(La 1a parte e 2a parte del video sono all'interno - I commenti alla 3a parte iniziano qui).
Al di là della valenza politica che può avere all'interno dell'11 settembre, il caso del volo 93 rappresenta comunque un mistero affascinante, perché risulta difficile formulare una teoria completa, che sia in grado di spiegare tutti i dati conosciuti. In altre parole, che il volo 93 non sia mai caduto nella buca di Shanksville è chiaro per tutti, ma resta comunque da comprendere perché mai gli organizzatori dell'11 settembre avrebbero voluto mettere in piedi una sceneggiata del genere.
Sul destino effettivo del volo 93 ci sono molte teorie che rimangono aperte. Alcune di queste teorie si escludono a vicenda, altre invece si complementano fra loro. C'è chi è convinto che UA93 sia atterrato a Cleveland, come inizialmente riportato dalle TV locali (mentre veniva sostituito da un drone militare). C'è chi è convinto che il volo 93 abbia effettuato una "sostituzione" in volo con United 175, grazie ad una intersezione tutt'altro che casuale delle relative rotte di volo. C'è chi è convinto che tutti e quattro i voli siano stati fatti atterrare in una base militare (venendo nel frattempo sostituiti dai relativi droni) in modo da riunire tutti i passeggeri nello stesso luogo. Dopodiché questi passeggeri sarebbero stati ricaricati sul volo 93, che sarebbe poi stato abbattuto per liberarsi di loro. [...] In questo caso, ovviamente, è abbastanza logico che non si sia voluto commettere apertamente una strage di concittadini - anche se la "scusa" per farlo ci sarebbe stata - a causa degli strascichi infiniti, di tipo morale e giudiziario, che sarebbero conseguiti. Molto meglio inventarsi la buca di Shanksville, piena di rottami qualunque, come soluzione ideale per risolvere ambedue i problemi.
In altre parole: vogliamo abbattere l'aereo per liberarci di tutti i passeggeri, ma non potremo riconoscere apertamente di averlo fatto, per evitare strascichi infiniti. Diremo quindi che saranno stati gli stessi passeggeri ad abbatterlo, con il loro "gesto di rivolta", e prepareremo una bella buca nel prato di Shanksville, che farà sembrare che l'aereo si sia schiantato a terra quando era ancora intero. (L'aereo reale invece viene fatto esplodere in cielo, poco dopo, lontano dagli occhi di tutti).
C'è però un però: anche se questa teoria, almeno per sommi capi, sembra poter reggere, pare comunque troppo complicato dover organizzare un abbattimento in volo di circa 200 passeggeri, quando in fondo avevi già in mano gli stessi passeggeri, sotto il tuo controllo, avendoli fatti atterrare in precedenza nella tua base militare. Perché quindi farli ripartire per poi abbatterli in volo, con tutti i rischi che questo avrebbe comportato, quando ci sarebbero stati altri 1000 modi, molto più semplici e comodi, per liberarsi di loro?
Questo ragionamento sembra suggerire che l'abbattimento/caduta del falso volo 93 fosse in qualche modo una necessità dettata dal piano generale, e non dal semplice bisogno di liberarsi dei passeggeri.
Dobbiamo infatti tenere presente una cosa importante: per quanto il piano generale potesse prevedere un attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, nessuno poteva essere sicuro che i tre aerei iniziali sarebbero effettivamente arrivati a colpire il bersaglio prestabilito. Poteva succedere di tutto, dal momento del "dirottamento" (sostituzione con i droni) a quello dell'impatto finale contro i bersagli. Ad esempio, uno dei due aerei iniziali avrebbe potuto mancare la sua torre, finendo clamorosamente in acqua, oppure sulle case di Brooklyn. Oppure avrebbe potuto colpire la torre di striscio, magari con la punta soltanto di un'ala, causando un danno troppo limitato per poi poter giustificare il crollo completo dell'edificio. A sua volta, l'aereo del Pentagono avrebbe potuto mancare il bersaglio, oppure schiantarsi sul prato antistante, facendo anche in quel caso una pessima figura. I montaggi "epic military fails" che trovate su Youtube non sono certo un'invenzione scaturita dal nulla. Oppure qualcuno dei caccia disponibili, nonostante tutte le precauzioni e i rallentamenti previsti nella catena di comando, avrebbe potuto raggiungere ed abbattere - magari anche per sbaglio - uno dei tre aerei dirottati.
Insomma, una cosa è programmare i tre dirottamenti in un certo modo, un'altra è avere la certezza che le cose andranno come previsto. Sarebbe stato quindi saggio premunirsi con un quarto aereo, che viaggiasse un pò in ritardo su tutti gli altri, ma sempre in direzione New York/Washington, in modo da poterlo indirizzare all'ultimo momento su uno dei bersagli stabiliti, nel caso qualcuno degli altri aerei avesse fallito la sua missione.
Diciamo quindi che doveva esserci un "piano A", che prevedeva l'intervento del quarto aereo in sostituzione di uno dei primi tre, ma che doveva anche esserci un "piano B", da implementare se invece i primi tre aerei avessero raggiunto regolarmente il loro bersaglio.
Se fosse scattato il "piano B" diventava quindi necessario liberarsi in qualche modo del quarto incomodo, per il quale ormai il "dirottamento in corso" era stato annunciato a mezzo mondo. Ma poichè si trattava in realtà di un drone, e non di un normale aereo passegeri, non si poteva farlo schiantare davvero nel prato di Shanksville, perchè tutti avrebbero visto che non era affatto di un 757. Ecco quindi l'idea della buca, che rappresenta l'abbattimento fictional per le masse, mentre quello reale avviene un pò più avanti, lontano dagli occhi di tutti, magari sopra un pezzo di territorio controllato direttamente dai militari.
Forse non è un caso chediversi controllori di volo abbiano visto l'aereo cadere dalle parti di Camp David (circa 90 miglia a sud-est di Shanksville). E forse non è un caso che l'aereo sia caduto alle 10:06, e non alle 10:03, come risulta sia dai dati ACARS che dai dati sismografici dell'osservatorio del Maryland.
La mia ovviamente è soltanto un'ipotesi. Ditemi voi cosa ne pensate.
Massimo Mazzucco
PRIMA PARTE: