(Nella Foto: Joseph Mengele)
di Gianni Elvezia
Il 9 dicembre 1946 un tribunale militare americano aprì un processo giudiziario contro 23 medici o amministratori sanitari tedeschi per la partecipazione in crimini di guerra contro l’umanità. I principali capi di accusa vertevano sul programma di eutanasia e su esperimenti scientifici su soggetti umani non volontari. Dopo piu’ di quattro mesi, i giudici americani proclamarono colpevoli 16 di loro. 7 furono condannati a morte e giustiziati il 2 giugno 1948.
Ma prima di annunciare il verdetto i giudici ebbero un problema cruciale: gli imputati, in loro difesa, avevano dichiarato che i loro esperimenti non differivano affatto da precedenti esperimenti effettuati su soggetti non consenzienti in America o in Germania prima del nazismo e che non esisteva alcuna legge o documento di riferimento che stabilisse cosa fosse legale o illegale nel trattare esseri umani per esperimenti medici. A quel punto, a processo iniziato da quasi un anno, due dottori americani che facevano da consulenti all’accusa prepararono un memorandum in sei punti che sarebbe stato la base giuridica per il giudizio dei dottori tedeschi. All’epoca del verdetto altri quattro punti furono aggiunti al memorandum ed i dieci punti divennero famosi come il 'Codice di Norimberga':12
Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona in questione deve avere legale capacità di dare il suo consenso e deve essere in grado di esercitare il libero arbitrio senza l'intervento di alcun elemento coercitivo di inganno di costrizione di falsità o di altre forme di imposizione o violenza; il soggetto deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi della situazione in cui è coinvolto tali da metterlo in posizione di prendere una decisione cosciente e consapevole. Quest'ultima condizione richiede che prima di accettare una decisione affermativa da parte del soggetto dell'esperimento lo si debba portare a conoscenza della natura, della durata e dello scopo dell'esperimento stesso, del metodo e dei mezzi con i quali sarà condotto, di tutte le complicazioni ed i rischi che si possano prevedere e degli effetti sulla salute o sulla persona che possano a lui derivare dal sottoporsi dell'esperimento. Il dovere e la responsabilità nel constatare la validità del consenso pesano su chiunque inizi, diriga o sia implicato nell'esperimento. E' un dovere e una responsabilità che non possono essere impunemente delegati ad altri.
L'esperimento dovrà essere tale da fornire risultati utili al bene della società e non altrimenti ricavabili con mezzi o metodi di studio; la natura dell'esperimento non dovrà essere né casuale né senza scopo.
L'esperimento dovrà essere impostato e basato sui risultati delle sperimentazioni su animali e sulla conoscenza della storia naturale, del morbo o di altri problemi allo studio, cosicché risultati antecedenti giustifichino lo svolgersi dell'esperimento.
L'esperimento dovrà essere condotto in modo tale da evitare ogni sofferenza o lesione fisica o mentale che non sia necessaria.
Non si dovranno condurre esperimenti ove vi sia già a priori ragione di credere che possa sopravvenire la morte o un'infermità invalidante, eccetto per quegli esperimenti in cui il medico sperimentatore si presta come soggetto.
Il grado di rischio da correre non dovrà oltrepassare quello determinato dalla rilevanza umanitaria del problema che l'esperimento dovrebbe contribuire a risolvere.
Si dovrà effettuare una preparazione particolare e particolari attenzioni dovranno essere usate al fine di mettere al riparo il soggetto dell'esperimento da possibilità anche remote di lesioni, invalidità o morte.
L'esperimento dovrà essere condotto solo da persone scientificamente qualificate. Sarà richiesto a coloro che lo conducono o vi sono comunque coinvolti il massimo grado di competenza e attenzione in tutte le fasi dell'esperimento.
Nel corso dell'esperimento il soggetto umano dovrà avere la libera facoltà di porre fine all'esperimento stesso se avesse raggiunto uno stato fisico o mentale per cui gli sembrera' improponibile il continuare a sottoporvici.
Durante l'esperimento lo scienziato responsabile deve essere pronto a interrompere l'esperimento stesso in qualunque momento qualora fosse indotto a credere in buona fede, dopo una ponderata riflessione e con tutte le sue facoltà e competenze, che la continuazione dell'esperimento potrebbe probabilmente provocare lesioni, invalidità o morte per il soggetto umano.
Nonostante l’accusa si basasse su questi punti, nessuno di essi compare citato esplicitamente su alcun documento del processo. Infatti il famoso “Codice di Norimberga”, contrariamente alla ampia credenza popolare alimentata da stampa, tv e cinema, non fu incluso in nessun codice penale, civile o di condotta professionale in America o in Germania3.
Infatti non citando esplicitamente il documento la corte aveva evitato che potesse venire a far parte del corpus del codice procedurale americano (basato sulla Common Law britannica), lasciando aperto uno spiraglio che aveva deciso di chiudere agli imputati, con effetti per loro, gli imputati, piuttosto fatali.
Nella percezione popolare però, dopo il processo ai barbari, perfidi e perversi medici nazisti, non si sarebbero potute più verificare tali aberrazioni che in ogni caso già violavano il giuramento di Ippocrate, specialmente perché ora la nuova democrazia portata dagli Alleati al resto del mondo avrebbe uniformato le pratiche mediche mondiali a quelle della progressiva ed illuminata Democrazia Americana che aveva punito i barbari medici nazisti.
Tale percezione popolare fu senza dubbio rinforzata dalla creazione dell’ONU nel 1945 e della sua agenzia medica OMS (WHO) fondata nel 1948 a Ginevra al posto della vecchia Lega delle Nazioni, un mese prima dell’esecuzione dei 7 medici nazisti. Ora c’era, si pensava, qualcuno che vigilava sull’applicazione dell’etica medica in tutto il mondo, specialmente sulla base del famoso Codice di Norimberga.
Ma questo non fu e peraltro non è affatto il caso: i medici della democrazia ispirazione di libertà e progresso per il resto del mondo, che è poi quello che il sistema americano pretende di essere, hanno dimostrato negli anni di non essere diversi dai mostruosi medici nazisti, e su scala globale con il beneplacito della OMS: l’unica vera differenza sembra consistere nel fatto che nessuno ha ancora il potere di impiccarli dopo un processo seguito ad una totale disfatta militare.
Gli esempi sono purtroppo molteplici, e conprovanti questa conclusione al di sopra di ogni dubbio. Elenchiamone solo qualcuno tanto per capire di cosa si stia parlando.
Dal 1946 al 1948 medici americani usarono in Guatemala prostitute per trasmettere di proposito la sifilide ed altre malattie a trasmissione sessuale a carcerati, degenti psichiatrici e soldati dell’esercito guatemalteco e testare l’efficacia della pennicilina nel trattamento della malattie sessuali.4 In seguito passarono a metodi piu’ spicci con dirette inoculazioni di batteri della sifilide su soggetti non consenzienti, infettando un totale stimato di 700 persone.
Scelsero di implementare questo programma in Guatemala perché fu reputato troppo rischioso da implementare in segreto negli Stati Uniti, e naturamente ebbero tutto l’appoggio della Sanità nazionale, dell’ufficio Pan-Americano della Sanità e del Governo guatemalteco5. In ogni caso studi con simili metodi furono continuati negli Stati Uniti, in Alabama, dal 1932 al 1972 avendo come soggetti non consenzienti agricoltori negri impoveriti di Macon Country a cui vennero fatti dei regali (esami medici gratuiti, pasti e persino assicurazioni sulle sepolture) per mantenerli sotto costante controllo, senza mai dire loro che erano infettati da sifilide e senza mai neanche cercare di trattarli per tale malattia6.
Gli stessi medici implicati nella ricerca in Guatemala continuarono la ricerca in Alabama. Se pensate che fossero una frangia, schegge impazzite del sistema medico, dovete ricredervi: erano tutti noti ricercatori e medici rispettati nell’ambiente e avrebbero continuato ancora per anni se nel 1972 il Washington Star non avesse ricevuto una denuncia anonima da parte di qualcuno coinvolto nel progetto stesso.
Nel 1950, il 26 e 27 settembre, cominciano le “Scie Chimiche” durante una supposta esercitazione simulante un attacco nucleare. Aerei militari Americani sparsero batteri per mezzo di palloni esplosivi sulla città di San Francisco7. In seguito dissero che i batteri erano innocui sebbene il batterio della serrata mascercens era nota come causa di infezioni respiratorie e urinarie fin dal 1800 (la veneziana Mona Prodigiosa)8. Gli esperimenti continuarono fino al 1969, se non continuano tuttora. Sempre nel 1950 una intera prigione femminile fu infettata con epatite virale da un ricercatore dell’Università della Pennsylvania9. Per restare in tema di prigioni, nel ’52 uno studio commissionato dal NIH fu eseguito in una prigione dell’Ohio in cui i carcerati furono iniettati (senza che lo sapessero) con cellule cancerogene vive.10 Ma non si limitarono ai criminali: nello stesso istituto che conduceva lo studio, Sloan-Kettering, 300 donne sane furono sottoposte allo stesso trattamento senza che fosse loro comunicato. I medici sapevano bene che era un metodo ottimo di trasmissione del cancro e percio’ non glielo dissero perché, come aveva detto un medico del programma sulle malattie veneree dell’Alabama “essi (i soggetti) non hanno diritti, sono solo materiale di studio”11.
La CIA, a quel punto, per non essere da meno, sparse la pertosse sulla Baia di Tampa, in Florida, causando un’epidemia in città che però uccise solamente 12 persone. Esperimento fallito.12
Nel 1953 medici della Commissione Americana per l’Energia Atomica volevano studiare l’effetto dello iodio radioattivo come causa di aborti e morti infantili, così decisero di darlo come medicina a donne incinte. Inoltre lo inocularono anche a neonati “per vedere l’effetto che fa”.11Nel 1956 invece si provarono nuove armi batteriologiche: le zanzare13. Milioni di insetti furono rilasciati in un posto ideale per loro come la Florida. Fu un successo: tifo ed encefalite colpirono gli abitanti delle zone “ripopolate”14.
Ma meglio ancora, nel 1962, in piena epoca di Nuova Frontiera e del Presidente più fotogenico della storia degli USA, il futuro (due anni dopo) Vice Presidente dell'Associazione Americana contro il Cancro iniettava in un cronicario di Brooklyn cellule cancerogene vive a pazienti ebrei per “Scoprire come il corpo si difende dale cellule cancerogene”15. Immaginate quanta possibilità di difendersi dal cancro avevano i degenti di un cronicario… come pure malati terminali di cancro che, con la scusa di sottoporli ad un trattamento che potesse curarli, vennero irrorati con radiazioni massiccie in tutto il corpo dai medici del Dipartimento della Difesa. I medici sapevano di averla fatta sporca e si assicurarono che solo le iniziali comparissero nei documenti dell’esperimento16.
Alcuni invece pensavano che se i soggetti fossero stati in buona salute sarebbe stato meglio per la Scienza, cosi i medici della Agenzia per il Supporto Atomico esposero a radiazioni equivalenti a 7500 radiografie a raggi X alcuni poveri negri che pensavano di avere avuto un controllo medico gratuito, dal 1960 al 1971.1718 Si pensa che 20 dei 90 soggetti morirono a causa delle radiazioni.19
Dal 1963 al 1973 si effettuò un esperimento che uno dei medici coinvolti disse che “Puzzava un po’ di Buchenwald”. In Oregon e Washington prigionieri vennero pagati 5 dollari al mese per la durata dell’esperimento e con un bonus di 100 dollari alla fine dell’esperimento quando furono sottoposti a vasectomia. Perché la vasectomia? Perché “Non si doveva contaminare la popolazione con mutanti generati dalle radiazioni” a cui erano stati esposti i prigionieri!20
Ma sono solo i cattivi militari. Certamente luminari non farebbero queste cose…. eccetto che Jonas Salk, l’inventore della vaccianzione antipolio, usava bambini ignari per le inoculazioni.21 Ma era per il Bene del Mondo, ed il gioco valeva la candela. Anche Mengele, che secondo alcuni dopo la Guerra avrebbe lavorato in un ospedale canadese22, sarebbe stato d'accordo, si sarebbe portati a pensare...
Naturalmente queste cose ora non accadono più, di sicuro. Dicevano così anche dopo il processo di Norimberga. Fidatevi, sono medici, per Esculapio!
Ecco qui di seguito un esempio recente di esperimento batteriologico per cui non si hanno particolari sull'agente usato che le autorita' competenti hanno solo assicurato essere innocuo senza specificare che cosa fosse:
E' possibile vedere l'intervista completa a Leonard Cole sul sito "Democracy Now!".23
Fonte: il blog di Gianni Elvezia (Pike Bishop) sul Portico DipintoNota di Takeda Shingen: Pike avrebbe potuto andare avanti per svariate pagine di esempi ben documentati, ma ormai aveva la nausea. Dal mio canto io non avrei neppure iniziato sapendo di non avere lo stomaco per queste cose e che it's just a ride...