IL VIZIO DEL BULLDOZER, IL VIZIO DEL MURO
Saranno anche pieni di buona volontà, i nuovi falchi travestiti da colomba di Sharon, che "fanno i bravi" davanti al mondo nel ritirarsi dalla striscia di Gaza, ma il loro atteggiamento di fondo sembra tradire invece una forma di ostilità ormai congenita, difficilmente removibile in tempi ragionevoli.
Forse per una forma di dispetto infantile, forse per un senso di "dissacrazione" incombente, o forse semplicemente per odio secolare, fatto sta che non appena i coloni saranno rientrati in territorio israeliano, le loro 1.200 abitazioni verranno rase al suolo dai bulldozer di Sharon. La spiegazione che ci ha dato Condolezza Rice, d'altronde, ... ... è talmente logica che nasconde chiaramente una verità ben diversa ed impronunciabile: "The view - ha detto il nuovo Ministro degli Esteri americano - is that there are better land uses for the Palestinians to better address their housing needs." "Si pensa che ci siano modi migliori per i palestinesi per risolvere i loro bisogni abitativi". Tipo? Dormire sulle macerie? Scavarsi delle tane sottoterra? Ma poi, che razza di "libertà" sarebbe, questa? Non si poteva lasciarlo decidere a loro, quali sono i loro "bisogni abitativi?"
In compenso, per dimostrare quanto intendano allentare le tensioni locali, i top guns israeliani hanno fatto sapere che la "barriera di protezione" - che già circonderà tutta Gaza - si estenderò anche verso il mare. Sarà una barriera sommersa, profonda quasi due metri, che partirà dalla spiaggia, e si estenderà per quasi un chilometro verso il largo. Di questa, i primi centocinquanta metri saranno un vero e proprio muro di cemento, che raggiunge il fondo marino.
Grazie Italia, grazie Europa, che avete fatto sentire la vostra voce nel momento più delicato della storia di un intero popolo: sarà davvero bello vivere nel "libero stato di Palestina", provincia occidentale di Gaza. Valeva davvero la pena di veder morire tutta quella gente, e di aspettare tutti questi anni, per tornare finalmente padroni in casa propria.
Massimo Mazzucco