di Marco Cedolin
Una volta le scalate ai grandi gruppi editoriali si davano in gran segreto, nascondendosi con eleganza dietro a prestanome di fiducia, mentre pubblicamente si fingeva di non avere nulla a che fare con le vicende della carta stampata. Oggi invece i padroni hanno deciso di calare la maschera e di entrare direttamente in palcoscenico, all’insegna di una prepotenza e di una volgarità che ormai non abbisognano più nemmeno del sottile velo di ipocrisia che prima le ammantava.
Una nota del Gruppo
Rizzoli Corriere Della Sera ha oggi comunicato l’ingresso nel Consiglio di amministrazione del gruppo, di Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Cesare Geronzi, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera.
In persona.
Giovanni Bazoli, attualmente presidente del Consiglio di sorveglianza della banca Intesa San Paolo e presidente della finanziaria Mittel è un banchiere italiano di primaria importanza con alle spalle una lunga tradizione politica, già personaggio di spicco nelle vicende del Banco Ambrosiano ai tempi dello scandalo Calvi.
Luca Cordero di Montezemolo, presidente della FIAT e della Ferrari, ... ... della
NTV che utilizzerà le neonate tratte per i treni ad alta velocità e dell’Università Luiss, nonché consigliere d’amministrazione del quotidiano La Stampa, fondatore del think tank
Italia Futura ed indimenticato ex presidente di Confindustria, non ha certo bisogno di presentazioni.
Diego Della Valle, patron della Tod’s e cofondatore di NTV insieme a Montezemolo, più che di scarpe nella sua carriera si è sempre occupato di banche ed assicurazioni, arrivando a possedere partecipazioni rilevanti e ruoli di prestigio in seno a banca Comit, alla BNL, al gruppo Generali.
Cesare Geronzi vanta un curriculum degno di un thriller finanziario, tanti sono stati gli istituiti bancari di cui nel corso della vita è stato responsabile e gli scandali finanziari all’interno dei quali è incespicato per poi sempre rialzarsi più in forma di prima. Dal Banco di Napoli al Banco di Santo Spirito, dalla Banca di Roma, a Capitalia, fino a Mediobanca. Oltre ad essere, attraverso gli istituti di credito da lui presieduti, fra i maggiori finanziatori dei prestiti allo Stato per la costruzione dell’alta velocità, ha sempre mostrato grande interesse per l’informazione. Il Tempo, L’Unità, il Manifesto e Tele Montecarlo, sono solo alcuni dei media oggetto di sue importanti partecipazioni.
Antonello Perricone, attuale amministratore delegato di RCS ha un passato come AD della Stampa e presidente della Publikompass, concessionaria di pubblicità del gruppo Fiat.
Giampiero Pesenti è il presidente di Italcementi, il più grande gruppo italiano nella produzione di cemento, al centro di scandali ed inchieste di ogni tipo che nel gennaio 2008 comportarono l’arresto per truffa dell’allora AD del gruppo Mario Colombini e successivamente indusse la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ad indagare Carlo Pesenti (padre di Giampiero) per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall'avere avvantaggiato la mafia. Nonché consigliere d’amministrazione di Mediobanca, Unicredit e Rcs Media Group.
Marco Tronchetti Provera è da decenni alla guida del gruppo Pirelli, leader più che dei pneumatici del mercato immobiliare, oltre ad essere stato manager Telecom e azionista di riferimento in Olivetti. E’ Vice Presidente di Mediobanca e membro dell’Esecutivo di Confindustria, oltre a presenziare nel consiglio direttivo di JP Morgan, vantare interessenze in un fondo sovrano libico e far parte del gruppo italiano della Trilateral Commission.
RCS Mediagroup è il primo gruppo editoriale italiano che gestisce quotidiani, periodici, libri, pubblicità, agenzie giornalistiche, circuiti di radio locali e naturalmente informazione sul web. All’interno del suo azionariato, oltre ai personaggi sopraccitati possiamo trovare tutto il gotha dell’imprenditoria finanziaria ed industriale italiana, da Benetton a Mediobanca, dalla FIAT al gruppo Ligresti, da Intesa San Paolo a Banca IMI, da UBS al gruppo Merloni.
I maggiori gruppi bancari ed assicurativi, i maggiori produttori di cemento ed i maggiori cementificatori, i maggiori gruppi industriali ed i maggiori speculatori finanziari si occuperanno così direttamente della corretta e
libera informazione.
Finalmente potranno raccontare a tutti che il TAV è una truffa, gli inceneritori avvelenano i cittadini, le “riforme” tanto auspicate rappresentano in realtà l’annientamento di ogni forma di stato sociale, le missioni di guerra servono unicamente ad incrementare i loro profitti, la mafia non è altro che un buon alleato con il quale fare ottimi affari, la politica è un circo equestre dove allevare “camerieri” di alto rango e l’informazione una sequela di slogan e bugie condite da promozioni pubblicitarie e partorite con il solo scopo di gestire l’orientamento del pensiero a favore di chi specula sulla finanza e sulle persone, cementifica, inquina, bombarda e annienta ogni sorta di diritti del cittadino per massimizzare il proprio profitto.
Era ora.
Basta con il torbido e perverso groviglio di poteri, basta con i conflitti d’interesse, basta con lo strangolamento perenne dell’informazione! Che ciascuno abbia il suo, che se lo prenda davanti a tutti, e se lo porti via in santa pace una volta per tutte.
Tanto noi continueremo comunque a fingere che non sia successo niente.
Marco Cedolin
http://ilcorrosivo.blogspot.com/
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