Lorenza Menegoni
1

2


+++

Segnalo tre articoli da cui ho tratto ed elaborato informazioni ……..

Metodologie del Core Shamanism. - Sciamanismo transculturale
web.mclink.it/MH0077/StatiAltriDiCoscien...i_core_shamanism.htm
di Lorenza Menegoni

Saggezza tribale: il sentiero sciamanico
www.studisciamanici.it/Articolo/saggezzatribale.pdf
di Michael Harner

La scienza, gli spiriti e il core shamanism
www.studisciamanici.it/Articolo/scienza.htm
di Michael Harner

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4 Anni 1 Mese fa #40938 da Al2012
Risposta da Al2012 al topic Sciamanismo
Lo stato alterato di coscienza, che io preferisco definire come stato di coscienza non ordinario , è la porta d’ingresso in una realtà non ordinaria.

Abbiamo visto che la variazione dello stato di coscienza dello sciamano può essere attivato sia con utilizzo di allucinogeni, che dal suono cadenzato del tamburo.

C’è qualcosa nella biologia del nostro corpo che può favorire questo passaggio?
Oltre al sistema di organi, “sensori” , che collegano la coscienza alla realtà ordinaria, c’è un organo (ghiandola) che la collega alla realtà non ordinaria?
La risposta la possiamo trovare nella ghiandola pineale .

Non voglio entrare nel merito della Pineale, che meriterebbe un topic dedicato, ma limitarmi ad alcune considerazioni in merito ad una molecola prodotta da questa ghiandola, la dimetiltriptamina,( it.wikipedia.org/wiki/Dimetiltriptamina ) comunemente nota con la sigla DMT .
Non so se è coretto dire che la DMT è prodotta dalla ghiandola pineale, ma ci sono buone probabilità che lo sia.

Del resto le supposte doti di questa ghiandola erano note fin dall’antichità, Cartesio la definisce come luogo di interconnessione tra corpo e anima, tra il mondo materiale e il mondo spirituale.
“La Kabbalah ci rileva che il corpo pineale è in realtà al confine della dimensione superiore che penetra nella nostra dimensione inferiore, e si trova precisamente al centro del cervello”
Non a caso la pigna, che simboleggia appunto la ghiandola pineale, è presente in molti simboli della religione cattolica.
Tutto questo mi fa pensare che le doti collegate alla pineale siano note fin dall’antichità, e che tale conoscenza sia stata occultata per questioni di dominio spirituale.
Mi porta anche a pensare che la persecuzione degli sciamani, che facevano uso dell’ayahuasca che contiene DMT, sia anch’essa collegata a questioni di dominio spirituale.

La DMT essendo prodotta anche dall’organismo è una molecola endogena, quindi non è corretto considerarla una droga, anche se può essere immesse nell’organismo da alcune piante.

Il dottor Rick Strassman ha condotto degli studi ed esperimenti iniettando questa sostanza ad un gruppo di volontari, analizzando e raccogliendo le sensazioni e le visioni.

Dall’analizzi di queste esperienze, il dottore, ha riscontrato forti analogie con quelle relative allo stato di pre-morte, NDE, alle esperienze di rapimenti alieni e anche con le visioni dei viaggi sciamanici.

Si potrebbe pensare che si tratta solo di allucinazioni causate dalla sostanza immessa nell’organismo umano, se non si trattasse di esperienze, identiche o simili, vissute da persone con estrazione sociale e culturale differente, cosa che non è conciliabile con uno stato di allucinazione che è condizionato dalla personalità e stato emotivo di chi la prova.
Strassman ha anche riscontrato che in alcuni dei volontari sottoposti allo studio, vi era un ritorno allo scenario di una precedente somministrazione, una continuazione della precedente esperienza.

La DMT, secondo Strassman, non è la causa dell’allucinazione sperimentata, ma è il mezzo che permette di inibire lo stato ordinario di percezione, permettendo alla coscienza di percepire una dimensione diversa.

Secondo me, una dimensione non materialmente fisica, che può essere vissuta solo in uno stato di coscienza non ordinaria, una realtà non ordinaria che gli sciamani considerano reale quanto quella vissuta dalla coscienza ordinaria.
Due realtà che possono coesistere perché appartengono a dimensioni differenti che coesistono nell’essere umano e in generale in entità coscienti della propria coscienza.

Strassman mette in evidenza una straordinaria coincidenza, ovvero che nel feto umano la ghiandola pineale inizia a formarsi dopo 49 giorni dal concepimento così come la differenziazione sessuale e che, secondo la tradizione tibetana, l’anima o spirito deve attendere 49 giorni prima di reincarnarsi. Strana coincidenza, se di coincidenza si tratta.

Ora vi segnalo un video che dura poco più di un’ora in cui potrete ascoltare il dottor Strassman, ed altri, trattare l’argomento della DMT e particolari della sua ricerca.
E’ un video da non perdere, che merita di essere visto con la dovuta attenzione ….

TSM [ITA]

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4 Anni 4 Settimane fa #40955 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Sciamanismo
Al 2012 Ciao (ti reputi anziano, ma dalla foto sembri un giovincello. Perdonami sto scherzando, non riesco a contenermi, è più forte di me...)
Lo sciamanesimo mi ha sempre coinvolto, non solo emotivamente... Va da sè che si associa, in sud america, con la Brujeria e con una popolazione ancora condizionata da tante credenze magico-superstiziose. Credulità che ha dato nel tempo origine al solito grande commercio di "prestazioni" più o meno occulte, affiancate da pratiche poco ortodosse, per non dire illegali. Sciamani (veri o falsi), stregoni, curanderos, fattucchieri e ciarlatani hanno tutti una clientela numerosa, con conseguenti introiti di denaro, ma anche in natura.

Diversamente da Carlito Castaneda che si sottrasse ad essere ripreso per motivi di suspence letteraria... molte persone sudamerinde evitano di farsi fotografare, certamente NON per pudore, ma perchè temono veramente le conseguenze di pratiche stregonesche sulla propria immagine e non vogliono fornire il "mezzo" per attuarle. Chiaro che essi a queste forze negative abbiano mezzi "difensivi": Esistono oggetti, piante, animali, persone (gli sciamani), luoghi, santi, dei, nonchè astri, dotati di energie positive, da favorire, blandire, pregare o eleggere a "protettori" perenni. Nella psiche di questi popoli convivono ancora (tramandati da padre in figlio) splendori antichi, l'autonomia del passato che si scontra con un presente spesso incomprensibile, difficile, astratto e, come noi in questo frangente di Covid 19-20-(21? 22??), del tutto ostile.

Tante superstizioni avviliscono, certo è che anche la musica, la danza, il canto, le pratiche religiose e magiche, gli oggetti rituali, le feste, i cibi, gli abiti, i costumi, il folclore, le malattie, le disgrazie: TUTTO è collegato ai riti sciamanici e alla brujeria. Sono tutte conoscenze popolari tramandate quasi tutte oralmente, profondamente segnate dalle diverse culture indie, dagli apporti spagnoli ed europei, africani e asiatici, nonchè più recentemente la riscoperta degli dei venuti dallo spazio (e te pareva che se li facessero mancare...).

Ci si trova dunque di fronte ad un fluttuante caleidoscopio costituito da tanti elementi che per la loro continua intersecazione rendono impossibile una definitiva identificazione. Si possono tuttavia distinguere (anche se a grandi linee) tre distinti "filoni": quello meticcio e creolo, quello degli indios delle ande e quello degli indios dell'Amazzonia, Va da sè che ognuno di essi ha i propri sciamani, le proprie "cure", riti, amuleti, credenze e sostenitori.
Un saluto

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4 Anni 4 Settimane fa #40971 da qilicado
Risposta da qilicado al topic Sciamanismo
Come ho avuto modo di dire spesso, in generale non è buona cosa confondere o mescolare le correnti.
In questo caso l'accademismo con la ricerca extra-accademica, come pure la ricerca nomotetica (il core shamanism per es) e quella idiografica.
Giusto per porre un principio di base, altrimenti ciò che c'è di buono in una corrente viene vanificato dall'altra e viceversa.
A beneficio della discussione riporto un esempio di accademismo, giusto per chiarire le differenze, consapevole del fatto che ad intervenire saranno solo liberi ricercatori e non accademici.

1.2 Tipi di culto
Nel 1966 l’antropologo Antony Wallace propose una tipologia dei tipi di
culto che danno forma alle credenze religiose. Wallace distinse tra quelli che
egli chiamò individuali, sciamanici, comunitari ed ecclesiastici.
I culti individuali
I culti individuali sono quelli praticati dal singolo individuo (preghiere,
offerte, invocazioni, recitazioni di formule) ma sempre all’interno di un
codice religioso culturalmente e socialmente condiviso di rappresentazioni.
L’indiano nordamericano che si rivolge al proprio spirito guardiano perché
lo assista nella caccia al bisonte, o il cristiano che si rivolge a un santo per
avere aiuto in una situazione difficile, sarebbero altrettanti esempi di culto
individuale.
I culti sciamanici
I culti sciamanici sono quelli tipici di società nelle quali il contatto con le
potenze invisibili è assicurato, oltre che dal culto individuale, dall’opera di
una particolare figura, uomo o donna, definita sciamano. Sciamano deriva
da shaman che, presso i Tungusi (una popolazione della Siberia), indica in
maniera generica quei personaggi che detengono un posto particolare nella
vita religiosa e rituale della comunità, dotati della particolare facoltà di
avere visioni del mondo soprannaturale, e che è sovente associata con il
potere di curare malattie di vario tipo. Il termine è stato poi esteso a tutti
quegli individui, uomini e donne, a cui si attribuiscono facoltà analoghe.
Caratteristica dello sciamano è quella di essere un individuo come gli altri
nella vita di tutti i giorni, e che solo occasionalmente veste i panni della sua
funzione. Spesso, ma non sempre le pratiche sciamaniche sono
accompagnate da musica e dall’assunzione di sostanze psicotrope atte a
provocare stati di tipo allucinatorio. Ciò che distingue uno sciamano da un
qualunque guaritore è il fatto che il primo, a differenza del secondo, ha la
possibilità di entrare in stati di semincoscienza (trance) durante i quali
stabilisce un contatto con i poteri sovrannaturali dai quali attinge le
rivelazioni e le conoscenze per poter operare sui propri pazienti. Allo
sciamanismo classico, di cui sussistono ancora oggi esempi nell’area
siberiana, artica e himalayana (Mastromattei, 1995; 2001), si affiancano
altre manifestazioni analoghe, definite anch’esse come sciamaniche tra le
popolazioni indie del Sudamerica. Figure simili a quelle dello sciamano
siberiano sono assai diffuse, anche se sono state diversamente definite (per
esempio i cosiddetti «uomini-medicina» dei nativi nordamericani e altri
personaggi simili presenti in Africa e in varie regioni dell’Asia,
dell’Oceania e dell’Europa).
I culti comunitari
Si tratta di tutte quelle pratiche religiose che prevedono la partecipazione di
gruppi di individui organizzati sulla base dell’età, del sesso, della funzione,
del rango, oppure su base volontaria e che si riuniscono temporaneamente
per questo preciso scopo senza alcun aspetto di permanenza e continuità
delle funzioni cultuali. I gruppi organizzati sulla base di questi culti possono
avvalersi della partecipazione di sciamani, gruppi di danza, suonatori ecc.
Sovente questi culti comunitari sono praticati con fini terapeutici, com’è il
caso di alcune confraternite mistiche musulmane dell’area nordafricana, per
esempio gli Hamadsha (Crapanzano, 1970). Culti comunitari sono poi quelli
praticati dagli appartenenti alle classi d’età o alla società segrete, oppure
possono essere organizzati sulla base del rango, come accade per i Cavalieri
dei vari Ordini o nelle confraternite dell’Europa mediterranea, dove le
funzioni cerimoniali seguono talvolta le distinzioni di classe e di censo.
Vi sono poi culti comunitari la cui partecipazione è basata sul genere,
come è il caso di certi culti tributati da donne a determinate figure di santi o
di sante, come avviene nell’Europa mediterranea e nell’area musulmana.
Il totemismo
Un tipo speciale di culto comunitario è quello chiamato totemico, ritenuto
una volta come connesso con la prima forma di religione.
Il termine totem deriva dall’espressione ototeman che, nella lingua di
alcuni gruppi di nativi del Nordamerica, significa qualcosa come «egli fa
parte della mia parentela». Siccome questa espressione era applicata anche a
una specie animale avente lo stesso nome del gruppo (di solito un gruppo di
discendenza esogamico o un clan) i primi studiosi di antropologia parlarono
di totemismo, ritenendo che tutto ciò che potesse segnalare l’uso di termini
di animali o piante in relazione a individui o a gruppi di essi, dovesse essere
considerato una forma di religione primitiva, anzi la forma più primitiva di
religione. Questa idea venne confortata dal fatto che alcuni gruppi di nativi
nordamericani, e tra loro quelli della regione prospiciente la costa
settentrionale del Pacifico, erigevano pali (chiamati anch’essi totem) con
incise le figure dei loro antenati mitici (corvo, castoro, balena ecc.). Questa
religione totemica avrebbe avuto a fondamento il culto dell’antenato
eponimo, portante cioè lo stesso nome del gruppo, e un atteggiamento
rituale nei confronti di tutto ciò che fosse a esso associato mediante il
medesimo nome.
In realtà, ciò che viene chiamato totemismo comprende un complesso di
fatti tra loro estremamente eterogenei. In un celebre studio del 1962 Claude
Lévi-Strauss dimostrò, dopo che altri studiosi avevano messo in luce le
contraddizioni e le incongruenze delle teorie che vedevano nel totemismo la
forma «più primitiva» di religione, che si era di fronte a un fenomeno molto
diverso da quello a cui si era per molto tempo pensato. Egli spiegò che
quello che gli antropologi avevano ritenuto essere una forma di religione
altro non era che un modo di classificare gruppi e individui basato sul
repertorio delle specie animali e vegetali. Ciò non toglie però che la
relazione simbolica tra esseri umani e specie animali (o vegetali) costituisca
un elemento centrale nelle cosmologie e nelle religioni di molte culture con
importanti riflessi sul piano rituale.
I culti ecclesiastici
I culti ecclesiastici sono infine quelli che prevedono l’esistenza di gruppi
di individui specializzati nel culto, come i sacerdoti nell’antico Egitto,
presso i Romani, e in tutte le società socialmente stratificate dell’Asia,
dell’Africa come delle antiche Americhe. Le varie chiese cristiane
possiedono queste caratteristiche, e se l’islam non riconosce gerarchie
ecclesiastiche come il cristianesimo cattolico, è pur vero che anche presso i
musulmani esistono individui che si dedicano solo ed esclusivamente al
culto. Con i culti ecclesiastici siamo di fronte a religioni in possesso di testi
quasi sempre scritti, i quali vengono tramandati in luoghi speciali quali
scuole, seminari, istituti nei quali la classe sacerdotale si riproduce. Forti
sono, in questo caso, le connessioni (o i contrasti) tra gruppi sacerdotali
specializzati nel culto e i detentori del potere politico, dove l’uno e l’altro
elemento si sostengono a vicenda grazie a una visione «ufficializzata»
dell’ordine cosmico (naturale e sociale), alla cui formulazione gli specialisti
della religione danno di solito il contributo intellettuale più rilevante.

(Ugo Fabietti - Elementi di antropologia culturale)

Al2012 ha scritto: Sciamanismo, mi riporta alla mente Castaneda e la sua esperienza con Don Juan, descritta nei suoi libri. Non credo d’essere l’unico ad associare Castaneda e sciamanismo. www.carloscastaneda.it/

E' vero, ma lo stesso C definisce il sistema tolteco in vari modi, tutti considerati inadeguati dallo stesso autore.
Il termine più utilizzato da C è stato quello di stregoneria, anche perché consigliato in tal senso dallo stesso dJ.
Il termine più corretto sarebbe Nagualismo, che però C utilizza una sola volta.
Sopratutto verso la fine della sua opera letteraria, C preferirà la parola sciamanesimo, per venire incontro al sentire dei suoi lettori.
Comunque sia, l'equivoco dipende sopratutto dal contenuto, che dalla forma, dei suoi libri, i quali richiederebbero almeno una seconda rilettura.
Il sistema tolteco, a prescindere dalla sua autenticità (a partire da de mille alcuni studiosi hanno messo in dubbio la realtà dei fatti narrati da C) non andrebbe definito sciamanico. È un sistema talmente singolare che ha veramente pochi parallelismi con altri sistemi esoterici/sciamanici. In generale il nostro esoterismo tradizionale lo ha subito rigettato.
Come da citazione, dJ somministrò e insegnò le piante psicotrope a C soltanto per tendergli un "agguato" (oltre per venire incontro all'evidente indole ricalcitrante di C).

"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)

χιλικάδο

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4 Anni 4 Settimane fa - 4 Anni 4 Settimane fa #40981 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Sciamanismo
Mi sono sempre chiesta per quale motivo alcune popolazioni piuttosto che altre, debbano essere state ridotte fin quasi all'estinzione dai colonizzatori europei, mentre i pochi gruppi di sopravvissuti, confinati in aree circoscritte e isolate da tutto il resto. Poi tempo addietro, quando un collega mi parlò dell'ayahuasca e dei popoli che ne fanno uso, istintivamente ho collegato le due cose.
Del resto, non è un mistero che per "loro" sarebbe un bel grattacapo avere a che fare con masse più consapevoli e in questo senso, quelle popolazioni hanno accesso a livelli di consapevolezza che noi nemmeno sogniamo. Si pensi anche alle dipendeze da droghe o alcool, che potrebbero essere trattate con l'ayahuasca ed in modo molto più efficace, eppure una terapia di questo tipo non viene minimamente presa in considerazione e credo mai lo sarà

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"
Ultima Modifica 4 Anni 4 Settimane fa da Jediel74. Motivo: refuso

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4 Anni 4 Settimane fa #40982 da Pavillion
Risposta da Pavillion al topic Sciamanismo
Jediel74
Si pensi anche alle dipendeze da droghe o alcool, che potrebbero essere trattate con l'ayahuasca ed in modo molto più efficace, eppure una terapia di questo tipo non viene minimamente presa in considerazione e credo mai lo sarà

____________
Forse brevetterò il rimedio che nessuno attendeva: il Vaccino Ayahuasca.

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4 Anni 4 Settimane fa - 4 Anni 4 Settimane fa #40991 da demartini315
Risposta da demartini315 al topic Sciamanismo

Si pensi anche alle dipendeze da droghe o alcool, che potrebbero essere trattate con l'ayahuasca ed in modo molto più efficace


:question:
Io so del Kratom che viene usato al posto dei vari muscoril ( rilassa i musocli sopratutto delle gambe perche' le gambe quando sei in astinenza da oppiacei vanno a prati ), zopiclone ( per "aiutarti" a dormire, non dovrebbe essere una benzo ma lo e' ...e vabbe' ) e un paio di altri che ora non mi ricordo ( uno e' un antistaminico serve per farti smettere di smocciolare sbadigliare colpi di caldo/freddo istantanei che hai ogni 23 secondi quando sei in astinenza ) da chi si fa l'astinenza fai da te dal metadone, subutex ( meno eroina perche' in tre giorni la elimini dal corpo )

Per l'acool l'unica sostanza in uso e' l'antabuse ( disulfiram ), in due parole, tu la prendi, se bevi ti fa stare m a l i s s i m o ( e' un deterrente alla fine )

Ma della ayahuasca e' la prima volta che lo sento in vita mia e...diciamo cosi'...ho una certa esperienza. Quale sarebbe il meccanismo d'azione dell'ayahuasca? In che modo sarebbe piu' efficace? Piu' efficace poi per quale sostanza? Le dipendenze non sono tutte uguali, ci sono perosne dipendenti dall'erba ma di certo non hanno bisogno di un allucinogeno per smettere. E cosi' altre "droghe" che hanno un modesto impatto sociale.

L'abuso di sostanze e' una realta' complessa come vedete
*Buprenorphine e' il subutex, insieme al metadone sono le uniche sostanze che vengono usate a mantenimento ( potenzialmente per sempre ) per il controllo della dipendenza da eroina.
Ultima Modifica 4 Anni 4 Settimane fa da demartini315.

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4 Anni 3 Settimane fa #41018 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Sciamanismo
Non conosco quale sia lo specifico meccanismo d'azione circa il recupero delle dipendenze, tuttavia è un dato di fatto che questo avvenga.
Ci sono numerose testimonianze di ex assuntori, i quali riferiscono che dopo un breve trattatamento con ayahuasca, non hanno più avvertito alcun desiderio di drogarsi o di bere.
Potrei anche non fidarmi e pensare che queste persone non siano attendibili, ma uno dei miei più cari amici, che è anche stato un collega di lavoro (prima di perderlo entrambi :blank: ) quando viveva all'estero, ha avuto modo di provare l'ayahusca in diverse occasioni e ha confermato tutto ciò che si dice al riguardo

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"

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4 Anni 3 Settimane fa #41027 da demartini315
Risposta da demartini315 al topic Sciamanismo

Jediel74 ha scritto: Non conosco quale sia lo specifico meccanismo d'azione circa il recupero delle dipendenze, tuttavia è un dato di fatto che questo avvenga.
Ci sono numerose testimonianze di ex assuntori, i quali riferiscono che dopo un breve trattatamento con ayahuasca, non hanno più avvertito alcun desiderio di drogarsi o di bere.
Potrei anche non fidarmi e pensare che queste persone non siano attendibili, ma uno dei miei più cari amici, che è anche stato un collega di lavoro (prima di perderlo entrambi :blank: ) quando viveva all'estero, ha avuto modo di provare l'ayahusca in diverse occasioni e ha confermato tutto ciò che si dice al riguardo


Ma lo sai che alla fine ho trovato un articolo che ne parla, di Psychology Today, traduco

www.psychologytoday.com/gb/blog/all-abou...addiction-thats-trip

L'ayahuasca è stata a lungo utilizzata per curare lo spirito, quindi che dire delle dipendenze da sostanze stupefacenti?
[...]
Il famoso esperto di dipendenze Gabor Mate crede che la dipendenza sia un risultato diretto dei meccanismi di coping sviluppati nella prima infanzia per affrontare lo stress , l'abuso o il trauma (Mate è un membro del campo di psicoterapeuta / trauma definito nel mio libro, Il mito dell'astinenza ). Crede nel potere dell'ayahuasca come trattamento per il disagio psicologico sottostante sperimentato dalle persone che affrontano la dipendenza.

"Indipendentemente da ciò da cui una persona è dipendente, che si tratti di mangiare, fare shopping, sesso , droghe, ogni persona dipendente nutre un dolore profondo, con cui può o meno essere in contatto. La pianta rimuove le barriere auto-create per entrare toccare con la fonte di quel dolore, così ti rendi conto da cosa hai scappato per tutta la tua vita. " —Gabor Maté

Questa è una visione condivisa da esperti di tutto il mondo, me compreso , perché la dipendenza non esiste nel vuoto. È un problema complesso che ha molti fattori che contribuiscono e può essere il risultato di traumi e problemi di salute mentale.

L'ayahuasca funziona davvero nel trattamento della dipendenza?

Le prove emergenti supportano l'efficacia dell'ayahuasca nel trattamento delle dipendenze.

Uno studio canadese pubblicato sul Current Drug Abuse Reviews Journal (2013) ha riportato un ritiro di quattro giorni per il trattamento della dipendenza che ha coinvolto la terapia di gruppo e due "cerimonie" di ayahuasca guidate da un professionista. Sono stati riportati i seguenti risultati:

Benessere migliorato
Un calo in alcool, tabacco e cocaina uso
Nessun cambiamento nel consumo di cannabis e oppiacei
Nessuna prova di alcun danno causato dall'ingestione di ayahuasca

In uno studio qualitativo pubblicato su The Journal of Psychoactive Drugs , gli effetti terapeutici dell'uso rituale dell'ayahuasca nelle dipendenze da sostanze sono stati esaminati utilizzando dieci partecipanti, che avevano subito un trattamento ayahuasca per la dipendenza da sostanze almeno due anni prima. Queste persone hanno riportato effetti positivi in ​​corso del trattamento, tra cui:

Astinenza da almeno due anni o consumo di droghe meno dannoso
Migliore comprensione delle cause alla base della loro dipendenza
Miglioramento della risoluzione dei problemi intorno al comportamento di dipendenza
Più del 50% dei partecipanti ha riferito di aver ridotto le voglie dopo l'Ayahuasca

Tuttavia, è importante notare che i partecipanti allo studio erano principalmente di origine latina che potrebbero già avere un sistema di credenze spirituali sui rituali dell'ayahuasca, che potrebbe aver avuto un impatto sui risultati. Anche la dimensione del campione era molto piccola ei partecipanti sono stati selezionati a causa del loro successo di astinenza in corso auto-riferito .

In una revisione della letteratura scientifica sugli allucinogeni classici nel trattamento della dipendenza, le "esperienze mistiche o altre significative" come quella associata all'ayahuasca hanno una forte evidenza dei suoi effetti terapeutici.

Questo corpo di letteratura iniziale suggerisce che la ricerca su larga scala è fortemente necessaria per esaminare ulteriormente il funzionamento delle droghe psichedeliche come l'ayahuasca e il ruolo che può svolgere nel trattamento della dipendenza e dei problemi di salute mentale.

5 modi in cui l'ayahuasca può aiutare a curare la dipendenza

L'ayahuasca ha molti potenziali benefici per il trattamento della dipendenza e le lotte di salute mentale associate. Poiché non credo che la dipendenza sia principalmente un problema legato alle droghe stesse (ma è invece una complessa interazione di fattori biologici, psicologici, ambientali e spirituali ), l'ayahuasca sembra avere un ruolo in almeno tre di questi fattori: la biologia , psicologia e spiritualità . Ecco alcuni motivi specifici per cui potrebbe funzionare per alleviare i problemi di dipendenza:

1. Non richiede "parlare".

Per le persone a cui non piace la "terapia della parola" o che non sono forti nell'esprimere verbalmente i propri pensieri e sentimenti, l'ayahuasca offre un'esperienza non verbale che attinge agli altri sensi per facilitare psicologico e spirituale.

2. Può migliorare la salute mentale.

Non solo la terapia con l'ayahuasca è stata collegata a una riduzione dei sintomi legati alla depressione e all'ansia , ma può anche indurre un effetto biologico su specifiche aree del cervello che influenzano queste condizioni (come l'insula e l'amigdala).

3. Ha poteri curativi.

Le persone che hanno partecipato a cerimonie di ayahuasca a volte riferiscono di guarigioni psicologiche da traumi infantili e disagio psicologico inconscio , attraverso una maggiore comprensione e capacità di riflessione sulle esperienze passate . Può aprire le persone a impegnarsi in psicoterapie tradizionali con maggiore successo.

4. Può aiutare a fornire una mentalità diversa.

Un effetto collaterale comunemente riportato del trattamento con ayahuasca (e delle esperienze allucinogene in generale) è un cambiamento di mentalità. Può indurre un senso di speranza, fiducia e sentimenti di responsabilizzazione . Può anche renderti più consapevole e connesso a te stesso, alle altre persone e all'ambiente .

5. Può aiutare a regolare la biologia.

La terapia con ayahuasca può migliorare l'attività della serotonina , che regola l'umore ed è un attore fondamentale nelle pulsioni di ricerca del piacere legate alle dipendenze da sostanze.

In particolare, le dipendenze da alcol e cocaina sono state trattate con l'Ayahuasca, mentre nel caso delle dipendenze da oppiacei, si consiglia alle persone di utilizzare prima l' Ibogaina sotto la stretta supervisione di un esperto.

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E' molto interessante!
I seguenti utenti hanno detto grazie : Jediel74

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