L'UOMO CHE GUIDA IL MONDO
Bush è stu-pe-fa-cen-te. Predicar bene e razzolar male è già una notevole caratteristica di una certa mentalità, molto diffusa fra gli evangelisti americani, che più si scagliano contro la pornografia più vengono beccati con l'amante minorenne, più parlano di moralizzare la Casa Bianca più rubano a palate, più parlano di pace più portano guerra, ma quando lo si riesca fare contemporaneamente, davanti alla stessa platea, con metà della bocca che dice una cosa e l'altra metà che la smentisce, ci troviamo di fronte ad un vero capolavoro della natura umana. Degno del Lombroso.
Ieri Bush stava parlando dell'Iraq, dove ben 17 partiti iscritti alle elezioni di Gennaio hanno chiesto al governo provvisorio di Allawi di rimandarle di sei mesi, poichè non ci sono i requisiti organizzativi e di sicurezza per permettere che si svolgano regolarmente fra qualche settimana. Al che Bush, col tono sicuro del padre di famiglia che conosce il bene i figli suoi, ha detto seccamente ''The elections should not be postponed. It's time for the Iraqi citizens to go to the polls and that's why we are very firm on the Jan. 30 date". Le elezioni non vanno rimandate, è ora che i cittadini iracheni… ...vadano alle urne, e insistiamo fortemente sulla data del 30 Gennaio.
E alla domanda sul perchè questa fermezza, il Presidente ha risposto: ''the world will be amazed that a society has been transformed so quickly'', che il mondo resterà stupefatto di come una società si sia trasformata così rapidamente. Se lo dice lui, che a Baghdad va a far la spesa tutti giorni…
Ma la cosa stupefacente è che poco dopo, rispondendo invece alla domanda di un giornalista sull'Ucraina, Bush ha affermato: ''I think any election, if there is one, ought to be free from any foreign influence'', io penso che un'elezione, se ci sarà, dovrebbe essere libera da una qualunque influenza estera. E tanto per riaffermare il concetto, poco dopo ha aggiunto: "Any election in any country must reflect the will of the people and not that of any foreign government.'' Qualunque elezione, in qualunqe paese, deve riflettere la volontà del suo popolo e non quella di una qualunque nazione straniera.
Si vede che i 17 partiti iracheni che hanno chiesto il rinvio devono essere tutti o norvegesi o messicani infiltrati.
Ma non basta, perchè senza ciliegina anche il pasto più abbondante non è mai completo: alla fine della conferenza stampa, fra i salamelecchi e le formule di rito, Bush si è ricordato di ringraziare pubblicamente i leader della Polonia e delle Lituania, per essere intervenuti a fare da mediatori nella tesa situazione ucraina. (A favore di Yushenko, ovviamente).
Massimo Mazzucco