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Sembra in ogni caso che siamo di fronte ad un fenomeno destinato a ripetersi sempre più spesso nel futuro: la comparsa sul mercato di soluzioni tecnologiche a basso costo, per produrre energia pulita, nell’unica dinamica che sia realmente in grado di porre fine allo strapotere di un’industria energetica basata essenzialmente sul carbonfossile. Stiamo parlando della dinamica bottom-up, cioè dal basso verso l’alto.
Se aspettiamo che sia la classe politica, docilmente asservita allo stesso potere che dovrebbe combattere, ad introdurre alternative energetiche veramente radicali ed efficienti, possiamo anche smettere di sognare. Ci vedremo “regalare” al massimo un’auto “ibrida” ogni tanto, per placare il nostro bisogno di risolvere in qualche modo la questione energetica, ma restiamo comunque all’interno di un paradigma basato essenzialmente sul carbonfossile. Che tu vada a benzina, a gasolio o a batterie, devi comunque usare un’energia prodotta inizialmente dal carbonfossile. Lo stesso dicasi per soluzioni come il solare o l’eolico, che sembravano molto promettenti sulla carta, ma poi per qualche strano motivo non sono mai riuscite a decollare.
Ben venga quindi ogni nuova soluzione veramente alternativa – per quanto “casalinga” possa essere, per quanto efficiente possa risultare – perchè soltanto dal basso potrà innescarsi la dinamica necessaria per liberarsi da un sistema energetico che attualmente controlla il mondo intero. Questo controllo è basato su una limitazione talmente drastica dell’offerta, ottenuta con la soppressione sistematica di ogni potenziale alternativa (vedansi appunto le “sfortune” del solare e dell’eolico), … … che di fatto ci lascia una sola scelta disponibile: o ti attacchi a questo cavo, oppure fatti una bella scorta di candele e di legno da bruciare, perchè da oggi torni a vivere nell’età della pietra.
E siccome il cavo è mio, il prezzo dell’elettricità lo decido io.
Il nostro destino era già segnato nel momento in cui J.P.Morgan pose a Tesla la fatidica domanda: “Can we put a meter to it?” (“Possiamo attaccarci un contatore?”) La risposta fu “no”, e da quel momento sappiamo tutti come andarono le cose.
Ebbene, sarà la stessa legge “mercantile” della domanda e dell’offerta a risolvere il problema che ha creato. Nel momento in cui gli individui non avranno più bisogno di attaccarsi per forza a quel cavo maledetto, perchè potranno produrre da soli energia sufficiente da non restare comunque tagliati fuori dalla società, verrà di colpo a mancare l’arma del ricatto che ci ha reso fino ad oggi schiavi di un monopolio energetico globale.
Bisogna stare attenti a usare le “leggi di mercato” per scopi diversi da quelli per cui sono nate, perchè prima o poi finiscono per rivoltarsi contro gli stessi che hanno cercato di approfittarne.
Massimo Mazzucco
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Arriva il primo sistema di riscaldamento domestico residenziale a idrogeno
Roma, 2 gen. - L'idrogeno per il riscaldamento degli edifici residenziali. Si tratta di H2ydrogem®, il sistema messo a punto dall'azienda piemontese, Giacomini Spa, che verrà presentato a Klimahouse 2012, in programma tra il 26 e il 29 gennaio alla fiera di Bolzano, che permette di produrre calore a zero emissioni.
H2ydrogem® è un innovativo combustore catalitico che permette di produrre energia termica in maniera totalmente indipendente dall'utilizzo di combustibili fossili. Utilizza semplicemente idrogeno, prodotto mediante fonti rinnovabili, e aria, prelevata in atmosfera per produrre il calore che serve a riscaldare gli ambienti dell'abitazione.
Il combustore permette ad idrogeno e ossigeno di combinarsi in una molecola di acqua, liberando contemporaneamente calore. L'assenza di carbonio nei reagenti determina una reazione senza emissioni di Co2 (gas serra clima-alterante), mentre la bassa temperatura di combustione (senza fiamma e intorno ai 300°C) evita la formazione di Nox, ossidi di azoto fortemente inquinanti e nocivi per la salute.
''Abbiamo intrapreso la ricerca sulla produzione di calore mediante idrogeno ben dieci anni fa perché siamo convinti che l'idrogeno avrà sempre più un ruolo fondamentale nella gestione energetica dei prossimi decenni'' ha dichiarato Servilio Gioria, capo progetto di Giacomini Spa.
Il problema principale del nostro futuro energetico, secondo Gioria, "sarà l'immagazzinamento dell'energia prodotta per vie rinnovabili per il suo utilizzo in un secondo tempo. H2ydrogem® risolve questa problematica: grazie all'utilizzo di una fonte pulita, possiamo catturare l'energia elettrica inutilizzata, metterla in un serbatoio sottoforma di idrogeno e poi usarla per riprodurre energia sia termica che elettrica. Il tutto senza emettere anidride carbonica nè ossidi di azoto, ma semplicemente innocuo vapore acqueo".
Fonte
Adnkronos
(Grazie a CNJ per la segnalazione).