Pubblichiamo questa notizia che ci è stata inviata dall’amico Federico Rinaldi dal Brasile, e che di certo non ha fatto grande clamore sugli schermi della CNN. Sembra proprio di poter dire, riguardo agli americani, che certi vizi non passano mai.
La dogana argentina ha confiscato armi pesanti, droga e macchinari di logistica nordamericani che erano arrivati giovedì 10/2 in un carico ufficiale della Forza Aerea USA.
Secondo il governo argentino, verrà formulata una protesta ufficiale e saranno investigati i motivi per i quali il Dipartimento di Stato USA ha cercato di violare le leggi argentine con l'invio di materiale non dichiarato. A sua volta, il Dipartimento di Stato nordamericano nega qualsiasi irregolarità.
Secondo il Ministero degli Esteri Argentino, l'aereo cargo C-17 Globemaster III nordamericano caricava materiali che sarebbero stati utilizzati in una esercitazione per il riscatto di ostaggi, offerta dal governo degli USA al Gruppo Speciale di Operazioni Speciali della Polizia Federale Argentina (GEOF).
Gli oggetti sequestrati, tuttavia, non erano stati dichiarati dall'ambasciata americana ... ... nella lista del materiale che sarebbe stato utilizzato nell'esercitazione. “Nel momento in cui la dogana ha realizzato la verifica del carico” con i dovuti criteri richiesti per un “materiale classificato come bellico”, “si è scoperto che gran parte del carico non figurava nella lista di 'buona fede' fornita dall'ambasciata”, ha informato il governo argentino.
Tra gli oggetti confiscati si incontrano: materiale per intercettare comunicazioni, vari GPS, materiali tecnologici con messaggi segreti codificati e una cassa con diversi medicinali scaduti, fra i quali morfina. Nel totale, il carico che non coincide col materiale dichiarato dall'ambasciata USA, occupava un volume di 28 m3.
Il governo argentino ha dichiarato che il sottosegretario di Stato USA per l'America Latina, Arturo Valenzuela, è entrato in contatto sabato 12/2 col ministro degli Esteri Argentino, Héctor Timerman, per “risolvere la situazione” e manifestare “la preoccupazione del Dipartimento della Difesa USA di fronte alla confisca del materiale”.
La risposta di Timerman, tuttavia, sarebbe stata che le leggi argentine “devono essere rispettate da tutti, senza eccezioni”. Secondo la segreteria, il ministro avrebbe anche detto che il suo paese avrebbe formulato una protesta ufficiale, oltre a una richiesta di collaborazione nell'investigazione sui motivi per i quali la Forza Aerea USA abbia cercato di violare le leggi argentine con l'invio di materiale camuffato dentro un carico ufficiale.
La portavoce del Dipartimento di Stato, Virginia Staab, nel frattempo, ha smentito la versione argentina su quanto occorso. “Nel pomeriggio del 10 febbraio, un aereo militare USA che portava specialisti e macchinari di esercitazione è atterrato all'aeroporto argentino di Ezeiza, preventivamente autorizzato e approvato dal governo dell'Argentina”, ha affermato in un comunicato.
Secondo il documento, la visita era “parte della continua cooperazione USA con l'argentina in tema di sicurezza pubblica” ed è stata “completamente coordinata e approvata” dai ministri della Sicurezza e degli Esteri argentini. “Per quanto il carico sia stato debitamente manifestato in conformità con discussioni e accordi previ, inaspettatamente le autorità argentine hanno cominciato una ricerca prolungata e accurata del carico dell'aereo, confiscando alcune parti”.
Secondo il comunicato, l'esercitazione è stata cancellata e l'aereo della Forza Aerea ha lasciato il paese. “Stiamo cercando spiegazioni da parte del governo argentino su questa questione, dato che qualsiasi inquietudine potrebbe essere risolta attraverso i normali canali diplomatici”, afferma il documento, che esige la “restituzione immediata di tutti gli oggetti confiscati dal governo dell'Argentina”.
Il governo argentino ha informato che questa non è la prima volta che gli USA hanno cercato di entrare nel paese con un carico di armi non dichiarate alla dogana. Nell'agosto del 2010, le autorità argentine avevano già avvertito l'ambasciata USA in Buenos Aires sulla violazione delle leggi doganali. “In quell'occasione, avevamo permesso la ritirata del materiale non dichiarato, poiché lo stesso non era stato ancora scaricato dell'areo militare”, dichiara il comunicato.
Secondo il Ministero degli Esteri argentino, le autorità USA, consultate si erano rifiutate di informare le ragioni del tentativo di invio di materiale non dichiarato nel paese, così come i motivi del suo utilizzo in territorio sudamericano.
Fonte
Traduzione: Federico Rinaldi (Il sito di Rinaldi,
Solto na Cidade)
Nota del traduttore: Per comprendere meglio questo grave incidente diplomatico dobbiamo ricordare che all'inizio di Febbraio, il ministro Timerman aveva accusato gli USA di finanziare ed esercitare la polizia metropolitana di Buenos Aires (legata all'amministrazione municipale della capitale) con “corsi di tortura” e “tecniche golpiste”. Egli si riferiva all'invio di uomini, su decisione del sindaco Mauricio Macri, pre-candidato alla Presidenza e principale oppositore dell'attuale presidente Cristina Kirchner, per partecipare ad un corso in una scuola in El Salvador, creata dagli USA.
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