- Messaggi: 1101
- Ringraziamenti ricevuti 149
Niente avviene a caso?
Less
Di più
3 Anni 11 Mesi fa #42002
da Volano49
Niente avviene a caso? è stato creato da Volano49
Niente avviene per caso? Penso che l'evento casuale non esiste, nel senso che se un determinato fatto avviene, una ragione (anteriore o posteriore) da qualche parte c'è. Tutto l'Universo si muove secondo un ordine (che può piacere o meno) ch'è assoluto e straordinario e che sembra proprio non lasciare spazio al "caso". Esiste invece il "Caso" come entità autonoma, capace oltrechè di "muovere il Sole e l'altre Stelle...", di muovere tutto fino ai dettagli apparentemente insignificanti: perchè in un grande e perfetto meccanismo, quale la natura e il suo equilibrio, anche la più piccola rotellina contribuisce a fare andare (ma anche far bloccare) tutto il complesso.
Sostanzialmente rifiuto la comune identificazione del caso nell'avvenimento fortuito, accidentale, verificatesi al di fuori delle leggi naturali, cerco invece d'includere e di dare all'argomento anche una valutazione parapsicologica. Alla nostra osservazione si presentano sia eventi che si verificano in conseguenza di una legge (fisica, economica, naturale, ecc) sia altri che nessuna legge sembra regolare nel loro verificarsi, almeno secondo la versione d'uso nella "scienza ufficiale". Per esempio giocando a dadi, non è teoricamente possibile prevedere il numero che uscirà sulla faccia valida. Le cause che concorrono a determinare la posizione finale dei dadi sono irrilevanti e imprevedibili, ma ciò che a noi è dato da osservare è soltanto il loro effetto conclusivo, chiamato appunto "CASO".
Invece riflettendoci ci accorgiamo che non è così, che non può essere così... Giocando a dadi, o a qualunque altro gioco in cui l'abilità incide minimamente, abbiamo vinto oppure perso, una precisa ragione c'è. Da questa filosofica angolazione , tante cose di tutti i giorni acquistano un diverso valore ed un preciso significato che non è più possibile attribuire al caso anonimo e basta. Cito Jung, a quando diceva che se si getta a caso una manciata di fiammiferi, la loro disposizione non può essere priva di significato, in quanto deve riconnettersi in qualche modo alla situazione soggettiva ed obbiettiva di colui che ha fatto il gesto.
Un saluto
Sostanzialmente rifiuto la comune identificazione del caso nell'avvenimento fortuito, accidentale, verificatesi al di fuori delle leggi naturali, cerco invece d'includere e di dare all'argomento anche una valutazione parapsicologica. Alla nostra osservazione si presentano sia eventi che si verificano in conseguenza di una legge (fisica, economica, naturale, ecc) sia altri che nessuna legge sembra regolare nel loro verificarsi, almeno secondo la versione d'uso nella "scienza ufficiale". Per esempio giocando a dadi, non è teoricamente possibile prevedere il numero che uscirà sulla faccia valida. Le cause che concorrono a determinare la posizione finale dei dadi sono irrilevanti e imprevedibili, ma ciò che a noi è dato da osservare è soltanto il loro effetto conclusivo, chiamato appunto "CASO".
Invece riflettendoci ci accorgiamo che non è così, che non può essere così... Giocando a dadi, o a qualunque altro gioco in cui l'abilità incide minimamente, abbiamo vinto oppure perso, una precisa ragione c'è. Da questa filosofica angolazione , tante cose di tutti i giorni acquistano un diverso valore ed un preciso significato che non è più possibile attribuire al caso anonimo e basta. Cito Jung, a quando diceva che se si getta a caso una manciata di fiammiferi, la loro disposizione non può essere priva di significato, in quanto deve riconnettersi in qualche modo alla situazione soggettiva ed obbiettiva di colui che ha fatto il gesto.
Un saluto
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Less
Di più
- Messaggi: 1101
- Ringraziamenti ricevuti 149
3 Anni 11 Mesi fa #42134
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Niente avviene a caso?
Accennavo a Jung e delle correlazioni con una manciata di fiammiferi gettati a caso, ma sono millenni che la tradizione dell'Estremo Oriente resta fedele ai responsi forniti dal "Libro dei Mutamenti", consultandolo dopo aver gettato un fascio di steli alla rinfusa. Nell'antica Grecia si attribuiva valore profetico, e cioè di avvertimento provvidenziale, a qualsiasi parola udita casualmente da chiunque fosse afflitto da preoccupanti interrogativi. Per gli auspici romani, il volo degli uccelli doveva avere un qualche rapporto simbolico con i quesiti posti dai consultanti.
Tutte le antiche discipline divinatorie sono nate dall'applicazione di quel modulo astratto che è il simbolo alle interpretazioni di eventi apparentemente (ma SOLO apparentemente) casuali. Questa è una chiave universale che permette (a chi sappia usarla...) di decifrare gli intenti segreti di una natura concepita come un tutto armonico, nel quale tutte le singole parti non mancano mai di uniformarsi a leggi ben precise e tra loro concatenate.
Si può sorridere sulle singole pratiche apparentemente superstiziose, ma non disconoscere una certa intuizione basilare che ne è scaturita: l'inesistenza del caso, e l'esistenza di leggi sconosciute che operano in deroga a quelle conosciute. Riconoscendo cioè nel "caso" una volontà superiore, Causa finale e universale, che agisce liberamente.
Un saluto
Tutte le antiche discipline divinatorie sono nate dall'applicazione di quel modulo astratto che è il simbolo alle interpretazioni di eventi apparentemente (ma SOLO apparentemente) casuali. Questa è una chiave universale che permette (a chi sappia usarla...) di decifrare gli intenti segreti di una natura concepita come un tutto armonico, nel quale tutte le singole parti non mancano mai di uniformarsi a leggi ben precise e tra loro concatenate.
Si può sorridere sulle singole pratiche apparentemente superstiziose, ma non disconoscere una certa intuizione basilare che ne è scaturita: l'inesistenza del caso, e l'esistenza di leggi sconosciute che operano in deroga a quelle conosciute. Riconoscendo cioè nel "caso" una volontà superiore, Causa finale e universale, che agisce liberamente.
Un saluto
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
3 Anni 10 Mesi fa #42137
da qilicado
"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)
χιλικάδο
Risposta da qilicado al topic Niente avviene a caso?
E' una questione di allineamenti. Mi rifaccio alla sintassi tolteca, piuttosto che a quella della relatività.
Faccio un esempio.
Tieni il braccio disteso in avanti. Indice dritto e il resto delle dita chiuse. Ora ruota su te stesso.
Vedrai tutto il tuo corpo ruotare.
Se invece la tua consapevolezza si limitasse al tuo indici, avresti la sensazione di stare fermo mentre tutto il resto si muove. Non capiresti neppure il senso di eventuali urti che tu, indice, riceveresti di tanto in tanto.
Quindi l'indice dovrebbe allinearsi con tutto il corpo per cogliere il senso. E viceversa il corpo è tenuto ad allinearsi con la consapevolezza delle cellule e degli organi per conoscere cosa succede.
Faccio un esempio.
Tieni il braccio disteso in avanti. Indice dritto e il resto delle dita chiuse. Ora ruota su te stesso.
Vedrai tutto il tuo corpo ruotare.
Se invece la tua consapevolezza si limitasse al tuo indici, avresti la sensazione di stare fermo mentre tutto il resto si muove. Non capiresti neppure il senso di eventuali urti che tu, indice, riceveresti di tanto in tanto.
Quindi l'indice dovrebbe allinearsi con tutto il corpo per cogliere il senso. E viceversa il corpo è tenuto ad allinearsi con la consapevolezza delle cellule e degli organi per conoscere cosa succede.
"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)
χιλικάδο
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Less
Di più
- Messaggi: 1101
- Ringraziamenti ricevuti 149
3 Anni 10 Mesi fa #42140
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Niente avviene a caso?
Sono molteplici le definizioni che si danno al caso. In generale è ciò che ha la proprietà di essere indeterminato o anche ciò che può essere prevedibile secondo le leggi della probabilità. Tra gli antichi, i filosofi Carneade ed Epicuro stabilirono la dottrina secondo cui il mondo è dovuto dal caso. Aristotele ingrossa ed ... ingrassa il concetto in tre punti. 1)- l'attributo non essenziale, ma accidentale del caso. 2)- il caso, dal punto di vista dell'azione umana. 3)- il caso nel senso di avvenimento oggettivo e indipendente da una causa. Tale concetto trovò credito e discepoli in sistemi dove la "determinazione causale dell'accadere" non sia ancora rigorosamente considerata come universale.
Sia come sia, fin dall'antichità, nella comune opinione del popolo, il caso è un SEGNO del destino, credevano nel caso come antitesi della causa. Per dire che la fantasia applicata alle leggi naturali era ritenuta la "chiave" per una giusta interpretazione del caso. Altrimenti al caso si sarebbe potuto abbinare il calcolo delle probabilità, ovvero quella parte della matematica che studia quale sia il grado di possibilità che un avvenimento aleatorio ha di verificarsi, e con quale frequenza.
Personalmente sono convinto che il caso non esiste come fenomeno oggettivo, mentre esiste come entità fine a sè stessa. Qui entra (entrerebbe di diritto...) la Parapsicologia, considerando il concetto di caso come evento che si produce imprevedibilmente ed ingiustificatamente, ma soltanto rispetto alle ATTUALI conoscenze e possibilità di giudizio.
Un saluto
Sia come sia, fin dall'antichità, nella comune opinione del popolo, il caso è un SEGNO del destino, credevano nel caso come antitesi della causa. Per dire che la fantasia applicata alle leggi naturali era ritenuta la "chiave" per una giusta interpretazione del caso. Altrimenti al caso si sarebbe potuto abbinare il calcolo delle probabilità, ovvero quella parte della matematica che studia quale sia il grado di possibilità che un avvenimento aleatorio ha di verificarsi, e con quale frequenza.
Personalmente sono convinto che il caso non esiste come fenomeno oggettivo, mentre esiste come entità fine a sè stessa. Qui entra (entrerebbe di diritto...) la Parapsicologia, considerando il concetto di caso come evento che si produce imprevedibilmente ed ingiustificatamente, ma soltanto rispetto alle ATTUALI conoscenze e possibilità di giudizio.
Un saluto
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
3 Anni 10 Mesi fa #42171
da Jediel74
"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"
Risposta da Jediel74 al topic Niente avviene a caso?
Argomento interessante e molto molto complesso perchè in un certo senso se l'ipotesi giusta è quella di non-casualità, andrebbe rivisto anche il concetto di libero arbitrio
"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Less
Di più
- Messaggi: 1101
- Ringraziamenti ricevuti 149
3 Anni 10 Mesi fa #42205
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Niente avviene a caso?
Si, certamente. E' questo un interrogativo che probabilmente rimarrà tale. Certi avvenimenti potrebbero essere considerati coincidenze, ma quando le presunte coincidenze cominciano ad essere troppe, si può sospettare la volontà di un preciso disegno : l'inesistenza del caso, e l'esistenza di leggi sconosciute che operano in deroga a quelle conosciute.
Ma è proprio così? Forse riguarda solo determinati eventi, non tutti, per i quali la libertà decisionale regnerebbe (almeno in apparenza...) sovrana. Per esempio ciò che accadde alla Regina Elisabetta sul molo di Charlottetown è, come tanti altri, sia caso che libero arbitrio. La regina stava per imbarcarsi sul panfilo reale "Britannia", davanti ad una folla di migliaia di persone, ebbene, al momento di salire sulla passerella, la regina prima esitò e poi si fermò dicendo: "io non voglio salire". Lo stupore e lo sbigottimento durarono solo un attimo, perchè improvvisamente la passerella scivolò e cadde.
A volte sembra che il libero arbitrio venga ... rafforzato da "casuali" premonizioni. La storia ne è piena. John Kennedy, la mattina del 22 novembre 1963, scherzava sulle possibilità che un tiratore scelto potesse sparargli da un tetto, ed essendo la sua vettura scoperta, ucciderlo.
Si possono poi definire solo "coincidenze" quelle tra lo stesso Kennedy e l'altro presidente Lincoln? Perchè poi, esistono individui predestinati a salvarsi in ogni occasione, così come altri seguono inevitabilmente la via che li porta al disastro?
Un saluto
Ma è proprio così? Forse riguarda solo determinati eventi, non tutti, per i quali la libertà decisionale regnerebbe (almeno in apparenza...) sovrana. Per esempio ciò che accadde alla Regina Elisabetta sul molo di Charlottetown è, come tanti altri, sia caso che libero arbitrio. La regina stava per imbarcarsi sul panfilo reale "Britannia", davanti ad una folla di migliaia di persone, ebbene, al momento di salire sulla passerella, la regina prima esitò e poi si fermò dicendo: "io non voglio salire". Lo stupore e lo sbigottimento durarono solo un attimo, perchè improvvisamente la passerella scivolò e cadde.
A volte sembra che il libero arbitrio venga ... rafforzato da "casuali" premonizioni. La storia ne è piena. John Kennedy, la mattina del 22 novembre 1963, scherzava sulle possibilità che un tiratore scelto potesse sparargli da un tetto, ed essendo la sua vettura scoperta, ucciderlo.
Si possono poi definire solo "coincidenze" quelle tra lo stesso Kennedy e l'altro presidente Lincoln? Perchè poi, esistono individui predestinati a salvarsi in ogni occasione, così come altri seguono inevitabilmente la via che li porta al disastro?
Un saluto
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Less
Di più
- Messaggi: 1101
- Ringraziamenti ricevuti 149
3 Anni 10 Mesi fa #42207
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Niente avviene a caso?
Il problema del caso, del destino, o della predestinazione non è così semplice, sono argomenti che non si possono esaurire nel breve, ancor più se alla predestinazione ci aggiungiamo la reincarnazione... Ma restiamo a Kennedy e a Lincoln, alle loro incredibili coincidenze.
Lincoln era stato eletto nel 1860, Kennedy nel 1960, entrambi vennero uccisi di venerdì, in pubblico, avendo accanto la moglie e una coppia di amici. Della coppia, in entrambi i casi, l'uomo rimase ferito nell'attentato, mentre la donna rimase illesa al pari delle moglie del presidente . Lincoln si trovava al teatro Ford, Kennedy su un'auto marca Lincoln prodotta dal gruppo Ford. Entrambi colpiti alla testa morirono senza aver ripreso conoscenza. Lincoln aveva un segretario di nome Kennedy, che lo sconsigliò di recarsi a teatro la sera in cui fu ucciso. Kennedy aveva una segretaria di nome Lincoln che lo pregò di non recarsi a Dallas.
L'assassino di Kennedy (Oswald secondo la contestatissima versione ufficiale) sparò sul presidente da un magazzino e successivamente si recò in un cinema dove venne arrestato, l'assassino di Lincoln, che come si è detto compì l'assassinio in un teatro (altro caso di coincidenza invertita) fu poi circondato dai soldati che lo braccarono in un vecchio deposito. Strani richiami anche per le figure degli attentatori: erano entrambi nati nel Sud, ad un secolo esatto di distanza, John Wilkes Booth nel 1839, Lee H. Oswald nel 1939. Entrambi furono uccisi a tradimento prima di subire un regolare processo, in circostanze mai ben chiarite. Booth morì alla stessa ora di Lincoln, Oswald alla stessa ora di Kennedy. In entrambi i casi l'omicidio fu favorito dalla straordinaria inefficienza dei servizi di sicurezza (Mazzucco lo spiega molto bene), tanto che si affacciò l'ipotesi che gli assassini fossero stati manovrati da esponenti del governo o dal controspionaggio.
Anche i successori dei due presidenti hanno vari tratti in comune, oltre al cognome, Andew Johnson, successore di Lincoln, era nato nel Sud nel 1808, Lyndon B. Johnson, sucessore di Kennedy, era nato nel sud nel 1908. Entrambi ebbero un grave infortunio politico nell'ultimo anno del loro mandato: il primo Johnson fu messo in stato d'accusa dal Parlamento (Impeachment), il secondo vi andò vicino. Infine una serie di coincidenze (??) lega anche le caratteristiche personali dei due presidenti. Per esempio entrambi avevano avuto 4 figli, dei quali solo 2 erano vivi al momento dell'attentato.
Più in general, entrambi si erano battuti per i diritti civili dei neri, ed entrambi disprezzavano i pericoli che correvano, al punto di accettare fatalisticamente la possibilità di un attentato con due frasi quasi letteralmente uguali, pronunciate poco prima delle rispettive morti. Come si vede si tratta di una serie di coincidenze (ma ve ne sono altre) tali da irridere le leggi della logica: un mistero aggiuntivo all'interno del mistero più grande. Se non si vuole accettare tutto ciò come puro "caso", non esistono spiegazioni razionali. Non si tratta di segreti. TUTTI gli avvenimenti, le coincidenze, i nomi e le circostanze sono ampiamente noti, o possono essere facilmente reperiti. Non solo, con la realtà del treno fantasma di Lincoln si spazierebbe in un campo ancora più vasto.... mi fermo.
Un saluto
Lincoln era stato eletto nel 1860, Kennedy nel 1960, entrambi vennero uccisi di venerdì, in pubblico, avendo accanto la moglie e una coppia di amici. Della coppia, in entrambi i casi, l'uomo rimase ferito nell'attentato, mentre la donna rimase illesa al pari delle moglie del presidente . Lincoln si trovava al teatro Ford, Kennedy su un'auto marca Lincoln prodotta dal gruppo Ford. Entrambi colpiti alla testa morirono senza aver ripreso conoscenza. Lincoln aveva un segretario di nome Kennedy, che lo sconsigliò di recarsi a teatro la sera in cui fu ucciso. Kennedy aveva una segretaria di nome Lincoln che lo pregò di non recarsi a Dallas.
L'assassino di Kennedy (Oswald secondo la contestatissima versione ufficiale) sparò sul presidente da un magazzino e successivamente si recò in un cinema dove venne arrestato, l'assassino di Lincoln, che come si è detto compì l'assassinio in un teatro (altro caso di coincidenza invertita) fu poi circondato dai soldati che lo braccarono in un vecchio deposito. Strani richiami anche per le figure degli attentatori: erano entrambi nati nel Sud, ad un secolo esatto di distanza, John Wilkes Booth nel 1839, Lee H. Oswald nel 1939. Entrambi furono uccisi a tradimento prima di subire un regolare processo, in circostanze mai ben chiarite. Booth morì alla stessa ora di Lincoln, Oswald alla stessa ora di Kennedy. In entrambi i casi l'omicidio fu favorito dalla straordinaria inefficienza dei servizi di sicurezza (Mazzucco lo spiega molto bene), tanto che si affacciò l'ipotesi che gli assassini fossero stati manovrati da esponenti del governo o dal controspionaggio.
Anche i successori dei due presidenti hanno vari tratti in comune, oltre al cognome, Andew Johnson, successore di Lincoln, era nato nel Sud nel 1808, Lyndon B. Johnson, sucessore di Kennedy, era nato nel sud nel 1908. Entrambi ebbero un grave infortunio politico nell'ultimo anno del loro mandato: il primo Johnson fu messo in stato d'accusa dal Parlamento (Impeachment), il secondo vi andò vicino. Infine una serie di coincidenze (??) lega anche le caratteristiche personali dei due presidenti. Per esempio entrambi avevano avuto 4 figli, dei quali solo 2 erano vivi al momento dell'attentato.
Più in general, entrambi si erano battuti per i diritti civili dei neri, ed entrambi disprezzavano i pericoli che correvano, al punto di accettare fatalisticamente la possibilità di un attentato con due frasi quasi letteralmente uguali, pronunciate poco prima delle rispettive morti. Come si vede si tratta di una serie di coincidenze (ma ve ne sono altre) tali da irridere le leggi della logica: un mistero aggiuntivo all'interno del mistero più grande. Se non si vuole accettare tutto ciò come puro "caso", non esistono spiegazioni razionali. Non si tratta di segreti. TUTTI gli avvenimenti, le coincidenze, i nomi e le circostanze sono ampiamente noti, o possono essere facilmente reperiti. Non solo, con la realtà del treno fantasma di Lincoln si spazierebbe in un campo ancora più vasto.... mi fermo.
Un saluto
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Tempo creazione pagina: 0.236 secondi