Hear ye! Hear ye! Lettori ed utenti, passanti e rimanenti, sto per fare una rivelazione che per molti risulterà sconvolgente:
Luogocomune non è un sito di propaganda ideologica, è un sito di discussione e di confronto.
Quale è la differenza? Nei siti di propaganda escono articoli a senso unico, che utilizzano sempre la stessa chiave di lettura degli eventi storici e rafforzano ogni volta le stesse conclusioni di tipo politico – di “destra”, “centro” o “sinistra” che siano.
Luogocomune invece è un sito “aperto a tutti, dove tutte le idee godono dello stesso diritto di asilo, indipendentemente dalla posizione politica o da pregiudizi altrui. Lo spazio di espressione è garantito a tutti: sta poi all'utente difendere e far valere di volta in volta le proprie idee, all'interno delle noste regole e nel pieno rispetto delle idee altrui”. Sta scritto
qui.
Quindi, quali sono i criteri con cui il vostro umile servitore [feroce dittatore, N.d.T.] sceglie gli articoli da pubblicare?
I criteri sono due, e sono sempre rimasti gli stessi fin dall'inizio: 1) gli argomenti devono ricadere nella gamma di interessi complessivi dei nostri lettori (qui di migrazione dei coleotteri si parla raramente), e 2) ogni articolo deve rappresentare un’idea/posizione ben definita, da qualunque parte stia, che permetta una discussione utile e costruttiva su quell’argomento.
In altre parole, ogni articolo viene valutato in base alle possibilità che offre di sviluppare una discussione utile e costruttiva su un argomento che ci interessa in modo particolare. Dove per “utile” si intende una discussione in grado di offrire nuovi punti di vista e nuove informazioni a chi ancora non li conoscesse, … … e per “costruttiva” si intende una discussione che porti possibilmente a conclusioni che prima non esistevano. (Si può anche “trovarsi d’accordo sul non essere d’accordo”, al limite, ma almeno ci si è chiariti a vicenda, nel rispetto reciproco delle idee altrui.)
A questo punto dovrei fare una lista di tutti gli articoli che ho pubblicato in sette anni con i quali non potevo chiaramente essere d’accordo, ma ritengo che l’intelligenza dei nostri lettori possa esentarmi da questa fatica.
I criteri che ho descritto sopra non valgono soltanto per gli articoli esterni, ma anche per quelli scritti da me: ogni volta che scrivo un articolo, mi domando prima di tutto se potrà nascerne una discussione utile e costruttiva fra gli utenti, anche se spesso so di andare incontro al malumore della “maggioranza”, perchè spesso le mie idee sono condivise da pochissimi. (Persino mia madre ogni tanto mi bastona).
Ma proprio questo esempio dovrebbe bastare a dimostrare che questo non è un sito di propaganda, monotematico e unidirezionale, ma un sito destinato prima di tutto allo scambio delle idee. Capisco che alcuni vengano ogni giorno sul sito sperando di trovare la “pappa già pronta” – in senso ideologico – ma non è questo il nostro scopo. Non bisogna mai permettere alle rotelle del nostro cervello di fermarsi, e soprattutto di adagiarsi su certe “convinzioni alternative” che sembrano contenere la “verità assoluta” solo per il fatto di essere alternative. (*)
In conclusione, domandatevi questo: è più utile leggere un articolo con il quale concordi in pieno, sul quale non hai niente da aggiungere, che sostanzialmente ti conferma quello che sapevi già, oppure un articolo che rappresenta idee, magari discutibili ma molto diffuse in rete, che sarebbe meglio analizzare ed eventualmente confutare?
Spero che questo chiarimento serva a rasserenare quelli che ogni tanto si domandano “dove sta andando luogocomune?”. Luogocomune rimane fermo dove è sempre stato. Luogocomune – lo dice la parola stessa – è un luogo che abbiamo in comune. E’ una piazza, aperta a tutti, dove vigono regole e criteri precisi. Ma le piazze non vanno da nessuna parte. Sono casomai le persone che passano di qui che “vanno” poi in un’altra direzione, dopo aver approfittato delle discussioni e delle nuove informazioni per crescere e per rafforzare le proprie convinzioni. (Non ditelo a nessuno, ma sto ancora crescendo anch’io, grazie a lc, giorno dopo giorno).
Massimo Mazzucco
PS: Fanno eccezione, nel discorso di cui sopra, alcuni articoli “monotematici”, come quello contro i debunkers e contro il CICAP, che non servono per stimolare discussioni, ma solo per rimarcare – specialmente per i nuovi arrivati - il pericolo comune che tutti corriamo contro la sana e libera diffusione delle idee.
* Ne approfitto per spiegare ai nuovi arrivati il motivo per cui la progressione dello “slogan” che appare accanto al vostro nick è inversamente proporzionale al numero di messaggi postati: si inizia da “So tutto”, si passa per “Ho qualche dubbio - Mi sento vacillare - Dubito ormai di tutto”, e si finisce con “Sono certo di non sapere.”
Ma mano che procede, il vero saggio abbandona le false certezza e capisce che ogni verità è relativa. Nel frattempo, quello che gli sembra un indebolimento diventa la sua vera forza. Come ha scritto Florizel nella Voce del Sito: "Perdere i puntelli può fare molta paura, ma una volta crollato il tetto si può vedere il cielo."