La morte di Baldoni
27.08.04 - C‘è qualcosa di molto diverso in questo omicidio, lo sentiamo tutti. C’è di colpo un senso di cruda realtà, che ha preso il posto di quello scetticismo diffuso con cui ormai accoglievamo quasi tutte le notizie che ci arrivavano dall’Iraq.
E non certo per colpa nostra: dopo la sceneggiata in troppe puntate dei tre italiani ricomparsi giusto in tempo per votare, in qualche modo ci si aspettava che anche per Baldoni la verità fosse diversa da ciò che ci si diceva.
E invece nel suo caso è stato tutto semplicissmo, tutto lineare, ... ... tutto secondo manuale: rapimento, richiesta, rifiuto, esecuzione. Tutto semplice, tutto crudo, e di colpo tutto vero.
Rimane ora da domandarsi dove possa stare il cui prodest in una operazione che garantiva fin dall’inizio, per chiunque l’avesse pianificata, un finale tragico, e quindi inutile. Ma in casi come questo la verità può anche essere molto più piccola e meschina di quello che si immagina.
Berlusconi ne ha subito approfittato per generalizzare come solo lui sa fare, parlando di “un atto che non ha nulla di umano e che d'un colpo cancella secoli di civiltà per riportarci ai tempi bui della barbarie”. Ma proprio questo suo lapsus freudiano, rivelatore di un desiderio ormai nemmeno più tanto inconscio, suggerisce come questa volta non ci debba essere nessun disegno da proteggere, nessuna strategia da cammuffare, nessun secondo fine da nascondere.
Che poi lui abbia voluto anche proclamare la “ferma determinazione a combattere il terrorismo dovunque e in tutte le forme in cui si manifesti'', quando lui stesso è il primo ministro del paese invasore che avrebbe motivato proprio quell’assassinio, è una tipo di distrazione al quale ormai non facciamo più caso.
Resta invece il fatto che in qualche modo, al di là delle parole, anche il tono di Berlusconi – persino il tono di Berlusconi - sembrava vero.
Forse, se mai Baldoni ci avrà fatto un ultimo regalo, sarà stato quello di riportare tutti coi piedi per terra, sbattendoci in faccia una realtà che avevamo ormai dimenticato. Combattere, soffrire, morire, stavano diventando per noi parole vuote, da tanto ne hanno abusato negli ultimi mesi politici e giornalisti insieme.
Ora invece, toccati nel profondo dallo sguardo pulito di quell’uomo, sappiamo di nuovo cosa sia la realtà, e diventerà più difficile propinarci quintali di bufale giornaliere, come stava accadendo ormai da troppo tempo. Almeno quello.
Massimo Mazzucco
E' necessario essere iscritti e loggati per postare commenti.