L'ANSA
ha pubblicato un articolo nel quale ci viene spiegato chi sia Rita Katz, la fondatrice dell'organizzazione SITE meritevole di "trovare" in rete tutti i video jihadisti più importanti, dai più classici video di bin Laden fino ai più recenti video firmati dall'ISIS. Di seguito pubblichiamo un nostro articolo
del 2010 sullo stesso personaggio. (La frase finale dell'articolo vale naturalmente anche per l'ISIS).
Chi ci protegge dal terrorismo
Secondo la gloriosa Wikipedia, il SITE Intelligence Group è una organizzazione che si occupa di monitorare le attività del terrorismo islamico nel mondo. Inizialmente nato come SITE Institute (Search for International Terrorist Entities), era una organizzazione “non a fini di lucro” che si è disciolta, ricomponendosi nel SITE Intel Group, che svolge la stessa attività, ma “a fini di lucro”. [1]
Fondatrice e direttrice del SITE è Rita Katz, una ebrea nata in Iraq che vive negli Stati Uniti. Dopo che suo padre fu pubblicamente giustiziato in Iraq, sotto l'accusa di essere una spia israeliana, la madre fuggì con i figli in Israele. Rita – che parla l’arabo come l’ebraico - entrò nell’esercito (IDF), si laureò in Studi Mediorientali a Tel Aviv, e poi si trasferì in America.
Qui riuscì ad infiltrare “diversi gruppi terroristici negli Stati Uniti, sulle cui attività raccolse preziose informazioni”. Nel 2004 ha ricevuto dall’FBI di Mueller ... ... un premio speciale “per il suo prezioso contributo alle investigazioni anti-terrorismo”, e da allora tiene regolarmente corsi di addestramento per diverse agenzie americane”. [2]
Rita Katz ha poi raccontato la sua avventura di “infiltrata” nel libro “Cacciatrice di Terroristi”, e compare regolarmente come esperta di terrismo islamico sulle principali testate giornalistiche e televisive, mentre prosegue la sua attività di “monitoraggio” tramite Internet.
E’ più sicuro, e sembra portare addirittura risultati migliori.
Fra i grandi “scoop” vantati dal SITE infatti c’è anche il ritrovamento dell’ultimo video di bin Laden (sett. 2007), quella divertente carnevalata in cui un signore con barba e naso posticci fa degli sforzi inauditi per restare serio mentre cerca di imitare bin Laden.
Nonostante le palesi differenze con il soggetto originale, Rita Katz ha affermato senza esitazione che “il video è autentico”. Se lo dice lei, ci possiamo fidare.[3]
Sempre “Mein Beebel” Wikipedia ci spiega che è stata Rita Katz a far avere l’informazione del video di bin Laden alla Casa Bianca, tramite una sua pagina web privata.
La grande abilità del SITE è confermata dal fatto che il video fu ottenuto da loro con quasi 24 ore di anticipo sulla stessa Al-Queda, come confermato dall’articolo “Bin Laden, gentilmente offerto da...”, uscito sul Washington Post il 12-09-07:
"... un altro gruppo ha battuto Al-Queda di quasi un giorno rilasciando le prime immagini pubbliche di bin Laden a partire dal 2004. Il gruppo SITE Institute ha passato il video agli organi governativi e alle agenzie di stampa [...]". [5]
Se Oriana Fallaci fosse ancora viva morirebbe di invidia.
Talmente affidabile deve essere il SITE, che in certi casi l’ ”ufficio stampa” di Al-Queda manda i video direttamente a loro:
"(4 luglio 2007) Un video del vice-capo di Al-Queda, Ayman al-Zawahiri, è stato ottenuto dal SITE “prima di essere pubblicato in Internet dai siti militanti”. E’ stato segnalato per primo da IntelCenter e SITE, due gruppi con sede negli USA che controllano i messaggi dei militanti. (Il video è stato fornito da As-Sahab Media di Al-Queda a IntelCenter)".[4]
In attesa che qualcuno ad Al-Queda impari l’inglese, possiamo quindi ringraziare il SITE. Data infatti la palese inettitudine dei servizi occidentali (CIA e MI6 in testa), c’è da domandarsi quante cose non sapremmo sul terrorismo islamico se non ci fossero organizzazioni come la loro, che montano la guardia giorno e notte, ci informano di tutte le loro attività, e non si lasciano scappare nemmeno uno dei loro comunicati.
A mio parere, se non ci fosse il SITE, rischieremmo addirittura di non sapere che Al-Queda esiste.
Massimo Mazzucco
[1] ,
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[3],
[4],
[5]