In una intervista a Press TV Webster Tarpley ha suggerito che i prigionieri dei ribelli pro-russi in Ucraina non siano affatto "osservatori della OSCE" - come sostengono i media occidentali - ma piuttosto agenti dell'intelligence della NATO. Ovvero, spie militari.
Ecco la traduzione dell'intervista (a partire da 1:34):
Press TV: Se guardiamo ai recenti fatti, relativi agli osservatori della OSCE, ci mostrano quale sia la mancanza di fiducia della gente dell'Ucraina dell'est e del sud rispetto a qualunque cosa che abbia a che fare con l'Europa. Come vede lei il ruolo di questi osservatori?
Webster Tarpley: Prima di tutto, dovremmo smettere di chiamarli osservatori della OSCE, perché tutte le indicazioni suggeriscono che non lo siano. Questo è quello che la OSCE ha continuato ad affermare sin dall'inizio, e lo si può vedere sul loro sito Web. Ci sono sostanzialmente due versioni: i media occidentali dicono che sono osservatori della OSCE, mentre il sindaco pro-russo di Slavyansk, Ponomaryov, dice che sono spie. Temo che la realtà dei fatti vada nella direzione del signor Ponomaryov. [...] Si tratta di ufficiali militari della Nato in piena attività. Ce ne sono quattro dalla Germania, uno dalla Svezia, uno dalla Repubblica Cecoslovacca, uno dalla Danimarca, e uno dalla Polonia. Sono tutte nazioni NATO o dell'Unione Europea.
Gli ufficiali tedeschi vengono da un posto che si chiama Geilenkirchen, che è una base molto importante della NATO. È da lì che decollano gli aerei AWACS. È uno dei grandi centri NATO di osservazione, e quegli uomini in particolare appartengono a un'unità dell'esercito tedesco, il Bundeswehr, che è chiamato "centro di azione" o "centro di verifica". In altre parole, stiamo parlando di intelligence militare. Sembra anche, fra l'altro, che questi fossero accompagnati da cinque ufficiali ucraini dell'esercito pro-Kiev, quelli controllati dal regime.
La cosa è complicata dal fatto che costoro viaggiavano su un veicolo della OSCE. Viaggiavano su un bus che sembra avesse il simbolo della OSCE. Ovviamente, quando sono stati catturati c'è stata una fortissima pressione sulla OSCE, da parte del ministero della difesa tedesco e della NATO, perché stessero al gioco e fingessero che si trattasse di uomini della OSCE, ma la cosa non ha funzionato.
Venerdì sera a Vienna, sul primo canale della televisione austriaca, un alto ufficiale della OSCE, Claus Neukirch, ha detto che questo gruppo non era dei loro, che non sono stati loro a mandarli. Questo è stato ammesso anche dalla Deutsche Welle, la radio-tv internazionale del ministero degli esteri tedesco.
Tutte queste informazioni esistono soltanto in tedesco, quindi oggi il ministro degli esteri ucraino, che sta sforzandosi di tenere in piedi questa messinscena, ha detto che "il segretario generale della OSCE verrà qui per dare inizio ai negoziati." Molto saggiamente il segretario generale della OSCE, un diplomatico italiano di nome Lamberto Zannier, ha detto "no, io non ci vado". Ha fatto molto bene a non andarci: chissà cosa avrebbe potuto succedergli se lo avesse fatto?
Per i primi due o tre giorni le trattative sono state condotte esclusivamente dal ministero della difesa tedesco, cioè da coloro che avevano fatto l'accordo con Kiev per mandare là questa gente. È stato imbarazzante vedere il ministero della difesa tedesco suggerire alla OSCE di "andare lì e negoziare", cosa che io penso la OSCE poco saggiamente abbia fatto.
Io suggerisco al signor Zannier di non andare in Ucraina, ma piuttosto di denunciare l'abuso di un veicolo dell'OSCE che di fatto trasportava uomini dell'intelligence militare della NATO, perché se tu vieni catturato al di là delle linee nemiche senza uniforme, questo a volte è definito spionaggio. Che sia questa attualmente la situazione oppure no, non è del tutto chiaro, ma io suggerirei a tutti di smetterla di chiamarli osservatori della OSCE, perché sono degli ufficiali militari della NATO.
[Traduzione di Massimo Mazzucco]