Da Istanbul, il ministro degli esteri americano Kerry ha
duramente condannato gli "attacchi terroristici" che sono costati la vita a cinque americani in Afghanistan l'altro ieri. Fra loro c'era anche una giovane diplomatica che lavorava per John Kerry, Anne Smedinghoff.
Kerry ha descritto la Smedinghoff come una "generosa donna idealistica, che si era svegliata ieri mattina con l'intento di portare dei libri di scuola ai bambini, per portare a loro un'educazione. Anna e quelli che erano con lei sono stati attaccati dai terroristi talebani, che si sono svegliati invece non con la missione di educare e di aiutare, ma con la missione di distruggere."
Il ministro degli esteri americano ha concluso dicendo che "gli attacchi terroristici hanno non hanno fatto altro che rafforzare la volontà della nostra nazione, del corpo diplomatico e dei militari di continuare nel duro lavoro di aiutare la gente che ne ha bisogno".
Peccato che nel suo vomitevole discorso, pieno di falsità e di ipocrisia, il buon Kerry si sia dimenticato di citare anche gli 11 bambini afghani
che sono stati uccisi nello stesso giorno da un attacco aereo della Nato, nella provincia di Shigal.
Naturalmente anche loro quel mattino si erano svegliati con l'intenzione di fare del male e di distruggere ... ... ed è quindi giusto che siano morti insieme ai presunti talebani che sembra si nascondessero nelle vicinanze.
La cosa interessante - e disgustosa insieme - è che John Kerry è un ex-veterano del Vietnam, che era passato alla storia proprio per aver guidato la campagna pacifista che nei primi anni 70 mise fine all'inglorioso tentativo degli americani di colonizzare l'Indocina.
Kerry la guerra l'ha vista da vicino, e sa bene - come dice il proverbio - che la prima vittima della guerra è proprio la verità. Ma evidentemente, una volta saltata la barricata diventano tutti uguali: si dimenticano di essere degli esseri umani, e si trasformano in disgustose macchine da bugia che sfornano continuamente menzogne senza fine.
E noi, quando avremo un governo che avrà finalmente il coraggio di dissociarsi una volta per tutte - sia con le parole che con i fatti - da questa inaccettabile barbarie istituzionalizzata?
Massimo Mazzucco