Un paio di mesi fa avevo scritto un articolo intitolato "Salvini alternativa a Beppe Grillo?", nel quale dicevo che "se i 5 Stelle non si svegliano e non mettono a fuoco rapidamente i punti del loro programma, imparando ad esporli in modo chiaro e convincente per tutti, rischiano seriamente di venire sorpassati dalla Lega di Salvini."
Domenica scorsa questo è successo. In Emilia Romagna il partito di Salvini è arrivato al 20% dei voti, mentre il 5Stelle ha preso solo il 13%.
Ora ci saranno i soliti apologeti che vorranno spiegarmi come "le regionali sono un'altra cosa", oppure che "in fondo i 5 Stelle hanno raddoppiato i loro voti rispetto alle regionali del 2010".
Ma sono tutte giustificazioni inutili. La verità è lì, davanti agli occhi di tutti: la Lega vola, i 5 Stelle affondano.
Perchè? La risposta è semplice: Salvini è in televisione dal mattino alla sera, i 5 Stelle in Tv non ci sono.
In un altro articolo, poco tempo fa, avevo scritto: "Sta alle forze che vogliono opporsi a questo rischio di recuperare al più presto la propria voce e la propria identità, a livello mediatico. Non basta fare ogni tanto un proclama dal Parlamento, dicendo "noi siamo contrari per questo o per quel motivo". Bisogna andare ad affrontare l'avversario sul suo stesso terreno - quello dei media mainstream - perchè è quello il terreno, piaccia o non piaccia, sul quale si giocherà il futuro dell'Italia."
Ora i fatti mi stanno dando ragione: chi non va in TV, per la massa degli elettori semplicemente non esiste: questa è una realtà tanto dolorosa quanto inconfutabile.
Ma la cosa più fastidiosa, rispetto alla questione di andare o meno in TV, sono le scuse patetiche che alcuni 5 Stelle si inventano pur di giustificare il loro rifiuto a partecipare al confronto televisivo: [...] Scusa n. 1: "Tanto i talk show oggi non li ascolta più nessuno".
Visto il risultato di Salvini - che ha partecipato praticamente ad un talk per ogni serata TV, negli ultimi 30 giorni - evidentemete qualcuno che li ascolta c'è ancora. Inoltre, NON esiste una alternativa alla TV, per far conoscere le proprie posizioni al grande pubblico.
Scusa n. 2: "Noi abbiamo la rete. Chi vuole conoscere le nostre posizioni viene in rete e si informa lì".
Sbagliato. Chi frequenta la rete conosce già le vostre posizioni, e non ha nessuno bisogno di venire sul sito di Di Battista o Di Maio per essere informato. Ma la rete non serve per arrivare al grande pubblico, non è sufficiente per farlo. Non lo è oggi, e non lo sarà ancora per molto tempo. Quindi, o vi accontentate di galleggiare perennemente sul 15%, oppure vi date una mossa e andate in TV.
Scusa n. 3: "Non vogliamo andare in TV, perchè non vogliamo essere confusi con tutti gli altri che partecipano alla discussione".
Stupidaggine colossale. Io sono andato diverse volte a Matrix, a parlare di 11 settembre piuttosto che del caso Kennedy, e mi sono trovato di fronte a personaggi come Jas Gavronsky, Paolo Attivissimo o Gianni Riotta. Ero nettamente in minoranza, ma ne sono sempre uscito a testa alta, e mai per un solo momento - ne sono certo - qualcuno a casa avrà potuto "confondermi" con tutti gli altri. Anzi, caso mai si saranno accorti che c'era una persona diversa dagli altri, che parlava con i fatti alla mano invece di stare lì a ripetere ritornelli vuoti ed inutili.
Sfido chiunque a sostenere che in una serata a Ballarò o a Porta a Porta un Di Battista o un Di Maio "verrebbero confusi" dagli spettatori con un Salvini, una Santanchè o una delle mille ochette ruspanti del nuovo PD di Renzi. Anzi, la differenza si vedrebbe eccome, ed è proprio questo che serve per rilanciare le speranze del Movimento 5 Stelle.
Cari amici del 5 Stelle, smettetela di nascondervi dietro ad un dito: prendete il coraggio a due mani e saltate il maledetto fosso. Ormai siete in tanti, preparati e bravi a parlare: fate una bella riunione fra di voi, e decidete una volta per tutte a) chi si farà carico di apparire regolarmente in televisione, e b) quali debbano essere esattamente i punti programmatici su cui punterete da oggi in avanti. Alle ultime elezioni avete avuto il 25% dei consensi, e questo significa che avete diritto ad almeno ad un quarto del tempo complessivo che viene dedicato dalle varie televisioni alla politica.
Andateci in massa, invadete ogni canale, ogni talk show, ogni spazio disponibile. Fatelo con costanza, con serietà e con coerenza, sia di forma che di contenuti. E poi fra un anno lo vedremo, se davvero "i talk show non contano più niente".
Massimo Mazzucco
E' necessario essere iscritti e loggati per postare commenti.