Su richiesta di diversi lettori pubblichiamo in home il commento che un utente ha scritto in risposta al mio recente articolo “Alle urne! Alle urne!” Nel rispettare la volontà degli altri, mi permetto di dissociarmi dall’entusiasmo che ha accolto questo commento, e ne spiego alla fine i motivi. M.M.
***********************
[size=large]Dialogo immaginario fra un Elettore Ideale e un Politico Reale[/size]
Elettore Ideale: Allora siamo d'accordo. Io e gli altri ti votiamo se tu indici un referendum sul Trattato di Lisbona, de-privatizzi l'acqua, ritiri i militari dall'estero e [aggiungere altre 7 cose ritenute consone]
Politico Reale: Sì, certo. Senza dubbio. In nome della Libertà e del Popolo che mi impegno a rappresentare, non tradirò la vostra fiducia.
Cinque anni dopoElettore Ideale: Ma che cazzo! Sono passati 5 anni e non hai fatto NIENTE di quello che ti eri impegnato a fare! Ci hai traditi tutti, bastardo faccendiere.
Politico Reale: No, io ho invero fatto tutto ciò che era possibile per realizzare i punti del mio programma, … … ma ostacoli contingenti hanno modificato l'iter governativo in modi imponderabili.
Elettore Ideale: [attende interdetto per qualche secondo] Ma che cazzo stai dicendo?!? Quello che hai appena detto non ha alcun senso! Perché hai disatteso quello che avevi promesso? Perché non avresti potuto attuare neanche 1 dei 10 punti del programma?
Politico Reale: Vedi, i guasti del governo di prima mi hanno obbligato a riconsiderare le priorità, ovviamente per il bene del paese. Non che io abbia gettato via il mio programma, è solo che, trovando una voragine nei conti, ho dovuto sanare quella per evitare la catastrofe nazionale. L'ho fatto per voi. Solo per voi.
Elettore Ideale: [Lo guarda sorpreso] Cosa cosa? Avresti “sanato” i conti pubblici? Ma se sono il colabrodo che erano 5 anni fa! L'amministrazione pubblica è sempre uno schifo. Quale “catastrofe nazionale” avresti dunque evitato? A noi interessavano i 10 punti del programma, non queste scuse da quattro soldi.
Politico Reale: Capisco la tua frustrazione, ma la mia coscienza politica mi ha obbligato a fare una scelta, a piegarmi alla causa di forza maggiore.
Elettore Ideale: [Lo guarda con odio rabbioso] Qui l'unico che si è ritrovato piegato a 90 sono io! E quelli come me che hanno creduto a uno stronzo come te! Ma ho capito, sai? Tu ora stai facendo il finto tonto, ma va bene. Non ti voteremo più e così andrai affanculo. Voteremo qualcuno di serio che rispetti il suo mandato.
Politico Reale: [Sbuffa, poi si guarda un attimo attorno] Senti… ti posso dire una cosa, ora che siamo qui, da soli, lontano da telecamere e registratori?
Elettore Ideale: [Lo guarda dubbioso, poi fa un cenno affermativo]
Politico Reale: Sei propri uno stronzo.
Elettore Ideale: Cosa?!?
Politico Reale: Cos’è? Sei anche sordo, oltre che stronzo?
Elettore Ideale: [Mette un pugno chiuso davanti al politico] Stammi a sentire bastardo, se credi di potermi anche insultare…
Politico Reale: [Lo interrompe] Ah, solo ora tiri fuori le palle? Ora che ti “insulto”? ma allora sei doppiamente stronzo. Non hai veramente capito un cazzo.
Elettore Ideale: [Si blocca, abbassa il pugno e guarda il politico con sguardo interrogativo] Cosa vorresti dire?
Politico Reale: [Scoppia a ridere] Cosa vorrei dire?!? Mamma mia, sei veramente una cenerentola pronta a farsi chiavare dal primo che dice di essere i principe azzurro. Ma non capisci? Tu mi hai votato, mi hai delegato ad agire in tuo nome, quindi tutto ciò che ho fatto l’ho fatto in tuo nome, come fai a protestare?
Elettore Ideale: Noi non ti abbiamo votato per fare le porcate che hai fatto. Ti abbiamo votato per i 10 punti.
Politico Reale: [Ridacchia nuovamente] Ah già, i 10 punti. Ammetto che tutte le volte che li leggevo dovevo trattenermi dal ridere. Roba da pisciarsi addosso. Ma davvero non realizzi come funziona la cosa? Allora te la spiego, giacché mi hai messo di buon umore. Tu mi hai votato perché io avevo promesso di fare cose che ti piacevano, giusto?
Elettore Ideale: [Annuisce]
Politico Reale: [Riprendendo fiato per le risate di prima] Bene, dunque come dicevo mi avete votato per le promesse fatte. Io non le ho mantenute ma non solo! Ti ci aggiungo anche che non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di mantenerle. Non me ne è mai fregato un cazzo di voi e dei vostri 10 punti. Ora il mio mandato è scaduto, io non ho fatto nulla di ciò che mi ero impegnato a fare, ma voi cosa ci potete fare? Io non ho fatto niente, ok… e voi? Cosa credete di poter fare per “punirmi”?
Elettore Ideale: [Digrigna i denti rabbioso] Non ti voteremo più, bastardo! Ecco cosa faremo. Voteremo qualcun altro. Qualcuno che sia davvero affidabile stavolta. Tu però sarai fuori dal meccanismo per sempre!
Politico Reale: [Ride divertito] Non mi voterete più? È questo il tuo piano? Madò… sei veramente uno stronzo al cubo. Lascia che ti spieghi come funziona, bambino mio. Non mi votate più, ok. Non mi rinnovate il mandato. E io cosa? Dovrei impressionarmi? Dovrei avere paura? Io per 5 anni ve l’ho messo in culo e il meglio che escogitate è non votarmi più? Davvero credi di buttarmi fuori dalla giostra con questo metodo? Innanzitutto dovresti sapere che con l’attuale legge elettorale tu non voti una persona, ma una coalizione, che poi sceglie da sola i suoi membri al governo, se vince; quindi è possibilissimo che se la mia coalizione vince mi ritrovi nuovamente in una qualche poltrona. Se poi mi dici che voterai per un’altra coalizione io ti rispondo: fa pure. Passerò 5 anni (ma forse anche meno) di relax, verrò messo al parlamento europeo, in una qualche commissione di vigilanza o in una qualsiasi altra fogna per i trombati alle elezioni, così da avere lo stipendio principesco di sempre e perdipiù senza nessuno che mi rompa i coglioni con le promesse fatte. Poi, tra 5 anni, sarete stanchi del malgoverno di quella che ora è l’opposizione e convincerò abbastanza stronzi ad avere nuovamente fiducia in me, nonostante gli evidenti fallimenti del passato. E così via, in un circolo infinito. Chiaro adesso il concetto?
Elettore Ideale: [Avvampa dalla rabbia] Non potrete fare per sempre così, prima o poi la gente si renderà conto di ciò che siete realmente e vi manderà tutti a casa.
Politico Reale: [Scrolla le spalle] Certo, come no. Nel frattempo però aspetterete il vostro Messia o la vostra Presa di Coscienza Universale piegati a 90 con noi che a rotazione vi inchiappettiamo. Se lo vuoi sapere noi contiamo proprio sulla vostra attesa di un cambiamento della gente comune, in modo che non facciate troppo chiasso.
Elettore Ideale: [Lo guarda torvo] E quindi credi che sia così facile? Credete davvero di poter ingannare tutti per sempre? Prima o poi la gente capirà come usare la Democrazia e quello sarà il vostro ultimo giorno.
Politico Reale: [Sospira sorridente] Sì bhe… buona attesa. In tutta onestà voglio dirti un’ultima cosa. Quel giorno non verrà mai. Non c’entrano i Messia o le Prese di Coscienza Universali, si tratta di qualcosa di molto più semplice: la Democrazia, parola con cui ti riempi tanto la bocca, è disegnata appositamente per evitare che ciò che tu auspichi accada realmente.
Elettore Ideale: [Lo guarda stranito]
Politico Reale: [Sguardo canzonatorio di rimando] Oh suvvia, ora chi è che fa il finto tonto? La democrazia non è fatta per il popolo, è fatta per chi amministra il popolo. Chi governa ha tutte le scappatoie e nessuna vera responsabilità. Ha miliardi di privilegi e governa senza vincolo di mandato. E se fallisce clamorosamente pazienza, al massimo può perdere i voti, cosa che non preoccupa più di tanto dato che esistono intere istituzioni il cui unico scopo è riciclare i trombati. Non capisci che non c’è alcun deterrente per non rubare o per non farsi esclusivamente i cazzi propri? Ma chi te lo fa fare di sbatterti? L’amor di patria? Oltretutto il sistema è perfettamente chiuso dato che nessuno può arrivare al potere senza passare per una serie di canali che lo renderanno consono a governare. Per consono ovviamente intendo ricattabile e depurato dalle stronzate tipo le promesse che voi mi avete fatto fare. Non potrà mai esistere che un elemento fuori dal sistema si ritrovi a capo del sistema stesso. Ci sono troppi controlli e dispositivi di sicurezza perché questo accada. Chiunque arriva nella stanza dei bottoni è per definizione uno di noi, sennò non ci sarebbe arrivato. Vedi, la democrazia è una carrozza, io sono il cocchiere e tu uno dei cavalli legati e imbragati che corrono. Sono forse i cavalli a decidere la direzione della carrozza? No, o meglio sì, ma solo in teoria. Sono legati, non possono andare in direzioni diverse, ed è i cocchiere che in realtà decide la direzione, perché è quello che ha in mano le briglie, la frusta ed è l'unico che può usare questi strumenti, mentre i cavalli non possono reagire dalla loro posizione. Tu, un cavallo, volevi prendere la tua direzione, minacciando di impuntarti e non muoverti più se non avessi preso quella direzione. Carina l’idea, peccato che il cocchiere possa dare tanti colpi di briglia e tante e tali frustate al culo dei cavalli che prima o poi cederanno al dolore e considereranno che prendere una frustata ogni tanto per correggerne la direzione è meglio che prenderne a cascata per il gusto di stare fermi.
Elettore Ideale: Vorresti dirmi che non c’è via d’uscita?
Politico Reale: Oh no, c’è, sicuro. Senza dubbio però comprenderebbe un attivismo diffuso e ininterrotto, contemplerebbe anche la lotta armata e in generale obbligherebbe la gente a rischiare personalmente per il cambiamento che vorrebbero vedere, e siccome la gran parte di quelli che dovrebbero operare un simile cambiamento sono degli stronzi che non vogliono accollarsi questi rischi e queste responsabilità noi siamo a posto. Finché qualcuno cercherà di usare il giocattolo contro chi l’ha inventato saremo sempre a posto. Capisci ora?
Elettore Ideale: [Dopo una pausa annuisce abbattuto]
Politico Reale: Ecco, bravo. Dai vieni, ti offro un caffè, che tutto questo parlare mi ha messo sete. Sai che sei uno simpatico? Hai mai pensato di fare politica? Ti vedrei bene come sottosegretario. Anzi credo che ci sia qualche posto vacante, se vuoi controllo.
E a questo punto cala il sipario, ma stranamente non applaude nessuno.
Rick
*****************
Io, se permettete, fischio sonoramente.
Nell’applaudire quello che sembra essere una brillante confutazione della mia analisi, infatti, pochi devono essersi accorti che in realtà questo “dialogo immaginario” la conferma in pieno. Nel bene come nel male, purtroppo.
(Premetto che qui “Rick” non rappresenta più il singolo utente, per il quale confermo il mio rispetto più assoluto, ma tutti coloro che condividono le sue idee e la sua posizione).
In sostanza Rick ha semplicemente messo in bocca al personaggio del candidato quello che lui, insieme a molti altri, pensa essere la realtà delle cose: è perfettamente inutile – ci dice - tentare di utilizzare correttamente la democrazia, chiedendo ai candidati di prendersi precisi impegni in cambio del nostro voto, perchè tanto faranno quello che gli pare, salvo poi accampare scuse più o meno accettabili per non aver tenuto fede al proprio impegno. Tanto un coglione che li vota lo troveranno sempre, per cui tutti questi dicorsi rimangono solo belle parole.
Anzi, aggiunge cinico il candidato, chi pensa che la democrazia sia uno strumento a favore del popolo si sbaglia, perchè in realtà è stato concepito proprio per fottere la gente. (Alla fine il candidato offre anche all’elettore di “saltare la barricata”, entrando a far parte dei giochi, ma questo a mio parere è una argomento aggiuntivo, che non riguarda il problema che stiamo trattando).
Prima di tutto, vorrei far notare che io nell'articolo avevo scritto quanto segue: Tutto questo il cittadino lo sa bene, ma evidentemente accetta uno stato di fatto che ritiene di non poter cambiare, perpetuando cosi all’infinito la propria schiavitù. Una delle chiavi del successo di questo meccanismo, infatti, sta proprio nel convincere il cittadino che non ci sia possibilità di rimediare alla situazione.
A quando pare ci sono riusciti molto bene.
Rick scrive: “la democrazia è una carrozza, io sono il cocchiere e tu uno dei cavalli legati e imbragati che corrono. Sono forse i cavalli a decidere la direzione della carrozza? No, o meglio sì, ma solo in teoria. Sono legati, non possono andare in direzioni diverse, …” dimenticando una piccola ma fondamentale preposizione: i cavalli non “sono legati”, ma “si sono legati”. Lo hanno fatto prima andando a votare dei criminali, e poi consolandosi col dire che “tanto non cambia nulla”.
Ha perfettamente ragione Rick, in questo caso, a parlare di "coglioni".
Una cosa simile accadde con gli UFO negli anni ’50, quando il Robertson Panel decise che il modo migliore per mantenere il segreto fosse quello di farlo fare alla gente. Si iniziò così una tambureggiante campagna mediatica all’insegna della derisione, che è ancora in corso, grazie alla quale chiunque oggi parli di UFO si sente subito accogliere con una risatina di scherno. Quelli che lo hanno deriso si scambiano poi uno sguardo di intesa, come a confermarsi che loro hanno capito tutto.
In realtà i migliori guardiani del potere sono proprio le sue vittime più inconsapevoli.
Lo ripeto, perchè forse la tragicità dell’analogia non è chiara fino in fondo: poichè era impossibile mantenere un segreto di quelle dimensioni, si convinse la gente che fosse “impossibile” ciò che raccontava, in modo che nessuno osasse mai più chiedere. E quelli che oggi negano che sia impossibile usare correttamene la democrazia alla fine si applaudono pure fra di loro, convinti di aver capito tutto.
In realtà nessuno ha mai provato ad usarla correttamente, per cui qualunque argomentazione in quel senso diventa una sterile petitio principiis:
A: “Il vero ostacolo che ci impedisce di andare sulla Luna sono quelli come te, che dicono che non si può andare perchè non c’è ossigeno da respirare. Io dico invece andiamoci e proviamo”.
B: “Lascia perdere, tanto non ce la puoi fare: lì non c’è ossigeno da respirare”.
Siamo più o meno da quelle parti, purtroppo.
Un’ultima cosa, a proposito della bestemmia più obbrobriosa che abbia mai sentito sulla democrazia, e cioè che “la democrazia è stata inventata per fottere la gente”. Raramente mi è capitato di imbattermi in un alibi più ridicolo, fragile e codardo insieme.
La democrazia non è “una cosa per”, ma “una cosa che”. Il “per” ce lo metti tu, a seconda di come la usi. Ma prima devi capire come funziona. La ruota non è stata inventata “per far circolare le automobili”. La ruota è “una cosa che gira”, punto. Se la monti su un’automobile la fa circolare, se invece ci monti dentro tu sei solo un criceto che gira impazzito nel nulla più assoluto.
Massimo Mazzucco
E' necessario essere iscritti e loggati per postare commenti.