Uno dei film di propaganda antinazista più inquietanti prodotto da Disney nel 1943.
Contiene molte immagini simboliche forti con rimandi a diversi archetipi che tutti abbiamo interiorizzato.
Ma se questa fase della propaganda di guerra è ben nota ed esistono (e sono facilmente reperibili) diversi studi interessanti sui film prodotti che possono certamente aprire gli occhi a molta gente sulle tecniche manipolatorie usate, rivelandosi quindi utili strumenti per comprendere ad esempio la differenza tra propaganda bianca (piuttosto esplicita) e propaganda nera (nascosta, che veicola messaggi tramite l'utilizzo di simbologie, immagini e trucchi verbali non chiaramente evidenti a livello cosciente dallo spettatore tipo ma in grado di evocare emozioni innescando automatismi mentali), ciò che forse deficita da parte degli esperti è un nutrito numero di studi o approfondimenti sugli effetti e l'uso massiccio delle moderne tecniche di propaganda in tempo di pace, nel cinema di oggi.
La propaganda televisiva così come quella utilizzata dai mass media del giornalismo e della comunicazione è infatti affrontata molto più in profondità e in un nutrito numero di testi rispetto a quella cinematografica moderna per la quale non si trovano molti scritti in circolazione.
Ma il potere del cinema come mezzo di persuasione occulta e orientamento delle masse, oltre alla sua non indifferente capacità di ridisegnare se non proprio di costruire concetti e valori morali è pari a quello più noto e non meno inquietante attribuito alla televisione. Una considerazione a questo punto è d'obbligo: 100 anni di pellicole non possono non aver ottenuto alcun effetto sulla psiche di massa; e appena ci si pensa, ci si rende immediatamente conto di quanti atteggiamenti, idee, gusti e perfino linguaggio, abbiamo trasferito dal buio di una sala alla nostra vita quotidiana.
Parliamo allora di Hollywood perchè c'è una strana tendenza nel pensiero comune ad attribuire il cinema di propaganda alle due grandi guerre e nello specifico alle tre grandi dittature di inzio secolo: quella fascista, quella comunista e quella nazista. Si troverà quindi molto materiale di studio in merito a questi argomenti, un po' meno sul cinema di propaganda antinazista o anticomunista americano, quasi nulla invece sul fatto che nel cinema a stelle e striscie la propaganda non è mai cessata e continua tutt'oggi.
Uno dei fatti poco noti è che nel 1953, per iniziativa del presidente Eisenhower, viene fondata l'agenzia U.S.I.A. (United States Information Agency). [6]
Viene creato un collegamento diretto tra Hollywood, il pentagono e Washington; lo scopo dichiarato è il seguente: “...Influenzare le attitudini e le opinioni del pubblico estero in modo da favorire le politiche degli Stati Uniti d’America… e di descrivere l’America e gli obiettivi e le politiche americane ai popoli di altre nazioni in modo da generare comprensione, rispetto e, per quanto possibile, identificazione con le proprie legittime aspirazioni… e dimostrare e documentare di fronte al mondo i disegni di coloro che minacciano la nostra sicurezza e cercano di distruggere la libertà” [7]
Top Gun di Tony Scott (1986)
E' probabile che sia a causa delle numerose polemiche se la lunghissima attività dell'usia finisca ufficialmente il primo ottobre 1999 con la chiusura dell'agenzia, anche se è lecito pensare che in realtà la mossa sia stata soltanto politica ma che l'attività continui sotto altre forme più invisibili. Ad esempio viene tranquillamente certificato che una delle sezioni dell'agenzia che si occupava della propaganda tramite i Broadcasting media, sta continuando la sua attività in modo indipendente (come un'entità separata dal Dipartimento di Stato). [9]
Forse la data non è casuale dato che nella produzione cinematografica statunitense, da almeno due anni prima dell'11 settembre, iniziano a celarsi operazioni di propaganda che sembrano studiate appositamente per creare uno strato psicologico adatto per un evento che non è ancora avvenuto. Si prepara cioè il pubblico a reagire in un dato modo. Se l'Usia fosse stata ancora in piena attività nel 2001, con le già numerose polemiche in corso, la cosa sarebbe potuta apparire alquanto imbarazzante.
Ricordate ad esempio il famoso (o famigerato) documento del PNAC redatto nel 2000 (Project for the New American Century) [10] dove appare la profetica frase che auspica un evento traumatizzante come “Una nuova Pearl Harbor”? In effetti, dopo l'11 settembre 2001 tutti i media americani e di rimando anche molti di quelli europei hanno associato e paragonato quell'atto terroristico all'attacco Giapponese avvenuto a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 che provocò l'entrata in guerra degli Stati Uniti.
C'è da dire però che tutte le nuove generazioni e specialmente i giovani americani (che se gli mostri una mappa del loro paese non ti sanno nemmeno indicare dove abitano), non hanno memoria di questo evento legato alla seconda guerra mondiale. Perchè il paragone utilizzato dai media fosse efficace e suscitasse il giusto stato emotivo facendo ben comprendere al pubblico televisivo di che si stava parlando, ci sarebbe stato bisogno di un ricordo emotivo chiaro e ben impresso nella memoria collettiva di ciò che fu e rappresentò per gli Americani l'evento storico di Pearl Harbor.
Con uno straordinario tempismo e con una delle più incredibili coincidenze di cui si abbia notizia, pochi mesi prima dell'11 settembre 2001 viene distribuito in tutto il mondo con grande pubblicità l'orrendo blockbuster di Michael Bay: “Pearl Harbor”. Un polpettone di propaganda che ricorderà a tutti quello che fu definito il giorno dell'infamia sottolineando il coraggio, la determinazione, la sofferenza ma anche la rivincita del popolo americano. (Ovviamente la storia, quella vera, è ben diversa e meno patriottica di quella mostrata nel film [11]).
Che si tratti o meno di una coincidenza, è indubbio che l'uscita di questo film, dai quattro ai sei mesi prima (a seconda delle località) dell'evento terroristico più grave della storia moderna, ha creato nel pubblico un'aspettativa emotiva, un ricordo fabbricato e instillato e una situazione psicologica che è stata attivata successivamente permettendo quindi una manipolazione del pensiero comune. Messaggi di questo tipo, in tutti quegli eventi che vengono poi scoperti come operazioni di propaganda (per questo fatto in particolare anche se si è legittimati a pensarlo, non ci sono ancora le prove), fanno parte dell'indottrinamento manipolato attraverso gli stati emotivi.
Pearl Harbor di Michael Bay (2001)
Tempo fa un caro amico mi disse: “La funzione di Hollywood è quella di ridefinire le leggi della fisica in modo che poi la gente si convinca di vivere in un cartone animato”.
Sembra una battuta ma in realtà le cose stanno proprio così. Per molto tempo mi sono interrogato sul perchè quasi tutti (compreso chi scrive) hanno inizialmente accettato i crolli delle torri gemelle senza rimanere stupefatti dal fatto che i due giganti di 400 metri ciascuno si siano disintegrati in polvere. Com'è possibile che il pubblico non abbia avvertito una evidente incongruenza tra la percezione che si dovrebbe avere di un crollo strutturale e ciò che poi è effettivamente avvenuto? C'è un motivo per cui dalla stragrande maggioranza della gente sembra sia scomparso qualsiasi barlume di spirito critico?
In realtà i motivi sono molteplici: Lo shock dell'evento ha paralizzato le coscienze di sicuro, ma una volta superato lo shock? Non abbiamo forse visto centinaia di volte i filmati delle demolizioni controllate dei grattacieli per non porci almeno una domanda? In realtà uno dei problemi sicuramente è proprio questo: abbiamo visto talmente tante volte immagini simili che inconsciamente accettiamo quei crolli perchè li abbiamo assimilati e li riteniamo possibili. Il cinema poi ce ne ha mostrati a bizzeffe. Può disintegrarsi a quel modo un grattacielo? Sicuramente si, da qualche parte lo abbiamo già visto succedere e il nostro inconscio lo sa:
Immagini da: "Independance Day" di Roland Emmerich (1996)
Independance Day, tra le altre cose, mostra anche un presidente che combatte fianco a fianco con il suo esercito, il suolo americano invaso, attaccato e distrutto; uno degli slogan pubblicitari recitava: “Speriamo di non vedere mai un giorno simile” (siamo nel 1996). Sarebbe un errore sottovalutare i messaggi che recepiamo a livello inconscio da ogni singolo film; ecco perchè 100 anni di cinema, come detto prima, hanno prodotto i loro effetti.
E che dire del film “Fight Club” del 1999 in cui il simbolo della distruzione sociale si concretizza alla fine con l'immagine simbolo di grattacieli che vengono fatti implodere in un modo del tutto simile a quello delle torri gemelle?
Fight Club di David Fincher (1999)
Quanti modi subdoli esistono per orientare le opinioni?
Ci sono ad esempio tecniche basate sulla sottrazione, cioè sul “non mostrare”.
Facciamo un altro esempio: “Munich” uno dei film recenti di Steven Spielberg; un ottimo film senza dubbio, ma anche un film che utilizza metodi di propaganda per orientare il nostro giudizio sui fatti cui assistiamo.
Il film, basato su eventi reali, racconta la reazione Israeliana all'attentato delle olimpiati di monaco del 1972 tramite l'azione denominata “Ira di Dio” eseguita in vari paesi dai servizi segreti del Mossad. [12]
Apparentemente il film non prende chiaramente le parti di nessuno, si tratta di una pellicola molto cruda che nelle intenzioni vuole soltanto raccontare gli eventi mostrando, senza giustificarla, tutta la violenza generata da ideologie o amor patrio. Spielberg dedica anche una sequenza a un incontro fortuito tra terroristi palestinesi e agenti segreti israeliani in cui entrambi espongono le loro ragioni.
Film imparziale quindi? Niente affatto; l'opera di propaganda è a livello sottile e come dicevamo gioca sulla sottrazione. Nel film abbiamo modo di vedere non soltanto gli uomini del servizio segreto israeliano e la loro determinazione e brutalità; ma anche le loro famiglie. Vediamo le mogli, le amanti, le mamme; la figura femminile nell'interezza dei suoi ruoli a ricordarci che queste persone sono come noi, hanno i nostri stessi desideri, sogni e aspirazioni e sono quindi piene di umanità. Mentre da parte Palestinese, nonostante in superfice ci si preoccupi di esporre anche le loro ragioni, non viene mai mostrata alcuna donna. Inconsciamente siamo portati a percepire i Palestinesi soltanto come guerrieri e non come padri di famiglia a differenza di come vengono dipinti i loro antagonisti.
Munich di Steven Spielberg (2005)
Nel film “Terremoto” del 1974, una frequenza sonora a 16 hertz (Praticamente inudibile) viene mescolata al rombo sordo della scossa tellurica presentato con l'allora innovativo sistema sensoround (una specie di dolby stereo ante litteram) e il risultato è che il pubblico abbandona la sala angosciato portandosi pure appresso gli incubi nei giorni successivi alla visione. Cos'era successo? Che una tecnica di tortura sviluppata dalla Cia (la frequenza a 16 hertz) fu trasferita dalle stanze dei servizi segreti direttamente alla mecca del cinema per decretare il successo del polpettone Hollywoodiano.
Un film ha molti mezzi a disposizione per riuscire nel suo intento di creare un'illusione credibile che ci appassioni: Il linguaggio dell'immagine, la storia, i dialoghi, la narrazione, la recitazione, la musica, gli effetti sonori, gli effetti speciali, il montaggio. Ma tutti questi strumenti possono essere utilizzati anche dalla propaganda al fine di veicolare i suoi messaggi.
Alla fine del 1991, con la prima guerra del Golfo, uscì nelle sale l'ultimo film di animazione Disney: “Aladin”; ci credereste che questo film per bambini uscì non a caso in quel periodo e che si trattava chiaramente di un film di propaganda contro i popoli arabi?
Eppure le cose stanno proprio così; le prime polemiche scoppiarono sulla canzone iniziale del film e in dettaglio per alcune frasi che suscitarono proteste di razzismo perché utilizzavano stereotipi negativi sul popolo Arabo obbligando così la Disney a rivedere i testi producendo una seconda versione del film. [13]
Ma la cosa non finisce qui: il film, non soltanto mostra un Aladino disegnato su modelli occidentali (ci si ispirò a Tom Cruise) ma anche la principessa e il sultano buono conservano una carnagione più chiara rispetto agli altri personaggi arabi presenti. Tutti i personaggi negativi infatti, da Jafar alle guardie, ai mendicanti etc. Presentano tratti e carnagione mediorientali e lo stesso Aladino, appare di carnagione più scura quando è un ladruncolo che vive nella povertà, mentre si schiarisce improvvisamente in alcune immagini quando viene trasformato in un principe ricco.
L'ultima immagine è tratta da "Topolino e il fagiolo magico" 1963 e mostra un'intera sequenza animata dove è esplicita un'erezione mentre la crescita della pianta emerge dalle nuvole.
Il 1905 rappresenta un anno particolarmente importante per la disciplina psicoanalitica; vengono infatti pubblicati i "Tre Saggi sulla teoria sessuale" di Freud, uno dei suoi scritti che ha avuto maggiore risonanza.
Il secondo dei tre saggi racchiude le riflessioni intorno ad un aspetto unico e mai fino a quel momento messo in luce: i momenti espressivi della sessualità che si intrecciano con la condizione infantile. “Nessun autore, per quel che ne so, ha riconosciuto chiaramente la regolarità, la normalità di una pulsione sessuale nell’infanzia [...]. (Freud, 1905, p. 484).
Che sia ora un caso che Edward Bernays fosse il nipote di Sigmund Freud e che Disney abbia colto al volo le teorie di uno e le tecniche manipolatorie dell'altro?
Guarderete ancora un film nello stesso modo perchè tanto: "Un film è soltanto un film?"... Buona Visione!
Federico Povoleri
Fonte Il Portico Dipinto
• 1. Edward Bernays - Propaganda. Della manipolazione dell'opinione pubblica in democrazia (Lupetti 1996)
• 2. Propaganda se la conosci la eviti: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3379
3. Anthony Burgess dall'archivio Kubrick: http://www.archiviokubrick.it/opere/film/am/burgess.html
4. Accoglienza del film "L'ultima tentazione di Cristo": http://it.wikipedia.org/wiki/L%27ultima_tentazione_di_Cristo#Accoglienza
5. Hitchkock Propaganda: http://www.screenonline.org.uk/film/id/444871/
6. USIA: http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_Information_Agency
7. Polvere sotto il tappeto – Propaganda e antipropaganda nel cinema statunitense: http://www.underwater-echoes.com/?page_id=427
8. Communications and Propaganda: Difference causes controversy - http://news.google.com/newspapers?nid=888&dat=19720405&id=OfwmAAAAIBAJ&s...
9. United States Information Agency - Abolition and restructuring: http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_Information_Agency#Abolition_and_restructuring
10. PNAC: http://en.wikipedia.org/wiki/Project_for_the_New_American_Century
11. Pearl Harbor: il grande inganno di Franklin Delano Roosevelt - http://www.storiainrete.com/25/
12. Massacro di Monaco: http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Monaco
13. Aladdin: http://disneyandmovies.pbworks.com/w/page/17905678/4%20Aladdin
14. Articolo: http://lightshadowslight.blogspot.it/2012/07/is-disney-racist.html
15. Libro: http://www.amazon.it/Linvenzione-della-tradizione-E-Hobsbawm/dp/88061624...
• 16. Claude Lévi-Strauss, Le Père Nöel supplicé, in “Les temps moderne”, VII, n. 77, marzo 1952, pp.1577-1579
• 17. Simbolismo fallico: http://it.wikipedia.org/wiki/Simbolismo_fallico
•
• 18. La sacralità del simbolo fallico: http://www.artediessere.com/la-sacralita-del-simbolo-fallico-di-tiziana-ciavardini/