E’ chiaro che se votiamo secondo i criteri della fantapolitica (quella che esiste solo nelle nostre menti), poi ci becchiamo dei fantaministri della difesa che sanno solo parlare di fantastrategie militari.
Se poi si mettono a raccontarcele i nostri “fantagiornalisti” (quelli che sono giornalisti solo nella loro testa), vengono fuori dei veri e propri capolavori del nonsense, come questo breve
articolo dell’ANSA di ieri.
ROMA - Aumenta l'impegno dei militari italiani in Afghanistan in vista delle elezioni del 20 agosto, …
Sembra di capire che la democrazia agli afghani non sia piaciuta affatto: se bisogna addirittura mandare truppe aggiuntive per farli votare...
… ma contestualmente il contingente italiano potrebbe lasciare la zona calda di Farah, ai confini del turbolento Sud.
Lasciando ai posteri di capire il senso profondo di quel “ma”, prendiamo atto che esiste una ”zona calda” che sta “ai confini del turbolento sud”. La quale zona dovrebbe quindi trovarsi nella parte meridionale di un “tranquillo nord”, giusto? Niente affatto:
La Regione Ovest dell'Afghanistan, sotto il comando italiano, comprende anche la provincia di Farah, zona che confina con la Regione Sud del Paese …
Come vedete, in Afghanistan l’ovest confina direttamente con il sud.
… - a rotazione guidata da Olanda, Inghilterra e Canada - un territorio dove è intensa l'attività degli insorgenti. In prospettiva, ha spiegato La Russa, ... ... "la maggiore pressione delle forze Nato nel Sud potrebbe spingere gli insorgenti nella nostra zona".
E’ chiaro che noi gli insorgenti non li vogliamo vedere nemmeno dipinti. Mica siamo in Afghanistan per combattere con il resto della NATO, noi. Lasciamo che siano olandesi, inglesi e canadesi a smazzarsi gli insorgenti, noi cosa c’entriamo?
Già in passato sono stati frequenti gli attacchi ai militari italiani di pattuglia in quell'area.
Infatti. Se non stiamo attenti, va a finire che scambiano anche noi per invasori.
L'ipotesi, ha fatto sapere il ministro, "é che nella parte sud della zona Ovest ci sarà un'immissione forte delle truppe Nato che attualmente operano sotto il comando Sud dell'Afghanistan.
Ora scopriamo anche che esiste una “parte sud della zona ovest”, il quale ovest – come detto in precedenza – confina a sua volta con la zona sud del paese.
Si chiama “relativismo geografico”, o anche “cubismo geopolitico”. Il sud sta "dentro" l'ovest, non gli sta di fianco. (Visivamente, è lo stesso effetto di quattro bicchieri di grappa bevuti a stomaco vuoto, prima di fare la schedina: "Come sarebbe, la Totocalcio gioca con la Fiorentina?").
Questo è il classico dialogo fra un nostro militare e un afghano del luogo:
- Tu dove abiti?
- Nella zona ovest.
- Di quale settore? Ovest o sud?
- Del settore sud.
- Sì, ma quale settore sud? Quello della zona sud, o della zona ovest?
- Della zona ovest, no? Se no abiterei a sud di me stesso, e non riuscirei mai ad arrivare a casa.
Ma scusate, santi figlioli: non fate prima a usare gli indirizzi? Gli abbiamo portato la democrazia, ma ci siamo dimenticati che si possono dare dei nomi precisi alle diverse regioni geografiche?
Io sto a Milano che è in Lombardia, tu stai a Firenze che è in Toscana, e chissenefrega del nord e del sud! (Se vanno avanti così, fra l’altro, chissà cosa succede quando ci sarà l’inversione dei poli. "Scusi, quella è casa mia". "Era, casa tua. Da giovedì scorso tu abiti sul lato opposto della nazione, a mille chilometri da qui").
Questo - ha osservato - da un lato ci conforta, perché quella potrebbe diventare una zona caldissima, …
Perchè "ci conforta” che diventi una zona caldissima? Non abbiamo appena detto che non vogliamo smuovere gli insorgenti da dove stanno? (O forse “ci conforta” perchè tanto se li smazzano gli altri?)
… ma dall'altro mi ha fatto dire ai rappresentanti degli Stati Uniti che il nostro desiderio è quello di operare nella zona Ovest alle dipendenze di un nostro comando.
Ma la zona Ovest non era già sotto il nostro comando?
Quindi, non dico che arretreremo, …
Allora lo vedi che già c’eravamo!
… ma una suddivisione precisa dell'area è allo studio.
E beh sì, sarebbe proprio il caso. Come minimo bisogna creare una zona cuscinetto, a ovest della parte sud della zona ovest, che confina con la parte sud del paese. Poi la riempiamo con cartelli con su scritto "Il sud turbolento finisce qui", e così vedrai che gli insorgenti ci lasciano in pace.
Parte della provincia di Farah, ad esempio, è uno degli scenari, potrebbe essere tolta dal comando Ovest a guida italiana e posta sotto quello Sud.
Ma solo la parte sud della provincia di Farah, mi raccomando, quella ovest lasciatela stare. (Notare che il nord e l’est da quelle parti non si usano. Si arrangiano da sempre con due soli punti cardinali, per maggiore semplicità. Per dire “est” dicono “dalla parte opposta del sud”, e per dire “nord” dicono “dalla parte opposta dell’ovest”). Poi si lamentano che i Talebani non se ne vanno mai dal paese: continuano a rimbalzare come palline da flipper fra gli stessi due punti cardinali …
"Dal punto di vista della pericolosità per i nostri militari - ha rilevato il titolare della Difesa - la nuova suddivisione potrebbe essere un vantaggio, anche se bisogna tener conto che in Afghanistan non ci sono zone meno pericolose di altre.
Quindi? Se non ci sono zone meno pericolose, tutto ‘sto discorso a cosa serve?
Se ci sarà però il nuovo riassetto - ha aggiunto - gli italiani potrebbero trovarsi ad operare in una zona meno colpita dall'insorgenza.
Ah, ora tutto è chiaro: in Afghanistan esistono zone “meno colpite dall’insorgenza”, che però sono pericolose come le altre (forse lì hanno delle malattie diverse).
La Russa ha quindi comunicato i numeri dei rinforzi italiani per l'appuntamento elettorale.
Quel “quindi” sarebbe da laminare in oro, incastonare di diamanti e incorniciare per sempre accanto alla statua di Aristotele: siccome a sud dell’ovest del sud si rischia una maggiore turbolenza, noi mandiamo rinforzi per l’appuntamento elettorale. (E se invece ci fossero delle elezioni aggiuntive? Noi mandiamo i militari nelle zone calde del sud, ovviamente).
A luglio partiranno 400 militari dell'Esercito; ad agosto sarà la volta di circa 40 uomini dell'Aeronautica Militare con due aerei da trasporto C-27J…
I 400 dell’esercito partono prima perchè vanno in pullman. Viaggeranno sulla vecchia “Via della Seta” di Marco Polo, che per l'occasione è stata ribattezzata "Ponzano-Samarcanda-Islamabad" (parte direttamente dalla villa di Benetton, e arriva negli sweat-shop degli amici di Dick Cheney). Hanno già preparato 800 fiasche di barbera precompresso, chitarre e panini al salame per tutto il viaggio. Rutto libero dal confine rumeno in poi.
… e tre elicotteri AB-212 per l'evacuazione medica.
Di chi? Degli scrutatori, sconvolti dalle venti schede che si troveranno davanti, o degli afghani che avranno il collasso dopo aver votato?
"Abbiamo poi dato - ha aggiunto - la disponibilità a inviare 50 carabinieri in più per l'addestramento delle forze di sicurezza afgane a partire da novembre: in sei partiranno subito".
Quelli vanno direttamente a piedi, perchè vogliono essere sicuri di arrivare in ogni caso. (Metti che all’ultimo momento gli afghani chiudano le frontiere ai pullman, oppure che gli americani ci neghino il permesso di atterrare a Kabul – come è già successo all’inizio della guerra – almeno sei li abbiamo in zona di sicuro. Con l’aggiunta di un portiere locale una partitina a calcetto si può sempre improvvisare).
Ma poi scusate: “abbiamo dato la disponibiltà”, e quelli già stanno partendo? Siamo così sicuri che li vorranno, i nostri carabinieri, o facciamo comunque in tempo a fermarli prima che arrivino al confine con l’Istria?
Previsto infine lo schieramento del comando Nato di reazione rapida di Solbiate Olona, con 114 militari italiani.
Come, non sapete cos’è il comando di reazione rapida di Solbiate Olona? Vergogna! Si tratta di 114 ex-olimpionici di decathlon, che stanno praticamente tutto il giorno chinati sui blocchi di partenza della ex-pista di atletica di Solbiate Olona - ora restituita al suo ruolo originale di cava di zolfo - con lo zaino in spalla, pieno zeppo di matite e di schede elettorali precompilate, pronti a schizzare verso Kabul al primo segnale di bisogno. Sono talmente rapidi a reagire che puoi anche dirgli di partire la sera prima delle elezioni, e il mattino dopo sono già a Kabul, belli pettinati e profumati per l’apertura dei seggi. (Così fanno anche in tempo ad assistere al chiassoso ingresso in città dei pullman di soldati ubriachi, che nel frattempo si erano persi ed erano finiti in Indonesia).
Piuttosto, com’è che si parla tanto di partenze, ma di ritorni nulla? Forse le elezioni in Afghanistan durano per sempre?
Attualmente sono presenti in Afghanistan 2.795 militari italiani: oltre 2.000 ad Herat e circa 700 a Kabul.
Se si guarda la mappa, si capisce finalmente perchè La Russa si preoccupi tanto di una insorgenza nella parte sud del paese (Herat è nel tondo a sinistra):
Perchè i suoi 2000 uomini di Herat sono già in un angolo, e più di così non possono arretrare!
Signor Ministro La Russa, le faccio una semplice domanda, se permette: perchè non la smette almeno di prenderci per il culo?
Massimo Mazzucco