"Una nuova teoria suggerisce che i nostri progenitori maschi abbiano sviluppato robuste strutture facciali come difesa contro le scazzottate."
Esordisce così un articolo della
BBC, che cita una
ricerca scientifica nella quale si sostiene che lo sviluppo di una robusta mandibola negli umani maschi sia stato il risultato "di una violenta competizione per conquistarsi le femmine e le risorse disponibili."
Come è noto - sostengono questi scienziati - negli scontri a mani nude fra i maschi è spesso l'osso mandibolare a restare spezzato, e "siccome senza mandibola non si può mangiare", ecco che l'evoluzione ha lentamente messo da parte tutti quelli con la mandibola più debole, finendo per "selezionare" per la sopravvivenza splendidi esemplari mascelluti, come ad esempio Primo Carnera.
In altre parole Primo Carnera, con il suo mandibolone, dovrebbe ringraziare una lunga serie di antenati che sono riusciti a sopravvivere alle mille scazzottate del corso dei millenni, grazie appunto ad una mandibola più grossa del normale.
Naturalmente, non proveremo nemmeno per un attimo ad affrontare seriamente una tesi così ridicola, ... ... altrimenti ci dovremmo chiedere, ad esempio, perchè anche il naso dell'austalopitecus non si sia rafforzato di pari misura: per ogni cazzotto che ti spacca la mandibola, infatti, ne arriva almeno un altro che ti apre il setto nasale come un mandarino maturo. E allora, perchè non si è rafforzato anche il naso di pari misura?
E che dire dell'osso del collo? Quanta gente è stata ammazzata, nel corso della storia, perchè ha preso una legnata sul coppino? E allora, perchè oggi non abbiamo un osso del collo a prova di mannaia?
E poi ci sono le donne, che non venivano certo trattate dai loro compagni con i guanti di velluto: se è vero quindi che gli uomini erano in grado di spaccare la mandibola di un avversario maschio, ancora di più erano in grado di frantumare il volto di una donna in mille pezzi. Quindi, perchè anche la donna non ha sviluppato una mandibola a prova di marito infuriato?
Come dicevamo, non è questo il vero problema. Il vero problema sta nella tristezza che sorge nell'osservare i cosiddetti "scienziati" di oggi: sono così impegnati nel prendersi sul serio - fra quelli che scrivono queste cazzate e quelli che gliele pubblicano - che non hanno la minima possibilità di accorgersi di quanto ridicoli siano i loro "ragionamenti".
Massimo Mazzucco