AVVISO: Stasera "La nuova Pearl Harbor" alla radio di
New York.
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Anche se trae spunto dalla morte di Andrea Antonelli, questo articolo non parla soltanto di motociclismo. Parla di imparare a far rispettare i propri diritti in qualunque situazione, contro chiunque, da parte di qualunque categoria di persone.
Basta leggere le dichiarazioni di Marco Melandri, un altro pilota presente ieri a Mosca, per capire dove stia veramente il problema.
"Oggi la pista era impraticabile -
ha detto Melandri - c'é un problema sicurezza ma è difficile fermare le corse". "La gara della Supersport non doveva partire - insiste Melandri -. Io ho cominciato ad alzare la mano e a chiedere la sospensione della gara di Sbk a due giri dalla fine per segnalare che c'era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas. Purtroppo il problema è annoso e parte dal fatto che i piloti non vengono ascoltati dalla direzione di gara".
Caro Melandri, se i piloti "non vengono ascoltati dalla direzione di gara", la soluzione è molto semplice: invece di alzare il braccio quando passate davanti alle tribune, ... ... "implorando" la sospensione da parte di un anonimo direttore di gara che manco vi conosce, mettevi d'accordo fra di voi: il primo, il secondo o il terzo della gara alzano il braccio in una curva lenta, e tutti gli altri si fermano dietro a lui. Fine della storia.
Tanto i piloti sanno benissimo quando la pista è praticabile e quando, a causa della pioggia, non lo è più. Corrono tutti nelle stesse condizioni, e si accorgono tutti nello stesso momento che le gomme non stanno più attaccate a terra. Non hanno quindi nessun bisogno di comunicare le proprie condizioni ad un direttore di gara che se ne fotte in ogni caso dei rischi che corrono, perchè obbedisce prima di tutto alle esigenze degli sponsor e della tv.
Vi mettete d'accordo fra di voi, e quando capite che state rischiando inutilmente la pelle, vi fermate e basta.
Ecco come si fa a "farsi ascoltare dal direttore di gara": quando quello vi vede arrivare tutti in fila indiana, che rientrate nei box a 50 all'ora, capisce chi ha veramente il potere nel mondo delle corse: senza i piloti le gare non si possono fare.
E da quel giorno in poi, il direttore di gara non lo lasciate più scegliere fra gli schiavetti degli sponsor e della TV, ma lo imponete voi. Prendete qualcuno che abbia già corso nella sua vita - e conosca quindi da vicino i rischi che correte - e state tranquilli che lui farà prima di tutto i vostri interessi, e non quelli degli organizzatori. Altrimento lo cambiate di nuovo, e ne prendete un altro.
Il punto cruciale è che queste cose potete e dovete deciderle voi. Basta che capiate che, restando tutti uniti, il coltello dalla parte del manico l'avrete sempre voi.
Il mutatis mutandis ora sarebbe talmente facile, che preferisco fermarmi qui. Anche perchè sull'argomento ho già scritto dozzine di volte. Casomai proseguite voi, se vi fa piacere.
Massimo Mazzucco