Com'era prevedibile, la reazione isterica e scoordinata del sistema di fronte ai recenti risultati elettorali non si è fatta aspettare.
Sorretta dalla
voce autorevole di Pierluigi Battista, è partita la nuova crociata contro il "grillismo complottista".
Approfittando della frase pronunciata da un neoeletto 5 Stelle sui microchip (e poi ci si domanda perché Grillo non vuole che si vada a parlare in televisione), il buon Battista si è prontamente tuffato nello "scivolo mentale" di cui Piero Angela è grande maestro, quello del "complottismo" da un tot al chilo.
Il complottismo generalizzato infatti è un calderone perennemente in ebollizione, con 11 settembre, Moonhoax e omicidio Kennedy sempre pronti ad accogliere qualunque stupidaggine che abbia un lontano sapore di dietrologia. Basta rigirare il mestolo, aggiungere due riccioli di Casaleggio al sapor di Belzebù, e la nuova porzione di minestra riscaldata è già pronta per l'uso.
"C'è un sito «anti-bufala», dal nome «Perle complottiste» - scrive Battista -
che registra con meticolosa precisione ogni refolo di febbre cospirazionista che spira nel grande chiacchiericcio di Internet e che ha individuato nel mondo virtuale degli adepti di Grillo, dei seguaci di Casaleggio, dei discepoli del cinquestellismo, un concentrato di complottismo sfrenato ad altissima intensità emotiva."
Battista è talmento impegnato nel suo tentativo di "collegare" in qualche modo il Movimento 5 Stelle al complottismo da pattumiera che ha commesso due errori madornali: [...] Il primo è di aver etichettato come "adepti", "seguaci" e "discepoli" ben 8 milioni e mezzo di italiani che hanno votato Cinque Stelle. Costoro potranno solo reagire in modo negativo a questo attacco generalizzato e confuso, allontanandosi ancora di più da chi quell'attacco lo ha sferrato. (O forse Battista si illude che qualcuno pensi: "Oddio, ma allora sono complottista anch'io! Forse forse è meglio fare marcia indietro, prima che sia troppo tardi"?).
Facendo in questo modo, caro Battista, il digital divide può soltanto diventare più profondo. E a rimetterci saranno quelli, come lei, che sono rimasti dall'altra parte del fosso, non certo quelli che il salto l'hanno già fatto.
Il secondo errore è di aver dimenticato che nel tentare l'etichettatura generica di "complottismo" si possono ottenere consensi soltanto da coloro che sono abbastanza fessi da credere ancora a scatola chiusa a tutte le versioni ufficiali dei grandi complotti. Queste persone ovviamente non possono aver votato Grillo in ogni caso, perchè non posseggono l'apertura mentale per prendere anche solo in considerazione una possibilità del genere, e quindi un eventuale guadagno dal punto di vista elettorale, per i difensori dello status quo, equivale a zero.
In altre parole, finché si predica al gregge che ha già votato per te perché è così fesso da credere indistintamente a tutte le tue bugie, potrai il massimo ottenere consensi in forma di applausi, ma non certo in forma di numeri maggiorati.
È un po' come i repubblicani in America, che hanno impostato tutta la campagna elettorale parlando male di Obama, utilizzando gli stessi termini e le stesse bugie che sono abituati ad usare da sempre. Erano tutti gasati ed eccitati quello che riuscivano a raccontarsi fra di loro, ma poi alla fine hanno perso le elezioni.
Come al solito, la paura è stata una pessima consigliera, anche nel caso di Battista: invece di fare l'unica cosa intelligente, che era quella di cercare di capire, e di prendere seriamente in considerazione, le richieste di oltre 8 milioni di italiani, si è preferito cacciare la testa nella sabbia e cercare di chiudere la stalla, anche se i buoi ormai sono scappati.
Ma l'intelligenza, su questo pianeta, è ancora una merce troppo rara per arrivare ad influenzare seriamente i suoi destini.
Come abbiamo detto in precedenza, non resta che aspettare. L'Universo non ha mai avuto fretta.
Massimo Mazzucco