Finalmente una bella notizia, che sicuramente aiuterà a risollevare il morale di tutti coloro che in questi anni si sentono depressi e impotenti contro le ingiustizie nel mondo: più di cento nazioni si sono accordate, ieri a Dublino, per un trattato internazionale che renda per sempre illegale l’utilizzo delle bombe a grappolo.
In questo modo i bambini di tutto il mondo, se anche dovessero mai subire una guerra, potranno comunque tornare a giocare felici all’aria aperta, senza temere di fare la fine dei bambini del Kosowo, del Libano e della Cambogia, o di qualunque altra nazione che nel passato sia stata sepolta dalle bombe a grappolo nemiche.
Come molti sanno, infatti, le bombe a grappolo sono centinaia di “piccole bombe a mano” che vengono sganciate contemporaneamente su una certa zona di territorio, e che non sempre esplodono all’impatto col terreno, rimanendo potenzialmente attive anche per molti anni. A quel punto basta che una persona, incuriosita da quello strano oggetto, provi a toccarla, e questa le esplode in faccia, provocando quasi sempre la morte. Naturalmente gli adulti che vivono nelle zone piene di “cluster bombs” sono molto attenti a non commettere errori del genere, mentre i bambini purtroppo rimangono inevitabilmente a rischio, e molto spesso restano vittime della loro naturale curiosità.
C’è solo un piccolo particolare, che rende la notizia di Dublino meno luminosa e positiva ... ... di quanto possa apparire: gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e Israele del trattato se ne fottono allegramente, e continueranno a produrre e sganciare bombe a grappolo nel mondo, dove e quando lo vorranno.
Israele, fra l’altro, ha appena
annunciato che non vi saranno sanzioni per i militari che lo scorso anno disseminarono ampie zone del Libano meridionale con circa 4 milioni di bombe a grappolo, “perchè le bombe a grappolo sono perfettamente legali”. Da notare che la maggior parte di queste bombe furono lanciate dall’aviazione israeliana nelle ultime 72 ore di battaglia, quando la tregua era ormai imminente.
Gli Stati Uniti
sostengono invece che il mancato utilizzo di queste bombe “metterebbe a rischio la vita dei loro soldati.” Anche India e Pakistan dicono di ritenere le bombe a grappolo troppo utili per potervi rinunciare.
Per il resto, possiamo tranquillamente festeggiare: nessuno da oggi dovrà più temere di inciampare in una bomba a grappolo lanciata dall’aviazione svedese, da quella del Cile oppure del Madagascar.
Non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma è comunque già un buon passo avanti, non credete?
Massimo Mazzucco