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Aghi che spuntano dal corpo
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4 Anni 10 Mesi fa #33563
da Volano49
Aghi che spuntano dal corpo è stato creato da Volano49
I casi in cui nel corpo di persone, di etnia e di cultura diverse si ha un riscontro di aghi, forcine, lame, coltelli arrugginiti, spilli e spilloni, chiodi, sono molteplici, ma se ne parla poco, sempre meno di quanto sarebbe auspicabile, almeno per fare un minimo di chiarezza se mai questo sia possibile. Tra i tanti, porto a conoscenza il caso emblematico di Giuseppina Lauro che cominciò ad accusare strani fenomeni. Cadeva spesso in preda a forti conati di vomito emettendo dalla bocca ciuffi di capelli finemente intrecciati simili a minuscole matasse, nello stesso periodo iniziarono forti emorragie mestruali inarrestabili. La Lauro ricorse immediatamente a più medici perchè intervenissero perchè questo disturbo la stava lentamente dissanguando. Tutto però fu inutile. Le analisi la dichiaravano sana, ma le continue perdite di sangue continuarono, non gli fu di giovamento nemmeno un raschiamento: aveva ormai perduto metà del suo peso, da donna di robusta costituzione a donna emaciata e smagrita.
Fu solo l'inizio, infatti cominciò a dolersi da innumerevoli punture dall'interno del suo corpo. Fu sottoposta a diverse radiografie che rivelarono senza ombra di dubbio la presenza di innumerevoli corpi estranei aghiformi all'interno della sua muscolatura, sparsi per tutto il corpo. Iniziò il suo calvario compresi 14 interventi chirurgici che rivelarono tronconi di aghi, anche arrugginiti. Questi interventi fecero "buona" compagnia al continuo stato emorragico e il costante vomito di capelli intrecciati. Va altresì detto che nei punti in cui gli aghi furono estratti, si formarono fistole e supporazioni. la cosa più incredibile è che fu rilevato che una volta estratti gli aghi, questi sembravano riformarsi come per incantesimo, martoriando la povera donna.
Il corpo di Giuseppina era ridotto ormai ad un'unica piaga e lei era distrutta sia nel fisico che nel morale constatando che la medicina a cui era accorsa non gli portava alcun sollievo. Fu solo dopo molto tempo e come ultima ipotesi, che la sua ragione aveva sempre rifiutato, che prese in considerazione anche la "fattura". Il suo medico curante, visti i risultati pari allo zero, non si oppose all'appellarsi anche ad un esorcista. Durante tali esorcismi, tra le tante cicatrici, i presenti videro chiaramente prima spingere, e poi fuoriuscire il primo dei tanti aghi "incorporati"... Fenomeno riscontrato non unico, dicevo, che va ad assommarsi ad altri simili, e che come minimo lascia pensosi anche i più smaliziati, davanti al mare di mistero nel quale si muove l'essere umano.
Fu solo l'inizio, infatti cominciò a dolersi da innumerevoli punture dall'interno del suo corpo. Fu sottoposta a diverse radiografie che rivelarono senza ombra di dubbio la presenza di innumerevoli corpi estranei aghiformi all'interno della sua muscolatura, sparsi per tutto il corpo. Iniziò il suo calvario compresi 14 interventi chirurgici che rivelarono tronconi di aghi, anche arrugginiti. Questi interventi fecero "buona" compagnia al continuo stato emorragico e il costante vomito di capelli intrecciati. Va altresì detto che nei punti in cui gli aghi furono estratti, si formarono fistole e supporazioni. la cosa più incredibile è che fu rilevato che una volta estratti gli aghi, questi sembravano riformarsi come per incantesimo, martoriando la povera donna.
Il corpo di Giuseppina era ridotto ormai ad un'unica piaga e lei era distrutta sia nel fisico che nel morale constatando che la medicina a cui era accorsa non gli portava alcun sollievo. Fu solo dopo molto tempo e come ultima ipotesi, che la sua ragione aveva sempre rifiutato, che prese in considerazione anche la "fattura". Il suo medico curante, visti i risultati pari allo zero, non si oppose all'appellarsi anche ad un esorcista. Durante tali esorcismi, tra le tante cicatrici, i presenti videro chiaramente prima spingere, e poi fuoriuscire il primo dei tanti aghi "incorporati"... Fenomeno riscontrato non unico, dicevo, che va ad assommarsi ad altri simili, e che come minimo lascia pensosi anche i più smaliziati, davanti al mare di mistero nel quale si muove l'essere umano.
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4 Anni 10 Mesi fa #33584
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aghi che spuntano dal corpo
Isterismi, misticismi e "macumbe" varie portano ad auto infliggersi punizioni e torture orientate a trarne fini benefici personali o, peggio, per autopunizioni come una sorta di messaggio ideale per una deità del tutto personale, fuori dai canoni comuni correnti. Ma qui stiamo parlando d'altro, questo è un caso che si rispecchia in altri simili. Casi che portano non a rituali autopunitivi, ma consapevolmente ad ipotesi oscure: a fatture che se non vengono fermate in tempo portano la vittima perfino alla morte.
Da manifestazioni simili a quella di Giuseppina Lauro si comprende l'agire su un "feticcio", ovvero la costruzione di un simulacro sul quale si agisce con il principio della "magia limitativa", quella cioè che parte dal concetto che il simulacro agisce sul simile umano. Il simulacro fatto in cera o altro materiale utile allo scopo, diventa il doppione della persona da colpire. Agendo su di lui le conseguenze si riversano sulla persona che esso rappresenta. In questi casi recuperare il "feticcio" è essenziale per poter agire con forza uguale e contraria su di esso, che in seguito dev'essere distrutto con riti adatti allo scopo.
Per restare nel caso in questione, non era stato possibile recuperare il simulacro. L'abile esorcista chiamato in causa da Giuseppina riuscì ad ogni modo ad arrestare il nefasto procedimento in atto (gli aghi che fuoriuscivano spontaneamente dal corpo della malcapitata fanno testo). Non si può combattere il male se non lo si conosce, e qui il maleficio, per un "intenditore" del ramo... fu subito chiaro. Certo, chi non ha mai avuto a che fare con queste cose tende a smarrirsi e la ragione urta contro ostacoli più grandi di lei, ma per strano che possa sembrare, tutto riconduce al mistero che si annida nell'uomo, con i suoi lati oscuri e di luce.
Da manifestazioni simili a quella di Giuseppina Lauro si comprende l'agire su un "feticcio", ovvero la costruzione di un simulacro sul quale si agisce con il principio della "magia limitativa", quella cioè che parte dal concetto che il simulacro agisce sul simile umano. Il simulacro fatto in cera o altro materiale utile allo scopo, diventa il doppione della persona da colpire. Agendo su di lui le conseguenze si riversano sulla persona che esso rappresenta. In questi casi recuperare il "feticcio" è essenziale per poter agire con forza uguale e contraria su di esso, che in seguito dev'essere distrutto con riti adatti allo scopo.
Per restare nel caso in questione, non era stato possibile recuperare il simulacro. L'abile esorcista chiamato in causa da Giuseppina riuscì ad ogni modo ad arrestare il nefasto procedimento in atto (gli aghi che fuoriuscivano spontaneamente dal corpo della malcapitata fanno testo). Non si può combattere il male se non lo si conosce, e qui il maleficio, per un "intenditore" del ramo... fu subito chiaro. Certo, chi non ha mai avuto a che fare con queste cose tende a smarrirsi e la ragione urta contro ostacoli più grandi di lei, ma per strano che possa sembrare, tutto riconduce al mistero che si annida nell'uomo, con i suoi lati oscuri e di luce.
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4 Anni 2 Mesi fa #40019
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aghi che spuntano dal corpo
I fenomeni che noi chiamiamo paranormali (così per intenderci) sono una REALTA': dal più umile e semplice caso di telepatia, al più "sconvolgente" esempio di precognizione (sconvolgente per le implicazioni filosofiche che solleva) dal più sconcertante ed apparentemente banale piegamento di una chiave ad opera del PRIMO Geller (certamente NON l'ultimo che si "aiutava" quando il risultato latitava...), fino alle più allucinanti formazioni fantomatiche.
Queste sono una REALTA'. Convinto come sono che non è necessario andare alla disperata ricerca di una interpretazione ad ogni costo. Quali mysteryosi campi di forze ci circondano? In che cosa siamo immersi? Cosa scateniamo quando facciamo una seduta medianica? E' in questi casi necessario allargare i propri orizzonti, allargare la mente per vedere più lontano, sempre più lontano. Anche se poi ci si accorge che l'abisso della nostra ignoranza è sempre più sconfinato.
Un saluto
Queste sono una REALTA'. Convinto come sono che non è necessario andare alla disperata ricerca di una interpretazione ad ogni costo. Quali mysteryosi campi di forze ci circondano? In che cosa siamo immersi? Cosa scateniamo quando facciamo una seduta medianica? E' in questi casi necessario allargare i propri orizzonti, allargare la mente per vedere più lontano, sempre più lontano. Anche se poi ci si accorge che l'abisso della nostra ignoranza è sempre più sconfinato.
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3 Anni 2 Mesi fa #44424
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aghi che spuntano dal corpo
Conradus Lycosthenes nel suo Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon, riporta, riflette e indaga, su certe pratiche di magia nera, che noi riferiamo all'Africa e al Sud America, ma pure le regioni meridionali d'Italia ... In riferimento all'Anno Domini 1539, capitolo De prodigiis, pag. 570/71, si legge che in Belgio, in un villaggio chiamato Fiegenstal, nella giurisdizione del vescovo di Einstatt, un suo abitante, certo Uldrick Neufeffer, affetto da dolori indicibili nel corpo, un giorno riuscì ad afferrare tra la carne della propria cute, un chiodo di ferro e a trattenerlo fino a quando gli venne estratto dal corpo con l'aiuto di un chirurgo.
Le sue sofferenze comunque aumentarono al punto che egli si tolse la vita. Licostene riporta (tradotto dal latino): "--Nel giorno festivo di San Matteo (21 settembre) la mattina tra le sette e le otto, afferrato di nascosto un coltello il Neufeffer si colpì alla gola perforandola. Tuttavia, in piena lucidità di mente, morì il 3 ottobre--".
Prima di essere interrato nel cimitero di Fiegenstal, su ordine del Magistrato, ne fu aperto il cadavere da due chirurghi, i quali trovarono nello stomaco un pezzo di legno e tre coltelli di fattezze diverse.
Uno coltello era ricoperto di ruggine, il secondo aveva il manico staccato dal ferro, il terzo con l'impugnatura di ferro, tipico ad uso dei bottai. A questi va aggiunto un ferro lungo a sezione quadrata, e due altre lamine metalliche ricoperte di ruggine alle quali erano attaccati dei capelli. Le valutazioni sono doverose. Innanzi tutto il primo episodio. NESSUNO s'infila sotto cute un chiodone per soffrire violentemente per poi ricorrere ad un chirurgo. In realtà, per chi si interessa di queste tematiche, è questo un inizio usato nelle fatture a morte per condizionare la vittima al suo destino
Va sottolineato che la tavoletta di legno ed i coltelli furono rinvenuti con l'autopsia nello stomaco, e NON avrebbero mai potuto passare dall'esofago senza lederlo gravemente. Di questi coltelli NON si parla di corrosione, ma di RUGGINE. Ciò implica ossidazione all'aria in presenza di umidità. Il ferro a sezione quadrata era pesante con le estremità appuntite, a parte la peristalsi gastrica, avrebbe col suo peso indubbiamente perforato stomaco e intestini, causando la morte per peritonite. Si ha la netta sensazione che questi oggetti si siano "depositati" uno per volta, giustificando il "diu vexaretur" del testo, come se si trattasse di una fatale progressione di un fenomeno unico.
Chi, come il sottoscritto ed il gruppo che per oltre un ventennio ha sperimentato in prima persona questo genere di azioni, percepisce una intensa volontà malefica che pur teme di non riuscire nel crimine, in quanto insiste con nuovi corpi estranei.
Un saluto
Le sue sofferenze comunque aumentarono al punto che egli si tolse la vita. Licostene riporta (tradotto dal latino): "--Nel giorno festivo di San Matteo (21 settembre) la mattina tra le sette e le otto, afferrato di nascosto un coltello il Neufeffer si colpì alla gola perforandola. Tuttavia, in piena lucidità di mente, morì il 3 ottobre--".
Prima di essere interrato nel cimitero di Fiegenstal, su ordine del Magistrato, ne fu aperto il cadavere da due chirurghi, i quali trovarono nello stomaco un pezzo di legno e tre coltelli di fattezze diverse.
Uno coltello era ricoperto di ruggine, il secondo aveva il manico staccato dal ferro, il terzo con l'impugnatura di ferro, tipico ad uso dei bottai. A questi va aggiunto un ferro lungo a sezione quadrata, e due altre lamine metalliche ricoperte di ruggine alle quali erano attaccati dei capelli. Le valutazioni sono doverose. Innanzi tutto il primo episodio. NESSUNO s'infila sotto cute un chiodone per soffrire violentemente per poi ricorrere ad un chirurgo. In realtà, per chi si interessa di queste tematiche, è questo un inizio usato nelle fatture a morte per condizionare la vittima al suo destino
Va sottolineato che la tavoletta di legno ed i coltelli furono rinvenuti con l'autopsia nello stomaco, e NON avrebbero mai potuto passare dall'esofago senza lederlo gravemente. Di questi coltelli NON si parla di corrosione, ma di RUGGINE. Ciò implica ossidazione all'aria in presenza di umidità. Il ferro a sezione quadrata era pesante con le estremità appuntite, a parte la peristalsi gastrica, avrebbe col suo peso indubbiamente perforato stomaco e intestini, causando la morte per peritonite. Si ha la netta sensazione che questi oggetti si siano "depositati" uno per volta, giustificando il "diu vexaretur" del testo, come se si trattasse di una fatale progressione di un fenomeno unico.
Chi, come il sottoscritto ed il gruppo che per oltre un ventennio ha sperimentato in prima persona questo genere di azioni, percepisce una intensa volontà malefica che pur teme di non riuscire nel crimine, in quanto insiste con nuovi corpi estranei.
Un saluto
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