Aumento tassi interesse - uno spiazzante tentativo di soluzione

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7 Mesi 3 Settimane fa #52528 da Escape2013
Sono consulente economico/commerciale  di una mini azienda familiare in provincia di Venezia.

Non sono un loro dipendente ma un collaboratore "a gettone", pagato con ritenuta d'acconto in base ai risultati

Nell'ultimo anno l'aumento dei tassi d'interesse (non solo ma soprattutto quello) ha spazzato via le già fragili disponibilità economiche dell'azienda, che con suo sommo rammarico non riesce a darmi più nulla.
Non per questo li ho abbandonati, posso ancora permettermi il lusso di impiegare gratis il mio tempo.

Va premesso che i tassi applicati a quest'azienda, considerata la sua pluridecennale affidabilità finanziaria certificata, sono migliori rispetto a quelli riservati alla maggioranza di realtà di analoghe dimensioni.

Interpello altre banche della zona per tentare di ottenere condizioni migliori ma la risposta laconica è sempre la stessa "Sono condizioni già ottime e quindi incomprimibili"

Ok, il concetto è chiarissimo: va tutto bene, a parte l'insignificante dettaglio che l'indicatore della liquidità si comporta come l'altimetro di un jet militare in picchiata libera.

Va tenuto conto che se a un'azienda togli mille euro il danno non è limitato a quella specifica somma ma anche ai mancati investimenti che quella cifra avrebbe permesso e quindi al valore aggiunto che ne sarebbe derivato.

Tralascio il mio lungo rimuginamento che ne è seguito e vado dritto al punto ossia a QUESTA lettera, indirizzata alla filiale inglese di una banca islamica

Sottolineo "lettera" e non mail perché questa banca nei contatti mette solo il numero di telefono e il suo indirizzo fisico.
Non colgo il motivo di questa loro avversione per le mail però mi fa riflettere e convengo che se qualcuno ha qualcosa d'importante da comunicare la vecchia lettera in busta si presenta meglio.

Credo e spero che la lettera - con tutti i suoi innegabili limiti che prego perdonare considerando la sua eccezionalità - sia almeno sufficientemente auto-esplicativa.
Ho omesso i riferimenti dell'azienda che però ha promesso di metterci la faccia nel caso (improbabile) che l'affare vada in porto.

Mi sento di fare un solo e laconico commento: quando un topolino è messo all'angolo non fa lo schizzinoso nello scegliere la via di fuga.


Da ex appassionato di Formula1 ho ben presente il caso di Frank Williams, che agli inizi anni '70 era meccanico di auto da corsa.
Si era messo in testa di avere una sua scuderia e se la passava così bene che per telefonare ai fornitori usava le cabine pubbliche....



...finché gli venne l'idea "folle" di andare in Arabia, armato solo di grande passione e talento, a chiedere di essere sponsorizato.
Dopo neanche due anni iniziava a vincere gare e l'anno successivo già vinceva il mondiale.

Da capire se era stato più folle lui ad andare a proporsi o gli arabi a dare fiducia (e tanta grana) a uno spiantato.

Ah sì, ma queste sono storie che al grande pubblico mica interessano, vero?

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Se ritenete che l'argomento meriti qualche approfondimento, mi presto ben volentieri.

Qui si ragiona su un tentativo assolutamente fuori del comune, come da copione osteggiato e sbeffeggiato da chi in teoria dovrebbe collaborare con le piccole imprese e che invece sembra godere parecchio nell'ammirare la loro agonia.

Avrei piacere e necessità di sentire le vostre osservazioni.
Ovviamente vi terrò aggiornati sugli sviluppi: la lettera non è ancora stata spedita perché persino i diretti interessati, i proprietari dell'azienda, sono perplessi ed esitano a firmarla....

Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.

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7 Mesi 4 Giorni fa #52673 da Escape2013
Aggiornamento

Persino i diretti interessati, quelli a favore dei quali ho stilato la bozza, mi hanno chiesto di NON inviarla perché....hanno paura.

Non so se essere più perplesso o incuriosito.

Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.

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