TERRORISMO OLOGRAFICO
Ossia come un pugno di ectoplasmi assassini può cambiare il destino del mondo...
di Marco c.
La prerogativa che sta alla base del progetto è la constatazione che nulla più dell'ignoto spaventa l'animo umano.
Da evitare dunque le atomiche coreane, la potenza militare cinese, i black block, gli anarco insurrezionalisti, tutti inutili in quanto materialmente collocati nello spazio e nel tempo.
Il protagonista inconsapevole del progetto esiste già, lo abbiamo visto in decine di film americani. Uccide, rapisce, si appropria di ordigni nucleari, grattacieli, navi, aerei, missili sperimentali. Oppure semina bombe con la fantasia di un bambino, alcune esplodono se ... ... un autobus rallenta, altre reagiscono a comandi vocali o allo spirare di un refolo di vento.
Talvolta nell'arsenale terrifico sostituisce alle armi tradizionali veri campionari di virus letali o composti chimici che non lasciano alcuna via di scampo.
Il "terrorista" è senza dubbio la figura ideale per veicolare il progetto.
Innanzitutto è folle, megalomane e ripugnante, in secondo luogo già vecchia conoscenza di tutti coloro che hanno in casa un televisore (e di quella esigua minoranza che non lo possiede non occorre preoccuparsi), infine essendo una figura di fantasia è ideale per innescare quella paura dell'ignoto che era la nostra premessa.
Dopo aver scelto l'attore occorre creare una contiguità fra le imprese sullo schermo e quelle nella realtà. Questo poichè anche al reale occorre dedicare una minima attenzione, non sarebbe credibile proporre una battaglia contro la Spectra semplicemente mutuandola dai film di 007.
Si tratta di creare ad arte una o più azioni eclatanti, la cui gravità dovrà essere commisurata al tipo di risposta che s'intende dare.
Insomma si creerà la strage dell'11 settembre quale giustificativo ad una progressiva colonizzazione del globo, piuttosto che gli omicidi D'Antona e Biagi nell'intento d'introdurre progressivamente uno stato di polizia.
Il meccanismo è il medesimo anche se si svolge ovviamente su due piani diversi.
Costruito ad arte l'evento tragico, premurandosi non esistano tracce evidenti della nostra manipolazione si passa alla fase dell'attribuzione di responsabilità.
Questa può essere avviata tramite false rivendicazioni o rendendo manifesti i sospetti legati alle nostre indagini,fa poca differenza.
L'importante è scegliere un "fantasma" che possa risultare credibile nell'immaginario collettivo, anche in questo caso la Spectra non sarebbe oggettivamente proponibile.
L'ideale è rifarsi a qualche sigla realmente esistita, come le Brigate Rosse o inventare ex novo una cellula eversiva, magari con la complicità di un miliardario saudita che sia disposto a fare da capro espiatorio dietro lauto compenso.
A questo punto, data la drammaticità degli eventi sarà consequenziale l'altissima attenzione che i media dedicheranno all'argomento.
Non sarà difficile fornire loro grandi quantità di materiale su cui lavorare, filmati di repertorio inerenti fantomatici campi di addestramento paramilitare, liste di proscrizione con nominativi fasulli, rivendicazioni copiate dal lemmario in uso negli anni di piombo e così via, non esiste limite alla fantasia.
Creato il "mostro" e la consapevolezza della sua esistenza nell'opinione pubblica non ci sarà capo di stato, partito politico, autorità, giornalista, scrittore, sindacalista, attore, regista, generale, giudice, nè personalità alcuna che potrà esimersi dal condannarlo pubblicamente e senza mezzi termini.
Tutti a questo punto saranno concordi sulla ferale pericolosità del "terrorismo" e sull'assoluta necessità di annientarlo e di appoggiare qualsiasi iniziativa atta a preservare la società dal micidiale pericolo.
Si potrà così incominciare a limitare la libertà del singolo tramite perquisizioni, intercettazioni, fermi personali senza limiti di tempo e vessazioni di ogni genere.
Si potranno emettere leggi speciali o aggirare quelle esistenti, quando non addirittura agire fuori dalla legge o dal diritto internazionale.
La giustificazione di ogni abuso sarà sempre la "lotta al terrorismo" nell'interesse e per conto dei cittadini.
Nessuno oserà opporsi al nostro operato e nel caso qualcuno fosse così stupido da farlo basterà additarlo come fiancheggiatore dei terroristi per demolirne ogni credibilità e alla bisogna eliminarlo anche fisicamente.
Uno dei grandi vantaggi conseguenti alla situazione che abbiamo creato consiste proprio nella possibilità di screditare o eliminare con la massima facilità qualunque avversario, sia esso un singolo, una formazione politica o uno stato sovrano.
La persona comune si sentirà seriamente minacciata nei suoi interessi e nella propria incolumità personale, avendo ormai somatizzato la pseudo realtà nella quale un manipolo di esaltati psicopatici è pronto a tutto pur di creare caos e terrore.
La minaccia verrà percepita tanto più intensamente quanto più ignote rimarranno le motivazioni dei terroristi ed i mezzi di cui essi dispongono per mettere in atto i loro intendimenti.
Per mantenere questa situazione nel tempo basterà evitare che si verifichino dei cali di tensione.
Non sarà necessario produrre altri eventi eclatanti ma occorrerà operare qualche arresto, mantenere altamente visibile la presenza delle forze dell'ordine, diffondere spesso la notizia di nuovi sospetti, rendere noto il ritrovamento di armi, batteri o sostanze chimiche, al fine di dimostrare che il nemico è sempre dietro l'angolo pronto a colpire.
L'inafferrabilità del nemico, che essendo una nostra invenzione risulterà sempre imprendibile, contribuirà a mantenere alto quel senso di terrore atavico che umanamente si prova di fronte all'ignoto.
Si potrà andare avanti così a oltranza fino a quando tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti e anche proseguire nel caso ne emergano di nuovi.
Il metodo funzionerà, statene certi, la sua infallibilità è connaturata nelle basi sulle quali si erge la nostra società.
Con questo sistema in Italia a cavallo degli anni 70- 80 si è evitato che il comunismo andasse al potere, si sono eliminati molti personaggi scomodi, si sono coperti scandali eclatanti.
Più di recente, attraverso gli omicidi D'Antona e Biagi si è costretto il mondo del lavoro ad accettare in silenzio riforme inique e impopolari perpetrate con arroganza e incapacità, nonchè si sono poste le basi per la costruzione di uno stato di polizia.
Chi ancora avesse qualche dubbio può volgere lo sguardo verso gli Stati Uniti che per mezzo della "lotta al terrorismo" hanno già invaso e conquistato due stati sovrani, Afghanistan ed Iraq e si apprestano a continuare la loro opera di colonizzazione su scala mondiale.
Secondo il sistema spiegato in precedenza l'ologramma si chiama Al Qaida, un'organizzazione spietata, ramificata in tutto il mondo, con migliaia di affiliati pronti a morire per la causa.
Oltre al crollo delle torri gemelle, l'evento eclatante appunto, Al Quaeida in quasi due anni non è stata in grado, pur potendo contare su migliaia di potenziali martiri neppure di effettuare l'ombra di un'azione terroristica.
Migliaia di terroristi spietati si sono addestrati per anni in campi paramilitari per poi darsi alla vita bucolica sonnecchiando qua e là.
Bin Ladin, assassino efferato e teorico della vendetta Islamica esce periodicamente in videocassetta come un'enciclopedia di cucina, a promettere strali divini che mai prenderanno corpo.
Eppure anche dinanzi all'evidenza di questa farsa, costruita oltretutto in maniera alquanto grossolana, nessuno potrà mai permettersi di asserire che si tratta di Terrorismo Olografico.
Sarebbe emarginato, additato come terrorista e privato di ogni credito.
Noi possiamo farlo, è vero, ma solo in quanto non abbiamo voce e l'urlo di Munch che ci sorge spontaneo sarebbe un ologramma anche lui.