Ignazio Marino deve essere seriamente coinvinto che il resto dell'umanità sia costituito esclusivamente da fessi come lui. Non si spiegherebbe altrimenti il suo patetico tentativo di riabilitarsi in extremis sulla faccenda degli scontrini, proponendo una tesi "gombloddista" che non sta nè in cielo nè in terra.
Ricordate i famosi giustificativi nei quali si leggeva "Io sottoscritto Ignazio Marino... dichiaro di aver cenato con Gesù Cristo, la Madonna e San Giuseppe per motivi istituzionali"? Ebbene, sentito
ieri in procura, Marino ha dichiarato: "Le firme sui giustificativi delle spese sono false e alcune sono state fatte mentre ero all’estero."
Ad aggiungere peso alle sue dichiarazioni si è messo anche il suo avvocato, Musco, che ha chiarito meglio il meccanismo con cui venivano generati quei giustificativi: “Nella quasi totalità dei casi”, ha detto Musco, “i giustificativi alle spese ricollegano la causale della cena alla tipologia dell’ultimo appuntamento della giornata programmato nell’agenda del sindaco“.
In altre parole, se per caso l'ultimo appuntamento della giornata era stato con San Giuseppe, ...
... gli stupidi burocrati del comune "attribuivano" automaticamente la cena di Marino ad un incontro di lavoro con S. Giuseppe, e poi falsificavano la sua firma perchè magari nel frattempo il sindaco era andato all'estero.
Ma quanto bisogna essere imbecilli, per credere ad una storia del genere?
Se infatti questa tesi fosse vera, resta solo un piccolo problemino da risolvere:
con chi sei andato a cena quella sera, caro Marino, visto che S.Giuseppe nega comunque di essere mai stato al ristorante con te?
E' questo il vero problema, che rimane per ora del tutto irrisolto. L'astuzia della supercazzola, infatti, sta nel tentativo di spostare il problema su "chi" abbia firmato i giustificativi, per distoglierlo da chi abbia cenato effettivamente con Marino nelle date incriminate.
E a quanto pare i giornalisti ci stanno cascando in pieno, visto che nella conferenza stampa di oggi Marino ha ripetuto la stessa tesi, senza che nessuno si sia minimamente permesso di obiettare.
Sia chiaro, al sottoscritto frega poco o nulla dei quattro soldi che Marino avrebbe sottratto alle tasche dei cittadini. I furti reali sono ben altri, lo sappiamo tutti, e quella di Marino rischia di diventare solo una distrazione dal vero problema della corruzione nel nostro paese. Ma c'è una parte di me che si indigna e si ribella, quando vengo preso per il culo in maniera così eclatante, con una palese e inaccettabile violazione della logica più elementare.
Che i fessi rimangano fessi, se lo desiderano, ma non si sognino mai di far passare per fessi anche tutti gli altri.
Massimo Mazzucco