Con i soliti toni strombazzanti da scoop che solo i non-informati utilizzano, il Mattino ha lanciato ieri un "ESCLUSIVO" intitolato «11 settembre, camorra informata in anticipo dell'attentato. Leggi il racconto choc del pentito».
L'articolo, in sintesi, dice: "Alcuni esponenti della camorra napoletana erano a conoscenza degli attentati alle torri gemelle di New York (11 settembre del 2001), ma anche delle bombe nella stazione di Madrid (11 marzo 2004). [...] È il contenuto di un verbale di interrogatorio firmato da un collaboratore di giustizia di nuova generazione.[...] Ma ecco come la camorra avrebbe conosciuto l’esistenza dell’attacco alle torri di Manhattan: Rachid ricevette una telefonata da un altro suo sodale, con cui dialogava in spagnolo. Al termine di questa telefonata, Rachid parlò con Angelo D’Alterio, dicendogli che sarebbe accaduto qualcosa utilizzando degli aerei; per ”qualcosa” si intendeva un attentato [...] tutto pochi mesi prima dell’attentato che ha cambiato la recente storia dell’Occidente, evidentemente all’insaputa - ammesso che sia vero il racconto del pentito - delle attività di intelligence delle polizie di mezzo mondo."
Quindi, la notizia sarebbe che la camorra ha avuto a che fare con un certo Rachid, il quale era a conoscenza dell'attentato in anticipo, ed è stato visto in giro con un "marocchino" che sarebbe poi risultato fra i 19 presunti dirottatori.
Sai che scoop.
Forse al Mattino non sanno che entro la primavera del 2001 c'erano rimasti solo più i pinguini a non sapere che ci sarebbe stato un attentato alle torri gemelle. Guardate questo video, ad esempio:
Quello che parla è un informatore dell'FBI, Randi Glass. L'uomo di cui parla, ... ... R. G. Abbas, è un agente dell'ISI (servizi segreti pakistani). La cena a cui fa riferimento risale al luglio 1999. L'FBI ovviamente lo sapeva. Omar Saeed Sheik, uno dei "finanziatori" del piano terroristico, ha riconosciuto di lavorare per l'ISI. E' quindi evidente che all'interno dell'ISI molti sapessero del progetto, visto che lo stavano preparando loro (per conto della CIA, ovviamente).
A sua volta Richard Clarke ha dichiarato che entro la primavera del 2001 "più di 50 uomini nella CIA erano a conoscenza del piano." Susan Lindauer, ex-asset della CIA per i contatti con l'Iraq, lo ha confermato in una lunga conferenza stampa.
Per quel che riguarda poi l'affermazione del Mattino che tutto cià avveniva "evidentemente all’insaputa delle attività di intelligence delle polizie di mezzo mondo" c'è solo da mettersi le mani nei capelli. Almeno una decina di servizi segreti di diverse nazioni - se non di più - erano a perfetta conoscenza del piano in anticipo, ed avevano pure avvisato gli USA ripetutamente.
In particolare, "L'MI-6 ha avvisato i servizi di intelligence americani di un progetto per dirottare e schiantare aerei passeggeri contro edifici civili due anni prima degli attentati". Lo ha scritto il London Times, non l'ho detto io.
Come vedete, entro la primavera del 2001 la storia degli attentati era diventata il segreto di pulcinella per chiunque, a livello internazionale. Solo chi si occupava di giardinaggio e di apicultura non lo sapeva.
Oltre ai giornalisti italiani, a quanto pare, visto che ritengono "sorprendente" che un Rachid qualunque fosse al corrente dell'operazione.
Massimo Mazzucco
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