di Federico Giovannini
Può capitare persino agli esperti dell'informazione più smaliziati – quelli che “io ormai la TV manco più la accendo”, tanto per capirci – di cascare nella vecchia trappola del titolone a 9 colonne.
E' un fatto ancestrale, una questione genetica, non c'è niente da fare: il titolone è li che ti guarda – che sia dagli scaffali dell'edicola o dallo schermo del computer non fa differenza - e tu non puoi fare a meno di leggere quello che c'è scritto. E se tanto tanto per un attimo non hai tutte le difese ben alzate, rischi pure di cascarci.
E' successo a me, ieri, con la notizia della ragazza finita in coma dopo una lite nel metrò di Roma. Ecco la notizia riportata da La Stampa:
Cavolo – ho subito pensato - per una lite sto brutto ceffo la manda in coma. e poi dice di aver avuto paura. E intanto nessuno aiuta la ragazza! ... Che schifo.
Passo così a l'Unità: ...
Poverina, pure un'infermiera che fa del bene – ho pensato. Sono sempre i migliori a subire le ingiustizie. E lui sarà sicuramente il classico pregiudicato a piede libero grazie alle solite "toghe rosse" ...che schifo.
Continuo a leggere su l'Unità:
Bello stronzo! Dalle parole passa ai fatti... con una donna! Ma questo è un vigliacco da bruciare sul rogo, come minimo.
Anche il Corriere conferma la versione dei fatti:
Quando arrivo al Messaggero scopro addirittura che la ragazza è stata pestata sotto lo sguardo indifferente dei passanti.
Ecco cosa ha detto il Sindaco:
Ha perfettamente ragione Alemanno. Non importa se “gli ignoti” se la ridono, i princìpi sono princìpi, e vanno rispettati.
Sempre Alemanno dice:
Bene, se non altro ora il mostro ha un nome: Alessio Burtone. Per fortuna questo sottufficiale della capitaneria di porto ha avuto il coraggio di confrontarsi con un mostro come lui, che ha appena pestato a sangue quella povera ragazza.
Giustamente, arriva il “comitato Pari opportunità” (scusate, ma perchè “pari” è maiuscolo, e “opportunità” no, nell'articolo?) ad evitare il solito sciacallaggio di stampo maschilistico.
Io veramente pensavo che “in estinzione” fosse la "spirale di violenza” contro le donne, ormai, ma evidentemente mi sbagliavo. Comunque sia, trovo inaccettabile, come ha detto Flavia Leuci, che questa violenza venga continuamente “contestualizzata". Ciò è gravissimo!
Se poi qualcuno ha davvero detto che “se l'è cercata”, è sicuramente da condannare. Esiste infatti un video della scena, dal quale si può chiaramente capire che le cose non sono affatto andate così:
Federico Giovannini (Fefochip)
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