Pubblico qusta lettera, che ho ricevuto nei giorni scorsi, invitando tutti i lettori a leggere la mia risposta, perchè potrebbe anche tornare utile a chiunque di voi. Grazie. M.M.
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Gentile signor Mazzucco,
dopo averla ascoltata a Vittorio Veneto, un'idea mi si presenta ripetutamente in testa.
Ho visto quasi tutti i suoi documentari che hanno sempre prodotto l'effetto di farmi cadere dalle nuvole e sbattere violentemente su questa nostra terra.
Vedendo la professionalità con cui svolge le sue ricerche mi viene spontaneo farle una proposta. Forse venendo a Vittorio ha avuto il tempo di dare un'occhiata ai vigneti che la circondano e che si espandono fino a Valdobbiadene e dintorni famosa zona del prosecco DOC.
In questi anni la monocultura della vite ha portato gli agricoltori a tralasciare qualsiasi altro tipo di coltura per dedicarsi al prosecco. In nome di questo vengono sbancate colline, rimosse siepi, rifugio di numerosi animali, e piantate viti ovunque anche in posti che i nostri "vecchi" hanno sempre considerato non adeguati alla vite per tipo di terreno e per esposizione non idonea al sole. [...] Vengono piantate una ridosso all'altra per far si che ce ne stiano dipiù e quindi l' aereazione tra le stesse è insufficiente. Tutto ciò porta a un'irrorazione di pesticidi (anche 20 trattamenti l'anno) che sta inquinando in modo massiccio la zona. Gli elicotteri spargono veleni su vigneti e, gioco forza, sulle case a loro vicini.
Le piante vengono irrorate con "spruzzatori" anche se sono vicino a scuole o strade di libero passaggio e centri abitati. A tutto ciò possiamo aggiungere gli erbicidi sparsi abbondantemente sotto le viti per evitare di falciare l'erba; erbicidi che si sono trovati in alcuni pozzi della zona che sono stati chiusi.
I contadini non vogliono, tranne alcuni casi, sentire parlare di agricoltura biologica, temendo che questa sia molto complicata e che non dia i risultati delle sostanze chimiche. Non vanno nemmeno a sentire quelle poche conferenze che propongono un'alternativa.
Tutto questo nella totale indifferenza dei sindaci e dell'ULSS costretti a muoversi sollecitati da comitati spontanei: se fosse per loro il problema non esiste.
Lavoro in un ospedale e negli ultimi anni ho visto crescere in modo esponenziale tumori, asma, allergie e problemi tiroidei. A volte, parlando con i pazienti, butto là una domanda: "Per caso abita vicino a un vigneto?" Solo dopo questa domanda la gente si FERMA A PENSARE e a fare mente locale che sì, tanti problemi sono nati da un po' di anni a questa parte, da quando le irrorazioni si sono fatte più frequenti.
Alcune persone sono costrette a lasciare le loro case nel periodo estivo tanto è per loro tossico il rimanerci: accusano mal di testa, nausea e orticarie. Ma per l'ULSS continua a non essere vero.
I medici di base non si rendono conto del problema e intossicano ancor di più la gente con i loro farmaci sperando di risolvere il problema, ma formando solo un bel miscuglio di farmaci e anticrittogamici.
Alcuni medici "illuminati" lanciano l'allarme, ma sono casi isolati e a volte vengono presi per incompetenti o pazzi.
E qui arriviamo alla proposta: avrebbe tempo e voglia di girare un film su come gli interessi di pochi stanno facendo ammalare un intero territorio (persone e campi)? Far vedere la monocultura che ha distrutto il territorio? Dar voce ai medici che danno l'allarme ?
Questo potrebbe essere distribuito a medici di base e ULSS in modo che non possano più chiudere gli occhi e far finta di niente o proiettato nelle scuole per far capire che la natura deve essere assecondata e non si può far ciò che si vuole in nome del denaro.
Scusi se ho osato proporle questo sogno.
Un augurio sincero di buon Natale e di un anno ricco di cambiamenti positivi.
[Segue firma]
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RISPOSTA
Purtroppo non ho il tempo per dedicarmi in prima persona ad un progetto del genere. Sono però disponibile a darvi una mano per realizzarlo, se troverete qualcuno in grado di girare le interviste necessarie per fare un prodotto degno di attenzione.
Prendete qualcuno che sappia tenere in mano una videocamera, e riprendete "gli elicotteri che spargono veleni sui vigneti". Mostrate le "piante che vengono irrorate anche se sono vicine ai centri abitati". Intervistate i contadini che "non vanno nemmeno a sentire quelle poche conferenze che propongono un'alternativa", e chiedetegli perchè non lo facciano. Intervistate i pazienti malati che si rendono conto di vivere in zone dove le irrorazione si sono fatte più frequenti. Intervistate qualcuno che è stato costretto a lasciare la propria casa durante il periodo estivo, a causa dei veleni tossici. Intervistate qualche medico "illuminato" che ha lanciato l'allarme, ma poi dichiara di non essere stato preso seriamente.
In altre parole, girate il materiale di base che serve a mettere insieme un filmato credibile e ben documentato, dopodiché ci penserò io a mettere insieme il tutto e a far fare la narrazione, in modo da renderlo un prodotto professionale. Un prodotto che possa anche, teoricamente, essere trasmesso in televisione, oltre che naturalmente essere reso disponibile a tutti in Internet.
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COMMENTO
Ho chiesto ai lettori di leggere la mia risposta perché, come potrete capire, questo è un caso che si può applicare a moltissime situazioni diverse. Chiunque di voi viva in una zona dove esiste una situazione che vuole denunciare - di qualunque tipo - dovrebbe tenere presente che oggi è diventato relativamente semplice girare un video al riguardo. Procuratevi qualcuno che sappia tenere in mano una videocamera e che sappia - soprattutto - registrare il sonoro in maniera decente, a quel punto vi suggerirò io come procedere per raccogliere il materiale necessario, a seconda dei casi.
In altre parole, io non posso presentarmi ogni volta fisicamente sul territorio, ma posso in ciascun caso dare indicazioni perché venga fatto qualcosa che poi può essere messo in rete, e sia per tutti piacevole ed interessante da guardare.
(Quando poi sarò riuscito a realizzare anche il mio breve corso sul documentario digitale, questo verrà messo immediatamente in rete, rendendo così più accessibile a tutti questo tipo di informazioni).
Massimo Mazzucco
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